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Inchiesta/Intervista di N. REDAZIONE del 23/12/2009 07:21:36
Risponde Paolo Bergamo

 

«Non che mi fossi aspettato una folla da stadio, né un corteo di zelanti adulatori come quelli che, in vita, mi giravano spesso intorno, e neppure quei giornalisti e quelle telecamere che spesso mi avevano gratificato e talvolta insultato. Non mi aspettavo neppure gli opportunisti dell’amicizia, quelli che nei momenti felici erano “amici di Paolo”, che spesso sedevano alla mia mensa o che mi invitavano alla loro per esibirmi come un gioiello di famiglia. E non mi aspettavo neppure colleghi (ma un paio c’erano), dirigenti federali, stendardi e bandiere. Capii, d’un tratto, cos’era che mi aveva spento. Era la “morte civile”, della quale avevo letto e sentito parlare senza immaginare la ferocia con la quale sapeva aggredire…»

Dopo avervi raccontato la presentazione romana del libro “Sono morto una notte di luglio”, pubblicato da Edizioni Erasmo, riportiamo l'intervista che l'autore, Paolo Bergamo, ci ha gentilmente concesso.

"Sono morto una notte di luglio", quando ha pensato che era giunta l'ora di raccontare la sua versione e perché quel titolo?
Quando ho avuto chiaro il quadro completo degli avvenimenti che hanno originato farsopoli. La mia è stata una morte “civile” dalla quale sono riuscito a rinascere.

Riguardo alla sua esperienza di designatore, qual'è il ricordo che vorrebbe cancellare e quale quello che ricorda con più piacere?
Gli scontri telefonici con il presidente Carraro sono una ferita ancora dolorante. L’apprezzamento da parte di Uefa e Fifa riguardante le nuove metodologie di insegnamento della tecnica arbitrale ed i risultati ottenuti dall’intera squadra arbitrale a livello internazionale, mi danno sensazioni che nessuno può togliermi.

Qual'è il suo giudizio sull'attuale classe arbitrale?
Soffre in maniera evidente di carenze strutturali che a suo tempo ho portato a conoscenza del presidente dell’AIA.

Dopo qualche stagione di calma apparente, si torna a parlare di sudditanza ed a farlo è stato, tra gli altri, lo stesso De Laurentiis che l'anno scorso dichiarava: “Dopo calciopoli tutto è possibile, nulla è prevedibile e si è ritrovata la strada della serietà”. Che consiglio darebbe a questi presidenti?
Per chi non ha né conoscenza né competenze specifiche è facile affidarsi a slogan roboanti che in quel momento generarono gratuito consenso. Il calcio da sempre vive con gli errori dei presidenti durante la campagna acquisti, con gli errori degli allenatori, dei giocatori e degli arbitri, con i commenti gridati dalla stampa e dalla TV secondo logiche di mercato.

Dopo oltre 3 anni è riuscito a farsi un'idea precisa sulla nascita di “calciopoli”?
Si e spero che i tifosi veri facciano altrettanto.

C'è una persona in particolare che l'ha delusa o sorpresa quando è montato lo scandalo?
Lo scandalo è un mostro con tante teste molte delle quali ancora sorridenti. Ma il tempo è galantuomo e saprà rimettere le cose al posto giusto.

Il suo rapporto con Moggi era preferenziale rispetto a quello con dirigenti di altre squadre? Penso all'Inter, al Milan, alla Roma...
Era un rapporto confidenziale che ho tenuto con tutti in particolare con coloro che avevo conosciuto nei miei 15 anni trascorsi come arbitro di Lega Nazionale.

Anche se non la riguarda direttamente, che idea si è fatto della linea, per niente difensiva, adottata dalla società Juventus?
E’ uno dei grandi interrogativi che deve suscitare un più approfondito esame. Da quando la stampa ha pubblicato le intercettazioni, creando un caos completo fino al 30 Agosto, quando la Società ha ritirato il ricorso al TAR l’atteggiamento è assai contraddittorio.

A Napoli, nel corso del processo, è affiorato che Puglisi è milanista, Babini bolognese/filo interista e sicuramente affioreranno altre curiosità simili. Come designatore era al corrente delle fedi calcistiche di arbitri ed assistenti? Ricorda qualche episodio legato a qualche arbitro ed alla sua squadra del cuore?
Ognuno di noi da ragazzo ha tifato per questa o quella squadra. Non voglio credere che questo possa influire emotivamente quando si è in campo chiamati a giudicare secondo regolamento. Non voglio pensare che arbitri e/o assistenti abbiano cercato di trarre vantaggi per migliorare la carriera grazie alla loro fede sportiva.

Nel corso di alcuni incontri, così come in una recente apparizione televisiva, ha parlato di “intercettazioni” effettuate illecitamente da Telecom Italia ai suoi danni. Era un lapsus riferito al traffico illecito di tabulati o ha in mano prove, documenti esclusivi, non emersi durante l'indagine svolta dai PM di Milano?
Nel mio libro credo di aver messo in chiaro quello che volevo dire.

C'è qualcuno, conosciuto o meno, che - come accaduto a Pairetto - l'ha avvicinata per proporle uno sconto di pena in cambio di un'ammissione di colpa?
Nessuno

Tornando al processo di Napoli, prima l'esame a dir poco lacunoso del m.llo Di Laroni, poi l'ex-guardalinee Coppola che denuncia, non solo l'omissione di fatti che andrebbero a compromettere l'immagine dell'Inter, ma anche di carabinieri che hanno utilizzato nomi di copertura durante la sua deposizione. C'è l'intenzione di denunciare, in un procedimento a parte, questi avvenimenti?
Ogni elemento è valutato dai miei legali con la massima attenzione, compreso quelli che mi hanno danneggiato nella fase indagatoria e dibattimentale.

La verità, tutta la verità, verrà mai a galla?
La verità sarà un patrimonio di coloro che avranno la voglia di trovarla. Le forze in gioco sono enormi ma la verità c’è, anche se scomoda per alcuni. Chi avrà voglia di cercarla, anche se con fatica ci arriverà.

Questa intervista sarà pubblicata sul sito di Giulemanidallajuve, l'unica associazione che ha difeso e continua a difendere in tutte le sedi la Juventus. La conosce e cosa ne pensa?
Ne ho sentito parlare. Penso che farsopoli ha umiliato i sentimenti sani di milioni di sportivi.

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