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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di N. REDAZIONE del 23/09/2019 09:30:22
Il capolinea?

 

Di A. Pavanello

Le storie belle a volte proseguono, a volte finiscono. E possono pure finire male.

É quello che mi sto chiedendo, da tifoso bianconero. Tifoso... in realtà non sono nemmeno sicuro di questo ormai. Tifavo Juventus da quando ero bambino. I nomi che erano sulla mia bocca? I soliti: Zoff, Cabrini, Scirea e Rossi ovviamente. Poi arrivò Platini a completare la lista. Ero bambino, la mia fede calcistica era quella di un bambino. Arrivarono i primi anni '90 e io ero un po' più grandicello. Cominciavo a capire meglio il calcio e la mia fede calcistica perse un po' di quella sportività, per incrementare il senso di appartenenza ad una squadra che, almeno nei primi anni, stentava a ritrovare lo smalto perduto (a parte qualche "lampo" come nel '90 e nel '93). Ma a partire dalla seconda metà dei '90, ed eccomi giovane adulto, giusto in tempo per godere e gioire dei migliori trionfi bianconeri. Senza dubbio gli anni migliori. Tifosissimo, in grado di passare notti in bianco per una sconfitta. O per una vittoria. Erano gli anni migliori e non lo sapevo. Anni di sincera fede spensierata. Evidentemente queste cose non durano.

Arrivarono gli anni 2000 e la Juve ritornò a vincere. Tutto sembrava andare benissimo. Fino a quella maledetta estate del 2006. Prime chiacchiere su partite sospette, poi tormentone mediatico, processi, scudetti revocati e soprattutto la Juve in B. L'Italia vinse la Coppa del Mondo? Chissenefrega se la vinse con il blocco degli juventini e un CT che era stato il coach della Juve. Se potessi rifare la storia, gliela farei perdere. Perché a me interessava solo e solamente la Juve. Questa "migrazione" era iniziata già nel '94, dove al Mondiale tifavo solo i giocatori della Juve in Nazionale. Gli altri giocatori azzurri? E chissenefrega...

Partecipai alla marcia dell'orgoglio bianconero ed ebbi fiducia nella nuova dirigenza. Ahimè, se avessi saputo! Se avessi saputo, sarei probabilmente rimasto a casa e stop. Cominciai ad informarmi e a leggere. Uno sparuto gruppo di tifosi, minoranza della minoranza, iniziava a contestare e a far saltare fuori cose, i fatti poi gli avrebbero dato ragione, ma all'epoca erano "pinguini da tastiera", "barboni", "rancorosi", "disfattisti" e sopratutto "antipatici", quando la nuova dirigenza propagandava dappertutto l'operazione "simpatia". Io aderii a quel gruppo, ne condivisi totalmente le motivazioni. Dall'estate bastarda del 2006, la mia fede calcistica uscì terremotata. Si, terremotata, perché i dubbi sul comportamento della proprietà che gestiva la Juve si ingigantirono. La spensieratezza lasciò, poco a poco, spazio a tanta rabbia e tanto odio. Mi interessavo ormai solo ai processi, non al calcio giocato. Tanto con la squadra che ci ritrovavamo e con gli allenatori scadenti che avevamo...

Ritornai a Torino. Nel giorno dell'addio al calcio giocato di Nedved. Ma io non andai allo stadio. No, andai alla sede della Juve, per contestare, e vi trovai altri ranCorosi. Poco male se alla fine non è che fossimo tantissimi. In quel momento era il gesto che contava.

Ma, si sa, la rabbia non fa bene. La rabbia consuma. Per questo dovevo prendermi dei momenti di "pausa" dai forum, per calmarmi, e questi momenti si ingigantirono nel tempo. E poi, e poi qualche tempo dopo, quando ormai il processo di Napoli lasciava ben poco spazio alle speranze, un utente scrisse un pezzo "Gobbo, per quanto tempo terrai..." Quel pezzo, ben lungi da farmi istintivamente rispondere "terrò duro a vita", mi fece nascere dei dubbi. Dubbi che aumentarono col passare degli anni. E poi avevo anche altri problemi. La disoccupazione di certo non aumentava l'allegria. Questo almeno fino al 2011. Prima esperienza lavorativa in Francia. Dapprima cinque settimane, qualche mese più tardi, nuovo contratto, stavolta più lungo. Ed è proprio a partire da quel momento che, come dire, un distacco percettibile si fece. La Juventus, per lo meno la copia di quel che fu, stava ritornando a vincere. Ma io non ero più là per gioire. Non lo ero fisicamente, ma nemmeno mentalmente. A parte qualche "scoria" di nostalgia, l'indifferenza totale. La mia fede bianconera, nessun dubbio, era decisamente in crisi, piena di crepe e stava cadendo a pezzi. Ritornava a splendere solo quando parlavo del passato. Dagli albori, fino al 2006 (estate esclusa, ovviamente).

Sarò più preciso: mi sono praticamente perso tutte le cavalcate vittoriose di questi ultimi anni. Avrò si e no ascoltato 2-3 partite. E anche quando la Juve perdeva, amen. Un tempo avrei passato una notte insonne. Un tempo appunto, quel tempo che ha affievolito anche alcuni rancorosi. Praticamente tutti gli appartenenti a quel gruppo che conoscevo sono "cambiati". Ormai tifano senza pensare ad altro. Si godono le vittorie e stop. Loro. E io? Impossibile. Il tifoso è morto e il ranCoroso è nato. É così, che volete che faccia ? Bisogna pure accettare i cambiamenti di carattere. Alla Juve mi tratteneva ormai un tenue, tenue filo. Filo che si assottiglia sempre di più. E ogni seppur minimo cambiamento lo assottiglia. Già la "battaglia" per il logo, m logorò e contribuì ad accentuare il distacco. Ogni qual volta vedo quell'orrendo simbolo su una t-shirt, non mi fa venire in mente la squadra che lo porta, bensì le sfuriate su un forum. Con individui che si inventavano pareri da "economisti incalliti", e per poco avrebbero pure fornito dati statistici mirabolanti su vendite stratosferiche e quant'altro!

L'ultima (ultima?) goccia fu il nuovo allenatore, altro motivo di disputa incessante. Stavolta in un altro forum. E dopo la scarica di rabbia, la scarica di stanchezza. E una domanda, anzi più domande: perché continuare a prendersela per qualcosa che, in fondo, non esiste più? Se la Juve è morta nel 2006, perché seguirne la copia (imperfetta)? Perché non mollare tutto? Per cui la domanda finale: sono forse giunto al capolinea?

Bella domanda. Appunto. Io non so dare la risposta.

 
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