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Editoriale di F. DEL RE del 27/08/2019 09:25:31
Fa Figo raccontarlo strano

 

Fa Figo raccontarlo strano. Parlo di un episodio di quasi 25 anni fa che i più ricorderanno, ovvero la storiaccia del doppio contratto firmato da Luis Figo, allora promettentissima ala destra dello Sporting Lisbona, con la Juventus e col Parma.

La sempiterna interista Gazzetta dello Sport, o indaista come direbbe il nuovo proprietario della seconda squadra di Milano, ci ricorda, a firma di tal Andrea Schianchi in un articolo dell'edizione del 23 Agosto che introduceva Parma-Juventus, che "un'astuta mossa di Luciano Moggi bloccò il passaggio di Luis Figo in maglia gialloblù (autunno 1994)" . Il tempo scolorisce le pagine dei ricordi, se poi c'è qualche volenteroso di rosa vestito che li ribalta totalmente ancora meglio. Anche perché l'unica cosa che non sbiadisce mai alla Gazzetta è ricordare che Moggi e la Juve rubavano, sempre e comunque; un giornale che se lasciato più di due ore al sole si stinge passando dal colore di un simpatico e gustoso, ahilui, animale da stalletto in un bianco sporco che ne ricorda il pasto principale, la sbobba, anche di questo campa; come minimo da 25 anni; date che ricorrono.

Perché i fatti andarono in maniera un pochino diversa, ovvero Figo firmò prima per la Juve e poi per il Parma. Invece di farlo squalificare, come avrebbe meritato, Juve e Parma si accordarono per stracciare entrambi i contratti, per non tesserare più il firmatore compulsivo e quindi di lasciarlo al Barcellona, che nel frattempo si era inserito nell'affare. Nel dettaglio la questione si sviluppò come segue: ad Ottobre 1994 il portoghese firmò un contratto triennale con la Juventus, che trovò pieno accordo sia col giocatore che col club lusitano; poche settimane dopo, però, Figo tentò inutilmente di rescindere unilateralmente il contratto, tanto che la Juve si vide costretta a depositarlo in Lega, prima che Figo firmasse a Febbraio 1995 col Parma, che evidentemente, giungendo in ritardo sul giocatore, gli proponeva un contratto più ricco.

Con Figo in rosa quella Juve già fortissima probabilmente non avrebbe perso 3 CL su 4, considerato che allora il portoghese veniva descritto, e lo era, come un'ala di eccezionali doti tecniche, né più, né meno di quanto si sarebbe detto otto anni dopo di un suo certo connazionale, anche lui ala di scuola Sporting, tale Cristiano Ronaldo. Però, leggendo certi articoli, i furbetti furono i gobbi, anzi: il loro malefico Direttore Generale, che con un'astuta mossa...

Link all’articolo della Gazzetta “Dispetti, veleni, emozioni – c’è Parma-Juve” a firma di Andra Schianchi



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