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Editoriale di N. REDAZIONE del 22/03/2018 14:12:20
La prima grande stagione del Trap

 


di A. Pavanello

Nei giorni scorsi ha compiuto gli anni un uomo che ha contato (eccome!) per la Juventus: Giovanni Trapattoni.
E’ l’occasione di «riavvolgere» il film dei ricordi e di partire dagli inizi. Stagione 1976/77: lo Scudetto 1975 è finito al Torino per soli due punti e la Juve vuole rifarsi. Viene deciso un rinnovamento importante nella rosa, ma anche per quanto concerne la guida tecnica e a farne le spese è Carlo Parola, che non era riuscito a sanare certe liti interne allo spogliatoio. Così dal Milan arriva un allenatore di belle speranze…il suo nome? Giovanni Trapattoni. Dal vivaio arrivano diversi giocatori e a rinforzare ulteriormente la squadra, giungono Cabrini dall’Atalanta e Boninsegna dall’Inter (nell’ambito dello scambio con Anastasi); c'è pure il ritorno di Benetti.

Il campionato è ancora una volta una battaglia tra Juve e Toro: sarà dura, avvincente e al cardiopalma. Lo scontro a distanza inizia il 3 ottobre, quando la Juventus vince in casa della Lazio per 3-2. Poi sarà il turno di Genoa, Foggia, Catanzaro, Milan (che subisce la rimonta bianconera, da 0-2 a 3-2) e Verona. Ma pure i granata non cedono, inanellando lo stesso numero di vittorie dei bianconeri; all’ottava giornata tuttavia, con la sconfitta nel derby di andata, i bianconeri sono sorpassati dai granata e accusano il colpo, andando a -2, dopo il pareggio con la Fiorentina di Mazzone nel turno successivo.

Alla 12ª Juventus e Torino sono nuovamente pari, con 21 punti e le altre squadre diventano delle comprimarie. La successiva vittoria dei bianconeri sull’Inter (doppietta di Boninsegna, 16 gennaio ’77) abbinata al pari granata col Milan riporta avanti la Juve (23 a 22). Ma alla 14 ª la corsa della Juventus si ferma a Roma (sconfitta 3-1), mentre il Toro vince col Foggia e riprende la testa della classifica. Nuova parità il 6 febbraio (3-0 della Juve alla Samp, Toro pari a Genova con i rossoblu) e alla fine del girone di andata, le due squadre si ritrovano appaiate: 25 punti a testa.

Il Toro torna solo il 20 febbraio, quando la Juve pareggia a sua volta sul campo dei genoani a fronte del successo granata sul Bologna.
Ma il 27 febbraio un mini tornante per la Vecchia Signora: vittoria sul Foggia per 1-0 e la contemporanea sconfitta dei granata a Roma.
Alla 21 ª di nuovo il riaggancio, ma dura una sola domenica: alla 22 ª infatti la Juve riprende un punto sui rivali, battendo il Cesena, mentre i granata impattano a Napoli.

La Juve poi inanella tre vittorie di seguito, prima dell’attesissimo scontro diretto del 3 aprile...Scontro che però si risolve con un nulla di fatto (1-1) e la Juve mantiene il punticino. Nuovo, ultimo aggancio alla 26 ª: Juve fermata sull’1-1 a Perugia, mentre il Toro batte il Verona.
Nell’anticipo del 30 aprile i bianconeri, grazie ad un gol di Furino nel finale, superano il Napoli, mentre il giorno dopo la Lazio blocca sullo 0-0 i granata. La Juve è di nuovo in testa. Non succederà più nulla, in quanto se i granata fanno il pieno di vittorie, i bianconeri non sono da meno e il 22 maggio, con i gol di Bettega e Boninsegna alla Samp, diventano Campioni d’Italia. Juventus 51 punti, Torino 50. E’ l’apoteosi. Degna conclusione di una stagione esaltante, in quanto tre giorni prima, i bianconeri aveano vinto la Coppa UEFA.

L’avventura bianconera nella coppa era iniziata il 15 settembre e non certo in maniera esaltante: contro il Manchester City, gli uomini di Trapattoni perdono (1-0) e devono ringraziare uno strepitoso Zoff che limita i danni; ma due settimane dopo invertono il risultato (grazie a Scirea e Boninsegna) e passano il turno...per ritrovarsi di fronte ad un altro Manchester! Questa volta si tratta del club più conosciuto, il Manchester United. Lo scenario è identico: la Juventus perde l’andata, ma vince in casa con doppietta di Boninsegna e gol di Benetti, permettendo ai bianconeri di qualificarsi.

Agli ottavi di finale, stavolta è la Juve a giocare in casa l’andata e l’avversario è lo Shachter Donetz: i bianconeri si impongono facilmente grazie a Bettega, Tardelli e Boninsegna (3-0) e “vivono di rendita” al ritorno, dove la squadra è sconfitta di misura.
Il Magdeburgo FC non costituisce un avversario difficile per gli uomini del Trap, che si impongono sia in Germania (3-1, reti di Cuccureddu, Benetti e Boninsegna), sia al ritorno (Cuccureddu).
Il 6 aprile sarà l’AEK Atene a pagare dazio dell’efficacia in attacco della Juventus: vittoria 4-1 all’andata a Torino (reti di Cuccureddu, Bettega per due volte e Causio) ed ad Atene (gol di Bettega). La Juventus è qualificata per la finale!

L’avversario è l’Athletic Bilbao e il match di andata, a Torino, vede la Juventus imporsi per 1-0, grazie al gol di Tardelli. Il ritorno, alla bolgia dello stadio di Bilbao è quanto mai difficile per i bianconeri: la Juventus va in gol all’inizio con Bettega, ma poi subisce le fiammate dell’Atletico, che finirà con l’imporsi per 2-1. Ma non basterà agli spagnoli, per conquistare il trofeo. E’ un momento storico, visto che per la prima volta, un club italiano vince la competizione.

Record nel record : la Juventus diventa anche l’unica squadra italiana ad aver vinto una coppa europea essendo formato esclusivamente da giocatori italiani, record che resiste tutt’oggi.

Trapattoni inizia in maniera trionfale la sua prima stagione da allenatore e non siamo che agli inizi...

 
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