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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di E. LOFFREDO del 13/09/2019 08:53:53
Ancelotti in affari

 

«Vedo un disprezzo e un non attaccamento alla squadra della città». Sono le parole con cui Carlo Ancelotti ha chiuso il comunicato con il quale ha espresso urbi et orbi la sua indignazione per «le condizioni degli spogliatoi del San Paolo». Glissando sulla stantia pretesa di rispetto per la squadra come se fossa essa stessa la città, ci siamo da subito chiesti perché questo "j'accuse" sia stato avanzato dall'allenatore e non dal Napoli con una propria nota. (LINK).

Una prima risposta ci è stata suggerita dalla lettura dei quotidiani del giorno dopo. A pagina 14 della Gazzetta scopriamo che «il Napoli dispone dell'impianto senza che ci sia la firma sulla convenzione approvata dal Consiglio comunale», un dettaglio che diviene più interessante se si considera che «De Laurentiis dovrà pagare 850.000 euro l'anno a fronte di 2,4 milioni previsti senza la convenzione. A tutt'oggi, la firma ancora non c'è» (LINK). E' per questo motivo quindi che la SSCNapoli non si è esposta in prima persona nascondendosi dietro alle parole del proprio tecnico?

A fare maggiore chiarezza è stato Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, che intervenuto in una trasmissione della radio ufficiale del club azzurro, dopo una iniziale stoccata («la società pensa sempre a fare polemica, ieri sera ha diramato quel comunicato»), ha tra le altre cose evidenziato che «Ancelotti, tra l'altro, non è stato avvistato allo stadio nell'ultima settimana, ha fatto un comunicato guardando con occhi di altri».

Conoscendo "l'oculatezza" di De Laurentiis, fa strano che il cineasta non firmi una convenzione che gli abbatterebbe di due terzi il canone per lo stadio (soldi che potrebbe mettere da parte per costruirsene uno tutto suo). A meno che la convenzione non preveda tutta una serie di oneri accessori come la manutenzione ordinaria e parte di quella straordinaria che ricadrebbero sulla società azzurra. Obblighi che se fossero del Napoli calcio non permetterebbero (forse) ad Ancelotti di fare la cosiddetta "sparata di cuppetielli". Ma anche su questo aspetto fa luce l'assessore Borriello: «La firma della convenzione? Aspettiamo De Laurentiis a braccia aperte, c'è sempre quell'arretrato che dovrà essere pagato perché ci sono tanti napoletani che pagano le tasse mentre il calcio Napoli fa parte di quelli che...» . Ecco svelato l'inghippo, la società di De Laurentiis si è scagliata anche contro il Comune (che neanche sarebbe responsabile del presunto ritardo) schermandosi con il tecnico forse proprio per non farsi rinfacciare qualche arretrato verso palazzo San Giacomo.

I cittadini di Napoli - specie quelli che vivono di «grande invidia per il nord e i molti tifosi juventini, milanisti e interisti» (LINK) - dovrebbero porsi alcune domande: a quali condizioni il Comune pratica un simile sconto del canone per la SSCNapoli, che non è neanche in regola con i pagamenti? Se la convenzione è comunque bilanciata da altri oneri accessori e di manutenzione, perché il Napoli non la firma? La società vuole forse anche uno sconto sul pregresso?

Poste queste domande, i napoletani dovrebbero chiedersi quanto sia etico e responsabile verso la città voler usufruire di un bene pubblico non essendo puntuali e senza assumersi responsabilità per una più virtuosa conservazione di quel bene. Responsabilità che andrebbero condivise con i tifosi, parte dei quali non si è dimostrata rispettosa degli impianti, soprattutto di quelli altrui.

Può essere legittimo indignarsi «per la scorrettezza e l’inadeguatezza» altrui, a patto però non solo di sembrare, ma anche di essere eticamente inappuntabili.

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