Qualche giorno fa dalla Redazione mi chiesero: “
I pianti di Paolillo e Mou dopo il derby sono una cosa davvero vergognosa… che ne dici di farci un pezzo dei tuoi?”.
Anche senza suggerimento, nella mia mente da “very bastard inside”, immaginavo qualcosa di velenoso, con i due eroi del “calcio onesto e pulito” ritratti come due bambini che strepitano senza il ciuccio, o due ragazzini che ai giardinetti mollano tutti e si portano via il pallone, così gli altri non giocano più.
E invece oggi no.
Niente di tutto questo.
“Eh già, il Lucaboo2 è ancora avvelenato per il risultato della Coppa Italia” e per l’ennesimo cambio della guardia sulla panchina bianconera, dirà qualcuno.
No, niente affatto. Dispiace, sì, ma alla luce delle ultime prestazioni avevo messo in preventivo un 6-0, per cui il 2-1 acciuffato al 90' sembra quasi una nostra vittoria, in proporzione.
L’amarezza (che è davvero tanta) è per il contorno che c’è stato a questa partita ed al Derby milanese, e per quello che se ne può facilmente dedurre.
Poi, riguardo la sostituzione di Ciro, mi pare che l’evento fosse nell’aria da un bel pezzo!
Facciamo un passo indietro…
Prima della disputa del Derby milanese, è sorta la querelle della “quasi-coincidenza” di date tra gli impegni di Coppa delle due squadre della Madunina. In tale occasione, la dirigenza del biscione ha iniziato con le sue Geremiadi lamentando ingerenze del Milan, che farebbe valere il proprio peso politico (sia nel senso di calcio-politica che nel senso di politica nazionale, ovviamente) anche oltre il consentito.
Poi il Derby si gioca, e penso che tutti abbiamo visto lo spettacolo penoso offerto dal fischietto inviato dal Sommo Designatore Illuminato.
Si volta dall’altra parte quando i difensori della banda dei ratti colpiscono per due volte la palla in area con le mani (d’altronde, dopo i goal di AdriMano, è chiaro a tutti gli arbitri che per loro non è vietato) ma non può ignorare in alcun modo l’esibizione di Snjider che lo sbeffeggia e gli mostra il “rosso”. Vai a farti una doccia e poi ne riparliamo.
Apriti cielo!
Le cronache raccontano di una “
visita” da parte di tesserati interisti nello spogliatoio dell’arbitro durante l’intervallo. Roba che al confronto la celebre chiusura di un arbitro nello spogliatoio a fine partita da parte di Moggi, vera o millantata che fosse, diventa degna delle goliardate dei film di Alvaro Vitali.
Tutti sanno poi come è finita la partita.
Indirizzata sui binari del 2-0, è arrivato anche un calcio di rigore inesistente pro-Milan con relativa espulsione di Lucio al 90° o giù di lì, giusto per dare un’aria di imparzialità quando ormai non può più far danno, anche se il rigore andasse dentro.
Nel caso, basterebbe non dare recupero, ma Dinho toglie all’arbitro anche questa castagna dal fuoco e si fa parare il tiro.
Finita la partita, esplode la rabbia di eminenti personaggi come lo Special UAN ed altri tesserati, che parlano apertamente di “
qualcosa che non va: si vuole riaprire il campionato non riconoscendo la superiorità di una squadra, e lo si vuol fare in una maniera non troppo leale”.
Per molto meno, Presidenti e Allenatori di squadre cosiddette “provinciali” sono stati duramente sanzionati. In questo caso, invece, pare che si avvierà il protocollo che prevede lo stappo di una bottiglia di vino previa sfornatura dei tarallucci caldi.
Magari una multicina, và… giusto come quando, tra amici, ti fai pagare un caffè al bar per “penitenza”.
Il via alla “campagna 2010”, però, ormai è lanciato. Giornali e televisioni riprendono le denuncie nemmeno troppo velate di complotti, di combine, di favoritismi.
Ad opera non si sa di chi, visto che Moggi è stato l’unico che ha pagato con l’esilio l’aver incarnato in sé tutti i mali del calcio, e tuttora sta lontano dal calcio giocato.
E, soprattutto, dimenticando che se (e sottolineo se) Burinho & Co. possono recriminare per un rigore non dato o un’espulsione troppo severa, dovrebbero tenere conto che stiamo assistendo al terzo campionato consecutivo con partite “sfortunatamente” condite di svarioni arbitrali che li favoriscono. Già, ma allora si parla di “errori in buona fede”, “l’arbitro non è un automa” e bla bla bla…
La polemica del “nuovo vento che sta soffiando” riempie i bar, i telegiornali ed i gazzettini di tutta Italia, e come un sol uomo l’Italia che fu di Calciopoli risponde alla chiamata: “Presente!”
Si cerca un colpevole da impiccare sulla pubblica piazza come tre anni fa, ma questa volta il compito è assai più arduo.
Qualcuno grida: “La Juve!”. Ma altri gli ricordano che i bianconeri stanno calcisticamente affondando come il Titanic, con tanto di trio d’archi (anzi, TRINO) che suona a poppa ignorando il disastro.
Un altro suggerisce: “Il Milan!”. Ma viene subito zittito: dopo tutto, è pur sempre la squadra del Presidente del Consiglio e fare certe osservazioni potrebbe essere sconveniente.
Stufo di questa inutile ricerca, un terzo azzarda: “Un Grande Vecchio!”.
E l’idea piace, anche perché tutti amano l’immagine di un’eminenza grigia che muove i fili, come un puparo nascosto per perseguire i suoi loschi fini.
E se, casomai, il puparo è occhialuto, un po’ stempiato ed ha un cappello da capostazione è pure meglio.
E allora avanti,
tutti uniti per difendere il Calcio Onesto e Pulito!
Quel calcio che esprime i suoi giudizi sul campo, e non può permettere che chi non accetta la manifesta superiorità di una squadra, la danneggi con manovre truffaldine che con il calcio e lo spirito sportivo mal si accompagnano.
(Porca miseria, questa cosa mi pare di averla già sentita da qualcuno, ma non mi ricordo dove e quando…)
Ed ecco che, per meglio permettere questa tutela, ai rappresentanti per Unzione Divina del Calcio Onesto e Pulito si permette di giocare contro le squadre avversarie senza i loro tifosi al seguito.
Non solo.
Per evitare che i simpatizzanti di altre squadre (e quindi asserviti al Grande Vecchio: chi non è con noi è contro di noi!) approfittino dell’immane potere di un microfono in mano, mandiamo una troupe di uomini accuratamente selezionati per la propria imparzialità.
Vale a dire
Civoli e Mazzola. E come carico da undici ci mettiamo anche l’intervista nell’intervallo a
Beccalossi, vecchia gloria che però oggi sembra il fratello di Renato Pozzetto (peccato che non si veda a figura intera, ero curioso di sapere se era anche lui con l’impermeabile e la sportina di nylon come il fratello.)
Così siamo tutti sicuri, no?
La partita con l’Inter, manco a farlo apposta, offre numerosi spunti di discussione: primo fra tutti il
fallo di mano di Felipe Melo (che era netto, non stiamo a raccontarcela; nemmeno Big Jim entra in scivolata con le braccia in avanti!) che fa gridare prima al rigore e poi al complotto, alla macchinazione, che fa dimenare Oriali Printmaster come Pietro lo Zelota in Jesus Christ Superstar e fa sorridere Burinho che immagina già le battute del suo prossimo one-man-show davanti ai giornalisti.
Degni di nota anche gli interventi di Chiellini, precisi e mirati sul pallone con efficienza chirurgica ma che nella migliore delle ipotesi vengono definiti “troppo ruvidi”.
Scusate, ma chi è l’attaccante? Ah, ecco, è il signor Barwuah, quello per cui
si riscrivono le regole a proprio uso e consumo. Prevedo un futuro da Presidente del Consiglio, per lui. Quello attualmente in carica, con i suoi processi-brevi e lodi-alfani, al confronto pare un dilettante.
Tra un tuffo carpiato in avanti e una stramazzata a terra, manco fosse stato colpito da un calcio rotante di Chuck Norris penso: strana la vita. Cassano in carriera ha fatto - ahimè - un sacco di boiate e per questo è stato bandito dalla Nazionale. Questo in meno anni ha già fatto mille volte peggio e lo vogliono a furor di popolo in azzurro. Proprio strana la vita!
La partita finisce: Ciro Ferrara si avvia mesto verso gli spogliatoi, per l’ultima volta da mister della Juve, e Burinho sogghignando ci dice che non vuol parlare di quel che è successo alla fine del primo tempo, perché quello “non è calcio”.
Già.
Invece i fuorigioco di massa o i rigori per fallo di orecchio lo sono. Dipende sempre dal colore della maglia.
Purtroppo, cari fratelli rancorosi e di serie C, la realtà è molto, molto più triste di quella che ci eravamo immaginati a seguito delle esternazioni della Casoria o delle mirabolanti testimonianze dell’accusa.
Il Sistema Farsopoli potrà aver perso qualche battaglia, qualche scaramuccia di fanteria, ma è ancora ben lontano dal perdere la guerra.
Abbiamo visto una crepa nel muro del castello nemico, abbiamo visto cadere alcuni merli della torre, ma le mura sono ancora lì, belle solide, ed all’interno stanno preparando le armi per colpirci ancora, ancora e ancora.
Perché quando si permette
ad un commentatore (che, ricordiamolo, è un sopravvissuto di una squadra le cui riserve sono state “misteriosamente” falcidiate da orribili quanto “rare” patologie) di fare battute tipo: “Il futuro di Ferrara? Perché, Ferrara ha un futuro? Eh eh!”, o anche: “Sostituzioni? Ma la Juve ha ancora qualcuno in panchina? Eh eh!”…
Quando si permette
ad un gruppo di tesserati (tra cui, ricordiamolo, l’unico caso a memoria d’uomo di pregiudicato per la Giustizia Ordinaria che invece è passato “misteriosamente” indenne tra le maglie della Giustizia -giustizia?- Sportiva) di circondare e offendere l’arbitro alla fine del primo tempo come fossero i “guappi” di qualche ghetto di periferia…
Quando si permette
ad un giocatore (il quale, ricordiamolo, gode di una protezione ad personam da parte della Federazione e dei media per cui non può essere non dico insultato, ma nemmeno contestato, redarguito, richiamato) di operare scientemente per tutti i 90 minuti della partita un atteggiamento di continua simulazione di falli subìti all’avvicinarsi di un avversario nell’ovvia intenzione di indurre l’arbitro a sanzionare interventi in realtà regolari senza che vengano presi i provvedimenti (ammonizione) che il regolamento prevede…
Quando si permette a
siti di informazione sportiva nazionali di scrivere (cito testualmente): “Non c’è niente da fare. Questa Inter è più forte di tutto e di tutti. Di un pizzico di sfortuna, di qualche arbitraggio malandrino”, o anche “Melo stoppa di mano in area, ma l’arbitro assegna l’angolo. Fallo identico a quello di Samuel con il Bari. Quello per me non era rigore. Questo neanche. Ma quello… l’avevano fischiato. Il venticello tira eccome”, allo scopo di
fomentare il famoso “sentimento popolare” e di raccogliere qualche contatto in più, perché il popolo anti-juventino è sempre numeroso ed assetato di simili letture…
Quando avvengono tutte queste cose e nessuno -
tranne pochi rancorosi di Serie C- le denuncia, perché a tutti sembrano normali, buone e giuste, allora siamo davanti ad un Regime.
Peggio: un Regime si fonda sulla repressione violenta di una maggioranza di oppositori. Qui la maggioranza si lascia condurre docile come un gregge portato alla tosa. E chi si lamenta viene preso per pazzo.
Solo alcuni giorni fa, qualcuno ebbe l’ardire di commentare sul nostro forum “sta albeggiando!”, riferito alla lunga notte fin qui attraversata dal popolo bianconero ed alle notizie che arrivavano dal Processo di Napoli.
Non era il chiarore dell’alba, quello che vedevano i nostri occhi ansiosi.
Era il biancore del cielo notturno, quando si prepara una fitta nevicata.
Tiratevi bene su il bavero del mantello, sentinelle.
La notte è ancora lunga.
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