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Attualità di N. REDAZIONE del 11/10/2018 08:29:25
La proposta indecente

 

Di Crazeology

Prendiamo in prestito il titolo di un film drammatico americano del 1993, per confezionare e infiocchettare al meglio quanto segue. Come tutti i tifosi sanno, nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che Andrea Agnelli ha proposto a Massimo Moratti di candidarsi alla presidenza della FIGC . La storia era così assurda che sembrava un fake sciocco a cui nessuno crederebbe mai. E invece la realtà ha superato la più torbida delle fantasie, perché era tutto incredibilmente vero. A quel punto i tifosi, quasi tutti diciamo, sono stati colpiti da un forte senso di sbigottimento misto a sorpresa (spiacevole al punto che forse "spavento" sarebbe la parola che meglio descrive lo stato d'animo dello Juventino). Non appena questi ultimi sono usciti dalla catalessi momentanea dell'incredulità, sono nate le ipotesi più varie e colorate sulle motivazioni di questa "proposta indecente".

1- Forse qualche altro club aveva pensato già, di sua sponte, a questa ipotesi di lavoro e, per evitare disastri, Agnelli ha deciso di lanciare lui l'idea in modo da bruciare definitivamente l'eventuale candidatura. Perché una cosa è certa, tutto quello che fa, vuole e propone la Juve, per il resto del mondo del calcio è assolutamente da evitare come la malaria, tanto è l'antiJuventinismo dilagante in questo paese decotto. In questa prospettiva in effetti l'accaduto avrebbe una lettura interessante. Insomma, sarebbe stato una sorta di strategico diabolico contropiede.

2- Essendo Moratti fuori dal mondo pallonaro, ed essendoci un grande gruppo industriale cinese alla guida dell'Inter, oggi come oggi non è più possibile fargli uno scherzetto. Ne' in campo con qualche tranvata ben assestata, ne' fuori con qualche scambio di giocatori o simili. Ricordiamo però che a fine ottobre del 2016 il club ha Impugnato davanti al Consiglio di Stato la sentenza negativa del TAR e ha aggiornato la richiesta di risarcimento danni passando dai celebri 444 milioni di euro ai meno noti 581 milioni di euro. La procedura è ancora pendente, ergo, se per caso quel ricorso al Consiglio di Stato avesse un giorno un epilogo favorevole alla Juventus, e in quel momento ci fosse stato proprio Moratti come presidente federale, la situazione sarebbe diventata tremendamente divertente. Proprio lui, che ha buttato via milioni e milioni nel mondo del calcio, si sarebbe ritrovato nell'ultima fase della sua vita presidente di un ente debitore di 581 milioni di euro verso la Juve. Bisogna ammettere che sarebbe stata una situazione degna di un film dei migliori di Totò.
Anche tenendo conto che l'ente in questione non sarebbe in grado nemmeno di pagare un decimo di quella cifra. Sarebbe venuto giù tutto.... Moratti compreso, che si sarebbe indubbiamente fatto male e avrebbe ottenuto una punizione esemplare. Anche qui, in questa prospettiva in effetti l'accaduto avrebbe una lettura interessante. Insomma, sarebbe stato una sorta di strategico contropiede, diabolico pure questo come l'altro.

3- Un'altra possibilità è che, essendo la federazione in forte difficoltà gestionale da diversi anni, la presenza di un manager come Moratti al comando avrebbe portato ugualmente ad un esito tragicomico, con ulteriori frane e scossoni (economici e organizzativi), e alla fine di un'intera era del mondo del calcio. Un crack leggendario, di quelli che poi bisogna radere al suolo quel poco che rimane, portare via le macerie, e ricominciare tutto da capo cacciando via agevolmente un po' tutti i poltronissimi che nel sistema oggi vivono e si sentono intoccabili. Anche in questa prospettiva in effetti l'accaduto avrebbe una lettura interessante. Insomma, sarebbe stato una sorta di strategico diabolico contropiede. Idem come sopra.

Ci sono forse anche altre letture della vicenda, altrettanto colorate, fantasiose e complottistiche, che però più o meno sono simili a questi tre filoni principali.
Passiamo però, prima di concludere, all'epilogo dell'accaduto, quanto meno per dovere di cronaca. Agnelli si è esposto molto, bisogna prenderne atto, perché non è una cosa facilmente digeribile dai veri tifosi gobbi, (quelli per cui l'ingiustizia del 2006 è tuttora una ferita aperta), ma Moratti ha rifiutato. Si è sentito lusingato da questo corteggiamento torinese, e ha anche rilasciato parole distensive riguardo a calciopoli, visto come un qualcosa di brutto capitato in un passato ormai lontano. Quindi se era un tranello non solo non ci è cascato, ma ne è anche venuto fuori con una certa disinvoltura stilistica.
Concludiamo però, dando anche un'altra visione delle cose. La quarta versione. La versione più semplice e trasparente di tutte, anche se è la più "noire".
4- Senza indulgere su vicende più vecchie, e limitandoci a parlare solo di ciò che riguarda dalla gestione Andrea Agnelli in poi, si evidenziano alcuni dati.
Nel processo penale di Napoli la Juventus non si è difesa in modo degno. Non si è difesa degnamente in tribunale e nemmeno mediaticamente, mettendo in risalto le assurde e vergognose anomalie presenti in tutte le ricostruzioni dei fatti. I vecchi dirigenti del 2006 sono stati scaricati a titolo definitivo. Di fatto, il gruppo che detiene il pacchetto azionario di maggioranza del club, mai ha fatto chiarezza sull'accaduto, anzi, ha quanto meno avallato tutto ciò che di negativo si è riversato sulla Juventus e la sua storia gloriosa. Nel corso di diversi decenni, la collaborazione a vario titolo tra il gruppo torinese e una certa Milano pneumatico-petroliera-telefonica è stata decisamente utile e proficua. E' un dato abbastanza storicizzato e noto che dell'opinione dei tifosi, riguardo a qualunque tipo di argomento, la proprietà del club e i dirigenti di turno se ne fregano bellamente da sempre, e fanno sempre di testa loro in base alle loro precise convenienze del momento. Lo stesso Agnelli diverso tempo fa, a domanda precisa riguardo al suo rapporto con Moratti, disse "siamo cresciuti assieme". Lo stesso Agnelli solo qualche anno fa cercò una soluzione diplomatica attraverso "il tavolo della pace", che non portò a nulla ("tavolo della pace", non "tavolo della guerra", e infatti finì ovviamente come da molti preventivato settimane prima). Lo stesso Agnelli, dopo aver pensato il peggio dell'inadeguato Tavecchio, successivamente lo ha votato in cambio di un piatto di lenticchie. E qui mi fermo per decenza, perché si potrebbe continuare per ore e ore, parlando di fittizie guerre su stelle sulla maglia, titoli vantati a chiacchiere e coperti non appena gioca la Nazionale Italica a Torino, ecc.

La verità, per carità, ancora non la conosce nessuno. Ognuno scelga delle 4 ipotesi quella che gli piace di più.
La mia personale riflessione finale è questa.
Ora, allo stato dei fatti, perché bisognerebbe sorprendersi della candidatura di Moratti alla presidenza della federazione? Avrebbe anche potuto accettare in fondo. Anzi, a guardar bene è un grosso grosso grosso guaio che egli non abbia accettato, sarebbe stata la logica chiusura di un cerchio. La fine di una pantomima brutta, posticcia e di cattivo gusto. Anche perché, cari lettori, provate a pensarci bene. Di Moratti si possono dire tante cose, ma "sentimentalmente" è sempre stato spontaneo e sincero... L'unica chiusura del cerchio possibile sulla carta era quella. Nel senso che se, per dire, proponessero a Moratti la presidenza della Juventus, lui sicuramente non accetterebbe. Che ve lo dico a fare...



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