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Attualità di F. DEL RE del 21/11/2019 07:48:12
Rizzoli: dirigente o politicante?

 

Su tutto il marasma scatenatosi nelle ultime giornate Rizzoli, nella giornata di ieri, ha certificato che l'unico errore grave è stato commesso a Lecce contro la Juve, quando è stato fischiato a De Ligt un fallo di mano che a termini di regolamento non andava concesso. Però, alla fine del suo intervento, si è avuta l'impressione, come al solito, che comunque alla Juve, seppur indirettamente, sia stato concesso qualcosa. Perché dalle parole melliflue e incomprensibilmente velate di contrizione del capo degli arbitri è emerso un voler fare comunque ammenda, come se gli arbitri in quanto tali dovessero sempre e comunque ammettere un qualcosa, legittimando, quindi, buona parte dei sospetti e dei dubbi che giornalmente si riversano sulla classe arbitrale. Un comportamento ambiguo, un voler tentare di concedere il contentino un po’ a tutti, un comportamento di un politicante piccolo piccolo, più che di un leader vero, forte e rappresentativo della categoria che dirige.

Questo perché Rizzoli è un politico, altrimenti non siederebbe su quella sedia. O almeno come tale si atteggia, anche se, come scritto poco sopra, il risultato è quello di mostrarsi come politicante. Peccato, però, che prima che essere un politico dovrebbe essere il leader, direi quasi "sindacale", di una categoria e come tale dovrebbe proteggerla e preservarla dagli attacchi esterni. Per tanto è quanto meno bizzarro che, in merito al finale di partita di Napoli-Atalanta, prima affermi che sia stato Llorente a commettere fallo, che gli uomini al var abbiano verificato la correttezza della decisione arbitrale non richiamandolo a verificarla, ma poi concluda che lo stesso arbitro avrebbe dovuto fermare il gioco senza concedere il vantaggio all'Atalanta, perché "non è opportuno dare il vantaggio in quella zona di campo". Non è "opportuno" per quale motivo? Per quale articolo del regolamento? Non si capisce; anche perché in passato ci hanno spiegato che in caso di dubbio meglio far proseguire e poi verificare tutto al var. Un episodio simile, ma con esiti opposti, era già successo in uno SPAL-Fiorentina della scorsa stagione, quando un gol degli estensi venne annullato perché viziato da fallo precedente in area avversaria, così che l'arbitro, richiamato dai colleghi al var, annullò quel gol per concedere il rigore nell'altra area all'altra squadra. Quindi anche allora fu commesso un grave errore...?

È per tanto evidente che col suo discorso in politichese abbia trasformato una catena decisionale perfetta, che non ha assolutamente condizionato lo "storico" dell'azione in oggetto, in un presunto danno contro il Napoli. Ma anche questa è una stupidaggine, un'inutile e falsa ammissione di colpa, perché Rizzoli ci dovrebbe spiegare, regolamento alla mano e senza parlare di opportunità che nulla c'entra col suddetto regolamento, per quale motivo l'arbitro non avrebbe dovuto concedere il vantaggio all'Atalanta (*). Col suo discorso pavido ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte, scontentando tutti, per primi gli arbitri che dovrebbe tutelare e di sicuro ha dato l'impressione che un'analisi completa, perfetta ed oggettiva che conduca in finale a dimostrare che la Juve non ha avuto nessun vantaggio, anzi: un solo errore contro, diventi un fatto quasi inaccettabile, tanto da andare a dimostrare, fallendo nell'intento, che comunque alla fine un errore contro una sua molto presunta, vista la classifica attuale, contendete al titolo l'abbia danneggiata. Una chiosa finale senza senso, inadatta al ruolo che Rizzoli ricopre.


(*) Dal regolamento del calcio pubblicato sul sito Aia

Regola 5.3

VANTAGGIO •
consente che il gioco prosegua quando un’infrazione viene commessa e la squadra avversaria del colpevole trarrà beneficio dal vantaggio e sanziona l’infrazione se il vantaggio previsto non si concretizza nell’immediatezza o entro pochi secondi

Appendice regola 5

9. Quando e come deve essere applicato il “vantaggio”?
L’arbitro deve lasciar proseguire il gioco in presenza di un’infrazione, nei casi evidenti in cui ritiene che interrompendolo risulterebbe avvantaggiata la squadra che ha commesso l’infrazione stessa. Qualora il presunto vantaggio non si concretizzi nell’immediatezza (entro 1-2 secondi), l’arbitro interromperà il gioco e punirà l’infrazione iniziale. Sia che interrompa il gioco o no, l’arbitro, se necessario, dovrà comunque assumere l’eventuale sanzione disciplinare del caso.

LINK all'incontro arbitri- allenatori





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