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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 19/04/2018 08:55:50
CROZZA vs BENATIA

 

Di Crazeology

Gli ultimi giorni sono stati movimentati in casa Juve. L’incredibile partita di Madrid ha lasciato molti strascichi. Le parole di Buffon, quelle di Chiellini, quelle di Benatia, ecc. Prima però, visto che parleremo in particolare della vicenda Benatia, una piccola notizia di contorno riguardante il passato.
In tanti ancora si chiedono quando si avrà finalmente un colpevole per quei celebri insulti (“Marocchino di merd*”) ricevuti durante un programma Rai di un bel po’ di tempo fa. Ebbene, fermi tutti, alt!, dalle ultimissime indiscrezioni raccolte, pare che alle indagini, su preciso invito della stessa Rai, stiano partecipando già da diverso tempo persino uomini di Scotland Yard e dell’FBI. Ci sono già stati migliaia di interrogatori in camere buie e piene di fumo con la lampada sul viso dei sospettati, centinaia e centinaia di perquisizioni, e utilizzo della macchina della verità. Nel giro di breve tempo dunque (pochi anni, massimo 3 o 4 o 50), la questione troverà una soluzione. Il mistero non s'infittisce più, e il colpevole dunque.... può magnare tranquillo. Comunque appena avremo buone notizie, cari lettori, vi informeremo. “Ciao core” direbbero a Roma.
Veniamo ora alla faccenda di Crozza. I fatti sono noti, Benatia a caldo, e a microfoni spenti, aveva definito la partita di Madrid uno “stupro”. E le sue parole sono poi state diffuse dai media. In realtà ha usato un altro termine, “viol/violer”, che tradotto è un po’ come dire “violati” o “fottuti” o “fregati”. Un po’ come noi diciamo “trombati" della politica e simili. E viene usato un po’ come da noi in Italy, anche quando si tratta di pallone e cose poco serie/effimere, nel linguaggio comune insomma. Ma anche se così non fosse, e lo si volesse invece utilizzare in modo più letterale, prendendosi così una sorta di licenza, si tratterebbe semplicemente di una metafora, o di una figura retorica, che spesso gli individui del genere umano usano per cercare di spiegarsi meglio coi propri simili. Una semplificazione voluta. Niente di nuovo, lo facciamo tutti, e tutti i giorni dell’anno. Alle parole di Medhi, alcuni furbissimi e intelligentissimi osservatori, hanno provato a sollevare una sorta di polemica religiosa, ossia la questione muslim e il fatto che, secondo loro, mediamente l'islam considera la donna un oggetto/schiava, e dunque non ha la cultura e la sensibilità necessaria per comprendere davvero la parola “stupro”. A questo punto così basso qualcuno ha avuto il coraggio di arrivare. Ma poi è arrivato Crozza, che è andato molto più in basso. Egli infatti ha detto in primis che, e qui ci può anche stare, invece di lamentarsi Benatia avrebbe dovuto evitare quell’intervento pericoloso al 93° (lo ha detto però in modo decisamente volgare, ma è una battuta come un’altra, fa parte del gioco), in secundis ha detto che la parola “stupro” non andava usata senza conoscerne il significato e che per farsi un’idea avrebbe dovuto, al prossimo fallo duro…. bla, bla, bla. (inutile ripetere le volgarità, tanto le conoscono tutti). Il confine tra la satira e l’insulto è stato ampiamente superato. Con la scusa della battuta facile, Crozza è andato giù pesante e ha strabordato, e lo ha fatto senza nemmeno capire cosa stava dicendo. E questo è grave. Non posso dire a qualcuno, con qualunque gioco di parole, direttamente o quasi indirettamente, che deve provare ad andarselo a prendere nel didietro e considerare ciò semplice libertà di parola.

Tanto per cominciare, a voler restare tristemente sulle terminologie, se tanto mi da tanto, come mai nessun osservatore finto moralista ha accusato Crozza di omofobia, visto che Benatia è un uomo?
Poi si discute molto sulla parola "stupro". Ok. Va bene.
Ma allora si potrebbe discutere della parola "apocalisse" tutte le volte che c'è una sconfitta epocale di una squadra. Sulle parole “giocatore ceduto a” (in teoria si cede il cartellino, non l’uomo), "ecatombe", “sconfitta”, "battaglia", “guerra”, “morte”, e via via discorrendo, gli esempi possono essere centinaia. Parole utilizzate quotidianamente da giornali e addetti ai lavori pallonari. Ma costoro lo sanno cos'è una battaglia durante una guerra? Pensano che sia la puzza di sudore e i segni dai tacchetti sul ginocchio? O la rete che si gonfia per un gol con colpo di tacco o una rovesciata? L'hanno mai visti morti divisi a metà dalle spade, o spezzettati dalle bombe, o bucherellati dai proiettili? Col sangue ovunque, le viscere per terra, arti staccati dal corpo, pezzetti di cervello sparsi qua e là? Ci dobbiamo scandalizzare anche per questo quindi? Perché i termini, con una licenza dialettica ormai comunemente accettata e sedimentata, che a volte vengono utilizzati come metafora, magari non ci piacciono? Allora bisognerebbe abolire completamente la metafora.

O forse è perché adesso, in questo preciso momento storico, fa tanto figo, soprattutto dopo il caso Weinstein, usare il politically correct (politicamente corretto) a tutti i costi, con una bella verniciata di perbenismo d’accatto, tanto per farsi notare?
E allora, conseguentemente, ci prendiamo poi la libertà di mandare a prenderselo nel didietro chicchessia, con un linguaggio stile bar sotto casa? Questi sono i termini della discussione? Andiamo bene…

La risposta altrettanto volgare, bulletta e scomposta di Benatia, data via web (imbecille, testa di, ti aspetto a Vinovo, ecc), il quale si è sentito per la seconda volta insultato personalmente via TV, era da evitarsi, ovviamente. Ma è il frutto di una provocazione, e quindi ha delle attenuanti. Ti insultano, ti prendono per i fondelli, ti deridono, e allora perdi la tramontana.
E’ fisiologico. E anche un fatto di carattere. Sarebbe stato meglio dare una risposta volendo anche più cattiva e incisiva, ma più ragionata e meno istintiva. Ma non siamo tutti uguali, noi esseri umani.
La vicenda al completo, considerando interamente il seguito di Madrid, ancora una volta è stata gestita malissimo dalla società Juventus, e ancora una volta il marchio e l’immagine del club non sono stati tutelati a dovere. Ma a questo ormai siamo abituati, vero cari lettori e tifosi gobbi?

Chiudiamo con domande in ordine sparso:
- Non è che in Italia c’è un razzismo di convenienza?
Le persone che per il "marocchino di merd*" ricevuto da Benatia in tv, dicevano che sono incidenti che purtroppo possono capitare e che comunque non sono tanto gravi perché non sono cose dette dai conduttori del programma, sono le stesse che oggi si scandalizzano per le parole che il difensore marocchino franco algerino ha utilizzato per difendersi da un’aggressione verbale volgare, gratuita e fuori luogo?
Ah ecco. Dunque è normale che un giocatore ospite (o non ospite) in un programma tv e qualcuno lo possa insultare in scioltezza. A patto però che sia della Juve. Bene. Continuiamo pure su questa strada. Complimenti.
- L’editore dell’emittente dove è andato in onda il programma di Crozza, cosa ha da dire riguardo a questa vicenda?
La sparata è di tale portata che un editore serio dovrebbe prendere una posizione dura.
Un editore dai modi urbani insomma. Gli ascolti sono un fatto decisamente secondario, almeno in teoria.
- Curiosità molto molto personale: ma alla Continassa, nella sede della Juventus, i cuscini sono comodi? E i materassi, sono di quelli moderni, anallergici, antiacaro, in “memory”? No perché mi sembra che di memory nella società Juventus ce ne sia davvero poca. O meglio, come sempre quando c’è è fuori luogo, e quando invece servirebbe è latitante. O è che persino i giocatori sono stufi di come vengono tutelati mediaticamente?

Boh… vai a sapere… Comunque sia “gute nacht!”

 
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