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Eventi di S. BIANCHI del 23/08/2017 13:42:08
Quel 23 agosto 1987: la “10” a De Agostini

 

Con qualche ritardo, la maglia numero dieci ha trovato un nuovo proprietario: Dybala, l’unico che nell’attuale rosa, per tipo di gioco, possa essere paragonato ai Ferrari, ai Sivori, ai Baggio e ai Del Piero. Dopo Tevez, la “dieci” è rimasta nel cassetto del magazziniere, per poi essere consegnata a Pogba nell’anno in cui Dybala è arrivato alla Juventus. Una mossa per il mercato delle maglie? Una decisione per non caricare Paulo d’eccessive responsabilità? Un tentativo di far affezionare Pogba alla maglia bianconera? Forse tutte e tre le cose.

Da buon vecchietto, però, ricordo che, almeno un’altra volta, la maglia col dieci stampato dietro era stata assegnata ad un giocatore “che non era un dieci”: il fatto avvenne nel 1987, e senza “sede vacante”. Quell’anno, dopo cinque stagioni, la Juventus doveva fare a meno di Michel Platini. Con Marchesi confermato in panchina, fu compiuto quello che doveva essere il grande acquisto, poi dimostratosi un beffardo flop: Ian Rush centravanti al posto di Serena. A centrocampo, si tentò di sostituire il francese con Marino Magrin, ma anche questa mossa si rivelò un fallimento, con l’aggravante che questa variante muscolare del centrocampo favorì molto il mancato inserimento del gallese. Comunque, per sviare il confronto diretto tra Platini e Magrin e non caricare troppo di responsabilità l’ex atalantino (qualche babbeo calcistico c’è sempre), la maglia numero dieci, orfana di “Le Roy”, fu assegnata a Luigi De Agostini.

Gigi, friulano taciturno, aveva un bel sinistro, ma mai avrebbe pensato di poter indossare nella maglia di Platini, con tutte le implicazioni che derivavano dall’indossare quella maglia. Pur da terzino sinistro qual era, per abilità e intelligenza tattica era stato e sarà spesso schierato com’esterno di centrocampo, talvolta addirittura con compiti di mezzala. Per la sua duttilità e l’adeguatezza nel rispondere alle indicazioni tattiche dell'allenatore, Gigi, nel corso della sua carriera bianconera, ha indossato tutti i numeri di maglia, dal due all’undici. Abile nel tiro da lontano, sicuro rigorista e buon esecutore nei calci da fermo ai limiti dell’area avversaria, spesso era ricordato nel tabellino dei marcatori. A dimostrazione delle sue qualità, Vicini lo chiama spesso in Nazionale per gli Europei ’88 e il Mondiale d’Italia ’90. Con la Juventus contribuisce alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa UEFA 1990.

Fatto sta che dopo quel Juve-Brescia del 17 maggio 1987, il 23 agosto 1987, nella prima gara ufficiale della stagione del dopo Platini (Coppa Italia, Lecce-Juventus 0 a 3), la maglia numero dieci passò sulle spalle del friulano taciturno. A quel bene augurante tre a zero, con la rete del nuovo numero dieci che, al sessantaseiesimo, fissava il risultato finale, seguì una stagione abbastanza deludente. Stavolta il nostro nuovo numero dieci, Dybala, ha esordito in Supercoppa Italiana con ben due reti. La gara è finita come sapete: speriamo sia migliore l’esito della stagione.


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