In aula non si può telefonare e Narducci si improvvisa mastino napoletano con Moggi.
È lo stesso ex Dg juventino che chiedendo scusa al pm per l’episodio ne svela l’accaduto: «Chiedo scusa al Dr. Narducci, durante l’intervallo mi hanno chiamato al telefono e lui mi ha cacciato via dicendo sostanzialmente che qui non si può parlare».

Ci sia consentito per una volta di voler “espropriare gli avvocati Prioreschi e Trofino”. Perché se è vero che questo «chiede la disciplina dell’udienza» (cioè di non usare il telefonino in aula, francamente non so se la prescrizione sia limitata solo all’udienza o se invece si estenda anche alle pause), è altrettanto vero che le esuberanze del pm in questione non si possono più sopportare!

Che ragione aveva quest’altra “sparat ‘e cuppetielli”? Quale utilità ha avuto nell’economia del processo e per l’accusa aver usato questo sgarbo a Moggi? In questi casi si dice che il pm ha perso una buona occasione (ah, quante ne ha perse…!). Ha perso l’ennesima occasione per nascondere quello che sembra una sua avversione personale verso l’imputato principale in questo processo. Speriamo tanto di sbagliare, e magari nel prosieguo dei lavori il Dr. Narducci saprà smentirci.

Moggi ormai ha il perenne peccato di parlare al telefono. E visto che questo suo vizietto gli causa soventi fastidi, farebbe bene a disfarsi definitivamente del cellulare.

In aula spegnete tutti il telefonino, il Dr. Narducci fa rispettare «la disciplina dell’udienza». A questo punto però il pm ci dovrebbe spiegare perché non è insorto quando in aula si sentivano alcuni telefonini che squillavano e altri di cui anche dalle registrazione si è sentito il cosiddetto vibracall. Evidentemente non era il telefono di Moggi.

Il pm già che c’era poteva ascoltare la telefonata, non dovrebbe essere nuovo all’ascolto delle chiamate di Moggi. Noi contribuenti avemmo risparmiato anche i costi dell’intercettazione…

Nell’occasione non ci è piaciuto neanche il comportamento della Dr.ssa Casoria. Speriamo di non sbagliare se affermiamo che in aula è il Presidente che dirige i lavori, quindi questi non dovrebbe consentire a nessuno di fare il poliziotto dai modi sbrigativi che caccia fuori chi contravviene al divieto di telefonare.

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