Giùlemanidallajuve, sodalizio bianconero che annovera migliaia di tifosi e centinaia di piccoli azionisti della Juventus FC Spa, fin dall’estate 2006 ha avviato un percorso giuridico teso alla restituzione dei due titoli di campione d’Italia, indebitamente sottratti dalla giustizia sportiva, e della dignità di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo.

La nostra Associazione ha fatto sentire sempre più forte la voce del dissenso, anche di coloro – indubbiamente la maggioranza della tifoseria bianconera - che non hanno mai compreso il motivo di tanta arrendevolezza nei procedimenti sportivi e penali degli ultimi anni.

Sovente, nei nostri interventi presso le assemblee degli azionisti, abbiamo sottolineato le incongruità delle decisioni fin qui adottate nella gestione post farsa 2006. Abbiamo sottolineato le carenze dell’attuale gruppo dirigente sotto il profilo sportivo, economico e legale. Oltre tre anni di gestione che hanno trasformato una società studiata ed ammirata in tutto il mondo in un allegorico carrozzone.

Gli oltre 200 milioni di euro spesi in fantomatiche campagne acquisti, ben 5 allenatori in 4 anni ed un titolo Juventus quotato in borsa costantemente a valori insignificanti, sono la più fulgida rappresentazione del totale fallimento del chimerico “progetto”.

Esigui colpevolisti, attendisti, indifferenti ed un folto gruppo di rancorosi; sono grosso modo le fazioni in cui si scissero i tifosi della Juventus nell’estate 2006. La manifestazione tenutasi a Torino, sabato 23 gennaio, ha sancito la riunificazione delle varie anime del tifo Juventino, compatto nella richiesta di allontanamento di un deleterio gruppo dirigente. Questa volta, però, tra i soggetti presi di mira è entrato anche l’azionista di maggioranza, nella persona del signor John Elkann.

Un azionista di maggioranza che con il suo disinteresse verso la nostra maglia bianconera e con la sua inerzia, ha di fatto permesso una deriva che ha portato anche all’attuale tracollo sportivo. Decida quindi il signor Elkann, o chi di lui ne fa le veci, l’immediato allontanamento dell’attuale gruppo dirigente. Nel caso invece la Juventus continui a rappresentare, per il rampollo Fiat, solo un asset del gruppo piuttosto che una autentica passione sportiva, prenda in seria considerazione l’ipotesi di cessione del pacchetto azionario posseduto…. prima che sia troppo tardi.

Siamo in tanti e saremo sempre di più a gridare GIU’ LE MANI DALLA JUVENTUS.