di Crazerology
Io ho cercato in tutti i modi di essere ottimista, o comunque positivo, anche se da giorni non avevo buone sensazioni. E anche più di quello che potrebbe sembrare. Ho scritto un articolo su come secondo me andava giocata la gara (Link), ma sul campo è avvenuto praticamente il contrario.
Un totale di circa dieci mesi a risparmiare energie, per giocare solo un tempo nella finale. Abbiamo gestito tutto il finale di stagione, invece di uccidere Napoli, Roma, Torino, Atalanta, ecc, dilapidando tutto il vantaggio accumulato, per poi fare questa figuraccia. Una vergogna di discrete proporzioni direi. Ma ora vi racconto una piccola cosa.

Pochi giorni fa, sono stato ospite in una trasmissione televisiva a tinte bianconere, insieme a tante altre persone. Durante il programma, ad un certo punto, un pezzetto di scenografia che stava alle spalle di alcuni ospiti è caduto. Era una sorta di riquadro in plexiglass che raffigurava una delle tante immagini che abbiamo visto negli ultimi mesi un po' ovunque, ossia il disegno della coppa dalle grandi orecchie, con dietro un draghetto blu che la sostiene. In quel momento la telecamera stava proprio inquadrando alcuni ospiti e quella coppa dietro di loro è caduta giù come una pera, con grande disappunto del cameraman. E tutti i presenti hanno fatto notare che non sembrava un buon presagio. Durante una pausa pubblicitaria è stato rimesso tutto a posto, con tanto di aggiunta di nastro adesivo per stare tranquilli. Poi la trasmissione è ripresa, e dopo un po' di minuti, la coppa è caduta un'altra volta, e così è stata portata dietro le quinte. E tutti i presenti, ancora una volta, hanno fatto notare che non sembrava un buon presagio.

Finito il programma, qualcuno ha deciso di fare una foto ricordo della serata con tutti i presenti, così ho pensato che se la coppa era caduta per ben due volte, per stupida e anacronistica scaramanzia, sarebbe stato il caso di portarla nuovamente al centro dell'attenzione e coccolarla almeno un po', prima di chiudere la serata. L'ho presa, e ho chiesto all'uomo più scudettato che conosco (Piercarlo Perruquet, 26 scudetti vinti, più quelli degli anni 30 vinti da suo padre) di aiutarmi a sostenere il riquadro mentre veniva scattata la foto. Ma non è bastato il nostro piccolo gesto, evidentemente. Eppure, nonostante tutto, per alcuni giorni ancora ho cercato di essere positivo, e credevo (o forse credevo di credere) che la Juventus avrebbe giocato una grande partita, al di là della vittoria o della sconfitta. Mica alla mia età posso ancora credere a sciocchezze come incantesimi o maledizioni. Ma dai, su! E dove siamo, nel Signore degli Anelli?

E invece si, ora ci credo più che mai. La Juve ha giocato abbastanza bene solo un tempo, nel secondo è rimasta negli spogliatoi e non ha assolutamente avuto l'orgoglio della maglia. Era davvero meglio uscire prima nel torneo, in semifinale, avremmo evitato una nuova figuraccia invereconda, e il miglioramento del record negativo di finali perse. La UCL non fa per noi. E' come se un camionista brutto, con il pancione e la canottiera tutta sudata, volesse corteggiare Marilyn Monroe. Fossi io il presidente del Club, se per caso ci ricapitasse, manderei a giocare la Primavera. Almeno la figura di cacca avrebbe una giustificazione agli occhi del mondo.

Questa sconfitta, per come è arrivata, è uno spartiacque. Anche per alcuni giocatori. La Juve non ha più veri obiettivi a venire. Gli scudetti vinti consecutivamente sono un record, certo, migliorabile ancora volendo, ma quello che davvero manca ormai è solo quella roba europea lì. Inoltre, più il record negativo aumenta, più questo sarà pesante in futuro per qualunque giocatore che indosserà la nostra maglia. Anche in caso di una eventuale vittoria, (se per caso la maledizione si prendesse sorprendentemente una breve pausa), numeri alla mano suonerebbe più come una beffa o una piccola elemosina, che come una vittoria. Ci vorrebbero almeno quattro o cinque coppe consecutive per debellare l'infezione batterica della sconfitta da UCL che ogni tifoso gobbo ormai si porta dentro da qualche decennio, insieme a società e giocatori (ricordiamo, tra le altre cose, che la società - scritto in minuscolo - non ha neanche voluto festeggiare con il famoso pullman scoperto l'annata record appena terminata. E ai tifosi non resterà manco quel ricordo positivo).

Ammettiamolo, ora è difficile rialzarsi e ripartire, perché anche se lo fai non hai più qualcosa in cui sperare davvero. Un sogno che muore è come un fucile senza mirino. E' una Waterloo vera e propria, per tutti noi, bisogna prenderne atto. Ora siamo tutti vuoti.

Nel frattempo, in una triste notte assurda, in piazza a Torino succede un pandemonio indescrivibile con diverse centinaia di feriti, e a Londra in alcuni attentati vengono sgozzate delle persone innocenti. Ma tra poco tutto comincerà di nuovo, come se nulla fosse.

A breve, i soliti venditori di banane ci abbofferanno di inutile calciomercato, e qualcuno di noi tifosi ci cascherà; ma anche restando allo sciocco ed effimero pallone, la realtà è che chiunque arrivi a Torino, quella roba europea lì noi non la possiamo vincere. Il destino ha deciso così. E ora, preso atto che in Italia abbiamo già dominato abbastanza, e l'Europa invece proprio non fa per noi, a cosa giochiamo?

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