Premessa: di fronte ad una sanzione che si ritiene ingiusta, è più che legittimo fare ricorso.
A volte, però, prima di proporlo bisogna fare delle valutazioni: sui pro e sui contro, sulle concrete possibilità di accoglimento, sulle sue conseguenze.
Dando per assodati i cori in occasione di Juventus – Napoli (a prescindere dal loro contenuto e natura – contro le relazioni degli ispettori, infatti, le armi sono poche), che avevano portato alla chiusura della curva per un turno, le domande da farsi erano molteplici.

Valeva la pena di proporre ricorso? E' evidente, e qualsiasi tifoso lo sa bene, che certe norme vengono regolarmente applicate quasi a senso unico e nei confronti di un solo bersaglio.
I cori contro Koulibaly erano difendibili? Probabilmente no, come non sono difendibili i cori analoghi che bersagliano i nostri giocatori di colore in giro per l'Italia (tutti frutto più di stupidità che di vero e proprio razzismo, visto che questo è a corrente alternata solo per gli avversari), che passano però sotto silenzio. Ha davvero senso una difesa del genere? Sicuramente no, perchè dire che “lo fanno tutti” e, quindi, che non è giusto punire solo noi è una “non difesa” (un Tribunale, qualsiasi esso sia, non può certo assolvere su queste basi). Altra cosa è sollevare la questione a livello di Lega e FIGC, ma qui, come al solito, a parte “candidare” soggetti impresentabili, la nostra voce è sempre molto flebile.
Quanto ai cori anti Napoli, qui il discorso era ben diverso, perchè la variabile “territoriale” è ridicola: i napoletani vanno difesi come i panda, mentre agli Juventini si può augurare morte, malattie e calamità varie impunemente? E i vergognosi cori che periodicamente (spesso) sentiamo e che ricordano e inneggiano a tutte le tragedie che abbiamo vissuto, sono ininfluenti?
Se passa questo concetto (giusto o sbagliato che sia), allora il coro verso (il) Napoli e verso i (tifosi) napoletani deve essere derubricato a sfottò, volgare, stupido o squallido che sia, come e non più degli altri.

Purtroppo sappiamo che il ricorso proposto dalla Juventus non solo non è stato accolto, ma ha portato addirittura ad un inasprimento della sanzione, con la chiusura della curva per due turni, il secondo sospeso con la condizionale, che ci esporrà ad un'altra analoga sanzione certa al prossimo alito di vento percepito dagli ispettori federali che a Torino, stranamente, hanno orecchie migliori che altrove.
Cornuti e mazziati, viene da dire.

Sappiamo benissimo che la situazione della curva dello Stadium è molto delicata per vari aspetti: le vicende che hanno portato alle sanzioni ad Agnelli, i servizi di Report annunciati in pompa magna da settimane neanche riguardassero segreti su stragi di Stato, le polemiche del tifo contro il caro biglietti.
Tutte cose che ci espongono a critiche e attacchi pretestuosi quanto si vuole, ma di cui non si può non tenere conto.
E allora, valeva la pena proporre ricorso con una difesa così flebile, con nessuna possibilità concreta di accoglimento, passando come quelli che “difendono una curva indifendibile”? E' una cosa che pagheremo anche in futuro?

Anche la fantomatica possibilità di individuare i concreti responsabili di cui si favoleggia ogni volta (teoricamente possibile dove ogni tifoso resta seduto al suo posto nominalmente assegnato, non certo in curva dove questo non vale e non viene fatto rispettare) ha risvolti concreti?
La Juventus si è davvero mai attivata in tal senso o direttamente o giudizialmente contro certi soggetti che ci espongono periodicamente a danni di immagine ed economici? Come mai in Inghilterra i responsabili vengono individuati e sanzionati subito, mentre da noi sembra impossibile?

Tutte domande a cui bisognerà dare risposta, ad evitare che la situazione odierna si ripeta ancora, dando ai nostri nemici altri facili appigli e ai soliti ricattatori interni strumenti per colpirci a piacimento.

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