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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di S. BIANCHI del 26/12/2017 11:17:34
Déjà vu antiJuve, terza parte

 

Ho un forte timore a scrivere questo tipo di articoli: alla fine qualcuno mi chiederà i diritti d’autore. D’altra parte, anche Claudio Bisio, ai tempi di Zelig, aveva qualcuno che “pensava per lui”. O no? Allora, uno come Ballardini, fonte privilegiata e generosissima di bischerate antibianconere, poiché per capacità professionali allena più spesso dalla panchina del suo giardino che da quella di uno stadio, sarà infine costretto a mettere a frutto questa sua innegabile abilità umoristica.

Cominciamo proprio da lui. Il mitico Ballardini, dopo averci deliziato ultimamente con la celebre: «Juventus-Genoa? Formula poco sportiva. La Juventus dovrebbe dire: siamo i più forti e veniamo a Genova», tanto per scaldare gli animi dei tifosi in prossimità di Juve-Genoa, nelle dichiarazioni dopo gara se n’è uscito con «Giuseppe Rossi aveva preso in mano il pallone ed era doveroso fargli battere il rigore». Sarebbe forse stata più sportiva e signorile una dichiarazione del tipo: grazie, Maresca, per aver fatto terminare la gara a Gentiletti. Una frase infelice, invece, quella su Rossi, che si presta almeno a due letture. La prima, è come dare del poveraccio al proprio giocatore, come dire che a un quasi ex-calciatore, entrando nel tabellino dei marcatori, è stata tolta la possibilità di sembrare ancora un giocatore vero. Quasi come rubare le caramelle a un bambino. La seconda chiave di lettura è sulla pervicace e strumentale ignoranza del regolamento da parte di questo giramondo delle panchine. Un allenatore vero, ebbe a dire: «Rigore è quando arbitro fischia». Si chiamava Vujadin Boskov. Oggi, a quella frase apodittica, tutti sanno che va aggiunta la postilla «… se il VAR conferma». Il VAR ha confermato che il ragazzino ha imparato presto a simulare (da chi?), stramazzando per quel buffetto di Asamoah che non avrebbe fatto cadere un bambino delle elementari. E qui Maresca, che evidentemente aveva in tasca tanti coccodrillini, ha evitato di mettere la mano in quella tasca per estrarre un bel cartellino giallo.

Il corrusco e astuto Paolo Ziliani, invece, col suo “twit-excalibur” si scaglia sulla presenza di Ilaria D’Amico alla cena di Natale della Juventus: «La conduttrice di Sky Sport è al tavolo con Andrea Agnelli e tutta la dirigenza bianconera. E’ opportuno che una giornalista sportiva vada a una festa di una squadra di cui si occupa tutte le domeniche? … Conflitto d’interessi? Deontologia professionale buttata nel cesso? Faccia come il didietro?». Giusto: una conduttrice di Sky non può recarsi alle cene della Juventus, ma la compagna di Buffon, invece, potrebbe andarci? Un quesito opposto, potrebbe essere il seguente: potrebbe, la compagna di Buffon andare a una cena di Sky? Oddio, vista la possibile presenza d’individui come Bergomi e Caressa, io alla cena di Sky non ci metterei piede, ma forse, per un ristorante da “cinque pallini” di TripAdvisor, uno potrebbe sopportare certe vicinanze. Poi mica è detto di sedere allo stesso tavolo. Altre frequentazioni sono forse meno limpide, come ad esempio la presenza di Varriale, col Napoli in Cina per la Supercoppa 2012, a spese di De Laurentiis. Ziliani s’informi, almeno, se la D'Amico si è pagata la cena o meno. Forse, una cena costa un po’ meno di una trasferta all inclusive in estremo oriente.

Com’è buffo il mondo: nessuno invece, al San Paolo, s’è lamentato a vedere Giuseppe Pecoraro a fianco di De Laurentiis. Chi è Pecoraro? L’uomo che parlava con Genny 'a Carogna e che archiviava, “Comm si nient foss”, l'inchiesta sul bagarinaggio del cinepanettoniere. Ma, certamente, Genny 'a Carogna è un bravo ragazzo, niente a che vedere con Rocco Dominiello.

Finalmente la notizia che aspettavo: Agnelli ha denunciato un’emittente radio per offese alla Juventus! Il presidente bianconero, mettendo in naftalina quello “Stile Juventus” reso obsoleto dalle contingenze esterne, visto che il fango si stratifica a ogni lancio successivo, finalmente denuncia chi macchia l’onore dei nostri colori. Finalmente Andrea Agnelli… Ooops! Ho letto male: pareva Agnelli, ma è Agcom ad aver sanzionato Radio International per violazione del Codice d’autoregolamentazione dell'informazione sportiva, con diecimila euro di multa. Cito testualmente: «Nel corso del programma "Made in BO" dello scorso 27 maggio infatti un ascoltatore intervenuto in trasmissione aveva insultato la squadra bianconera dicendo: "Questi riescono a rubare anche le partite che non contano. Io spero che venga giù l'aereo che li porta a giocare la Coppa dei Campioni", e il conduttore non fece altro che esprimere il suo apprezzamento per tali dichiarazioni». Chapeau!

PS. Nella mia citazione di Giuseppe Rossi non ho assolutamente voluto implicare una diminutio della sua persona e/o della sua abilità professionale, che anzi apprezzo moltissimo… anche per quelle tre “pere” che ci rifilò il 20 ottobre 2013.



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