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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di N. REDAZIONE del 25/08/2017 09:35:24
Il RollerCircus ricomincia…

 

di Crazeology
Il pallone, in ItaGlia prima che da ogni altra parte, sostanzialmente non si ferma mai. È stupidamente fondamentale, importante come la pasta e il pomodoro. Se non c’è il gioco c’è il mercato. Calcio profondamente radicato nelle viscere sporche di un paese ormai socialmente decadente e autodevastato, che lo vive come una sorta di imprescindibile cannabis a cui nessuno vuole rinunciare. Il pappone preparato ad hoc da far mangiare al popolo bue dei tifosi, sempre affamati e seduti al tavolo, e sempre pronti con forchetta e coltello. Tifosi che sono da sempre divisi in mille rivoli diversi anche se seguono gli stessi colori. Motivo di vita per alcuni, motivo di odio e botte da orbi per altri, motivo di sfottò per altri ancora, motivo di stupida rivalsa sociale per altri e altri ancora (manco fossero loro a giocare, a vincere e a guadagnare milionate di euro…)

Il Circo non si ferma mai e non si può fermare mai. Il calcio è una delle cose che distrae il popolo bue dai problemi seri del Paese. Sempre frizzante di polemiche (a volte persino inventate di sana pianta da giornali e tv), accuse idiote, giochi sporchi a tutti i livelli, e mai semplice, spontaneo, sereno e costruttivo come dovrebbe essere.

E in questo brodo da sempre primordiale (nonostante siano passati ben più di 100 anni dall’invenzione di questo sport), tutto cambia ma nulla cambia. In questo stagno sporco e putrido guerreggiano e rivaleggiano batteri di ogni sorta, pesci e rospi, rane e nutrie, zanzare e mosche, mentre le foglie secche galleggiano a pelo d’acqua. Manca sempre quella serenità che dovrebbe rendere il calcio semplice spettacolo atletico e ottimo veicolo di principi positivi per la collettività.

C’è sempre quella strana sensazione in cui più di qualcuno, da fuori, per motivi di sistema e di equilibri del sistema stesso (non solo calcistico), voglia un po’ incanalare lo svolgimento del torneo verso un epilogo preciso, che poco ha a che fare con i valori tecnici delle squadre. E’ un po’ come se qualche grosso qualcuno nel preparare il pappone di cui sopra, ossia quello che deve essere mangiato dal popolo bue, per motivi suoi decidesse di togliere o aggiungere qualche ingrediente. La vera sfida del torneo infatti sta nell’ottenere la vittoria dell’uomo sul sistema. Vittoria che spesso e volentieri non viene mai riconosciuta a dovere, soprattutto quando vince la Juve.

Queste mie riflessioni malinconiche e decadenti, non so perché ma mi ricordano un vecchio film che consiglio a molti lettori di vedere o di rivedere: "Rollerball" del 1975, con James Caan. La trama e qualche video sono facili da trovare anche in rete…

E il bello è che quel film di azione e fantascienza è ambientato in un futuro immaginario: nel 2018. Il bello è che in quel film di azione e fantascienza il primo dei nemici è proprio in casa.

Ora, i tifosi gobbi più attenti e scrupolosi, quelli che non hanno dimenticato il vergognoso 2006 nato e voluto in quel di Torino, ci ritroveranno sicuramente delle piccole analogie con la storia del calcio italiano e della Juventus.

Costoro, soprattutto quelli un po’ più complottisti e matti come me, tendono sempre a non essere mai perfettamente sicuri della bontà dello spettacolo complessivo a cui stanno assistendo. Restano sempre un po’ troppo guardinghi. Non si rilassano mai del tutto.

Come scrissi tanto tempo fa, ormai calciopoli oltre ad essere una ferita non rimarginabile, è un'esperienza negativa che ha la forma di una bussola d’oro in un taschino, con cui in molti hanno imparato ad orientarsi per capire fatti e persone. Una cartina tornasole, un metro molto preciso con cui misurare il mondo che ci circonda, spesso non solo pallonaro.

Ricapitolando e concludendo.

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, in cui ancora non si sa di preciso quanti scudetti ha vinto davvero la Juventus e quanti gliene sono stati rubati. Al di là dei numeri confusionari lanciati a vanvera dalle diverse parti in causa…

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, in cui la società Juventus ancora non ha preso una posizione precisa e dettagliata sull’operato di Moggi e Giraudo nel pre 2006.

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, in cui ancora l’Inter non ha pagato per gli innumerevoli comportamenti tenuti fino al 2010. E come lei, così tanti altri club che ne hanno combinata una per colore, prima durante e dopo calciopoli.

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, in cui ancora la Juve continua a vigilare su tutto ciò che la circonda, mentre in realtà sappiamo tutti fin troppo bene che la zebra riceverà morsi continui dagli sciacalli di turno nell'indifferenza generale torinese. Soprattutto se continuerà a vincere.

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, in cui ancora non si è ben capito da quale parte stiano Exor e gli Elkann (e vista la storia, le sensazioni non sono affatto buone, bisogna ammetterlo).

- Ricomincia l’ennesimo campionato post calciopoli, la cui regolarità, chiunque sia il vincitore, in un paese civile non fatto a forma di banana, andrebbe verificata con apposite serie procedure, visto che con le sentenze da bar del 2006 per forza di cose sono state alterate tutte le classifiche degli anni successivi. Sì, fino ad oggi.

- Ricomincia....

Basta. Mi fermo qui con l’elenco, per pietà e stanchezza.

Riecco il Circo insomma, con le foche ammaestrate, presentatori avvinazzati, clown sorridenti fuori ma tristi dentro, mangiatori di fuoco con problemi alla prostata, equilibristi squilibrati e tanto zucchero filato e pop-corn per il parco buoi che finanzia e unge il sistema. Mi sa che stavo meglio al mare...

Sempre più perplesso, distintamente saluto l’avvento del nuovo circo dicendo: “Bentornato CampionAzzo!”

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