Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
JUVENTUS
Venerdì 19/04/24 ore 20,45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di N. REDAZIONE del 25/07/2017 07:43:17
Heysel tutti sapevano tranne loro

 

di Rossella Sereno

23 maggio 2017 ore 21:00, c/o Sala ATC Piemonte Centrale, Torino l'Associazione "Quelli di via Filadelfia" presenta la pièce della Compagnia del Teatro Artistico d'Inchiesta: "Heysel, tutti sapevano tranne loro", un monologo di David Gramiccioli.
“Il rispetto per la morte ti rende degno della vita”. Così si conclude la pièce teatrale di David Gramiccioli, un monologo che cattura l'attenzione dello spettatore e lo conduce in un percorso fatto di storia, ricordi, episodi e cronaca. Non c'è spazio per il romanticismo, per le sfumature, per le storie edulcorate o messe in piedi con l'intento di commuovere. No, qui vengono trattati i fatti, le ricostruzioni, gli avvenimenti precedenti e il contesto socio-politico di quegli anni, in modo chiaro e incisivo. L'opera teatrale colpisce a partire dal titolo: "Heysel, tutti sapevano tranne loro". Come un destino già segnato, che l'autore/attore illustra e rende a posteriori evidente. Un palco quasi spoglio, il buio in sala, la sola presenza in scena di Gramiccioli, accompagnato soltanto da qualche filmato e da quella cronaca di Bruno Pizzul che ancora oggi fa rabbrividire. Il racconto, o meglio ancora l'analisi, parte dal 12 giugno 1980, quasi 5 anni prima dei tragici fatti dell'Heysel. In Italia, a Torino, si gioca per i Campionati Europei Belgio-Inghilterra (1-1) e già allora gli hooligans inglesi si fanno notare: bottiglie di birra in mano, ubriachi, fuori controllo. Un fenomeno che non sfugge dall'osservazione in patria: se ne discute nel parlamento inglese, dove Margaret Thatcher, già allora, dichiara di voler annientare il tifo violento. 30 maggio 1984, 1 anno prima dell'Heysel. A Roma, si gioca la finale di Coppa dei Campioni Liverpool-Roma (1-1, 4-2 dopo i rigori). Ma fuori dal campo di gioco, la battaglia è italiani contro inglesi, una guerriglia il cui esito è quello di un ragazzo in coma, un uomo accoltellato e una trentina di feriti. Tanto da far decidere all'Uefa di disputare le successive finali in campo neutro, considerato più sicuro. 16 gennaio 1985, 4 mesi e mezzo prima dell'Heysel. A Torino, finale Supercoppa Juventus-Liverpool (2-0). Gli scontri in città tra italiani e inglesi si susseguono fin dal mattino. 11 maggio 1985, 18 giorni prima dell'Heysel. A Bradford, in Inghilterra, si gioca un incontro tra Bradford City e Lincoln City, valido per il campionato di Third Division. Al 40' minuto si innescò un incendio, la partita venne sospesa e i tifosi fatti evacuare. Ma la tribuna, vecchia e fatiscente, era stata costruita in legno. Il fuoco si diffuse facilmente, crollò il tetto dello stadio. All'interno dell'impianto non c'erano estintori: erano stati tolti per evitare possibili atti di vandalismo tra gli hooligans. L'esito fu di 56 morti e 265 feriti. Mancano pochi giorni alla finale a Bruxelles, ma i presupposti si sono già visti tutti: hooligans inglesi fuori controllo, impianti di gioco inadeguati e obsoleti, incapacità di gestione di eventi di questa portata da parte degli organizzatori. 29 maggio 1985, Bruxelles. Finale Coppa dei Campioni, Juventus-Liverpool. L'aria di festa degli juventini in giro fin dal mattino che viene interrotta dell’arrivo degli inglesi. Non una caccia agli juventini, da parte degli hooligans, ma una caccia agli italiani. Ma gli scontri tra hooligans e ultras bianconeri, nel pomeriggio, rientrano nelle logiche del mondo ultrà, e non producono effetti disastrosi. Purtroppo però non è così all'interno dello stadio: accanto gli inglesi, nel settore Z, non ci sono gli ultras della Juventus, che avrebbero saputo rispondere agli attacchi, che erano preparati all'offensiva, che probabilmente avrebbero ricacciato indietro quell'onda inglese. Ma nel settore Z, per colpa di una infausta gestione della vendita dei biglietti, c'erano famiglie, bambini, club. E la paura, il più umano dei sentimenti, vinse su tutto. Alcune teorie, sostenute anche da Bruce Grobbelaar, allora portiere del Liverpool, considerano l'ipotesi che a partecipare agli scontri ci fossero anche membri dell'estrema destra di Londra, il National Front, e che all'imbarco delle navi dall'Inghilterra fossero stati distribuiti volantini su cui era scritto che sarebbe stata l'ultima partita in Europa del Liverpool. Corrispondono a verità queste teorie ? Chi può aver fatto stampare questi volantini ? Domande ancora irrisolte. La tragedia viene vissuta e raccontata in diretta televisiva. Il comunicato dei capitani, le responsabilità belghe evidenti già solo nelle immagini della polizia a cavallo, la Juventus che pare non volesse giocare, l'imposizione di disputare la gara. 39 morti. Una tragedia che riguarda un paese, l'Italia, non una squadra, non una singola tifoseria. Gramiccioli all'interno della sua lucida analisi inserisce solo due immagini, due ritratti. Quello di Giusy Conti, 17 anni, studentessa modello, ottimi voti a scuola, che vuole diventare giornalista sportiva. E chissà quanto sarebbe stata brava. Che si merita la finale, che vuole quella Coppa, che insieme al papà raggiunge Bruxelles. Ma che non tornerà. E quello di due angeli, Andrea Casula e Roberto Lorentini. Andrea, 11 anni, il bimbo più felice del mondo perché andava a vedere la sua Juve e Roberto, 31 anni, medico, che ha provato in tutti i modi a salvare la vita del piccolo Andrea. Due angeli uniti dal destino. "Abbiamo l'obbligo di fermarci e di costruire una memoria comune", conclude nel suo spettacolo David Gramiccioli. Uno spettacolo che andrebbe portato nelle scuole, invitando i ragazzi ad assistervi con attenzione, perché la memoria di una tragedia italiana deve essere tramandata alle nuove generazioni.

N.D.R. Rossella Sereno (tifosa bianconera e assidua frequentatrice della Curva Sud al neo Allianz Stadium della Juventus) è l’autrice del libro “Fratelli di Gradinata”
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our