«
...mettere la salute pubblica al secondo posto. ...Cosa dici del fatto che non proteggiamo i nostri giocatori o allenatorie chiediamo loro di giocare per te ogni giorno e ogni ora senza fermarsi? L'importante è la salute. E la cosa più importante per te, per la tua famiglia e la nostra società». Non ho citato la parte più colorita e di maggior eco delle parole che Steven Zhang ha pubblicato in una sua story su Instagram, perché mi hanno colpito i passaggi che reputo eticamente più gravi.
Dal piccolo alveo della mia etica non posso non mostrare un certo sdegno per la pretesa eticizzante del giovane presidente neroazzuro. In questa redazione ci dovremmo occupare solo di calcio, ritengo però opportuno non deporre mai la dimensione civica che tutti gli ambiti -compreso il calcio- devono avere, e, di tanto in tanto, intervenire su alcuni aspetti che si vogliono tacere.
Zhang e tutti gli interisti stanno strumentalizzando una situazione emergenziale per un loro misero tornaconto particolare. Che il figlio di papà voglia dare lezioni di sensibilità per la salute pubblica è del tutto fuori luogo. Si atteggia a imprenditore responsabile, ma non si rende conto che invece di voler fare il RoccoCommisso2.0, o usare alla Don Aurelio il web-motorino (ooops...) dovrebbe mostrare maggiore compostezza istituzionale.
Il giovane Zhang si espone a tutta una serie di eccezioni che hanno più o meno pregio. Potrebbe sentirsi ribattere che considerato da dove viene il coronvirus e chi lo ha introdotto nel Mondo dovrebbe pensarci bene prima di urlare a Dal Pino di prendersi le proprie responsabilità. Il suo Paese natio nascondendo il primo diffondersi del virus ha mostrato ben poca responsabilità verso la società mondiale.
Quando Zhang vuole vestire i panni del datore virtuoso, «
proteggiamo i nostri giocatori o allenatori», mi viene in mente il modo di fare impresa che hanno in Cina: decenni di politiche industriali insensibili all'ambiente; cultura zero per la salute dei lavoratori (sanno cosa sono i dispositivi di protezione individuali e collettivi?); sanno cos'è il diritto a orari e condizioni economiche di lavoro dignitose? Esempi di tutto questo l'imprenditoria cinese ne ha dati anche qui in Italia.
Per questioni di relazioni commerciali queste cose non si possono dire a Zhang e alla comunità cinese in Italia. Ha scritto bene un mio collega di tifo:
Proporrei al coraggioso Zhang di scrivere un post del genere sul comportamento del governo cinese, visto che gli sta così a cuore la salute pubblica. Poi vediamo che fine fa...Iscriviti al nostro Gruppo Facebook!
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