Oggi un articolo pubblicato su Repubblica spiega il meccanismo dei play-off che Gravina ha voluto come piano B nel caso di nuova interruzione del campionato.
Leggiamo: “Se il torneo sarà interrotto, restano il piano B - con play-off e play-out - e il piano C, la classifica ponderata. L’introduzione degli spareggi è la vittoria finale di Gravina che, entro domani, comunicherà proprio la formula: più del numero di partecipanti conterà il distacco dalla vetta. Se il principio è tutelare il merito sportivo, è ragionevole ipotizzare, con la classifica attuale, che i play-off coinvolgeranno solo le prime 4 squadre con gara secca sul campo della meglio piazzata, che avrà il vantaggio di due risultati su tre. Una formula ristretta che non rimette in gioco la qualificazione alla Champions, che ai club di testa interessa più dello scudetto, per ragioni economiche. Insomma, il Napoli, sesto a 24 punti dalla Juve, non potrebbe giocarsi il titolo. Lo stesso ragionamento varrà in coda: difficile che il Brescia, con questo distacco, vada ai play-out”. (
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Abbiamo più volte ribadito come, una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, si tramuti
in un’occasione per arrivare a qualche beneficio del tutto personale, come la battaglia portata avanti dal Torino e dall’Udinese contro le retrocessioni. Non si capisce, se non
per opportunità, quale merito sportivo possa esserci nel bloccare una retrocessione e di conseguenza la promozioni dalla serie cadetta.
Così come è difficile comprendere come possa essere preferiti i play-off alla classifica cristallizzata.
Una partita secca è un vantaggio per chi non occupa la prima posizione, un’opportunità per chi, da quarto può giocarsi il primo posto. Ci vuole coraggio anche solo a chiamarlo merito sportivo!
Diamo quindi la giusta descrizione a questo pastrocchio volto a rimescolare le carte: non merito sportivo, ma politica sportiva, la solita, opportunista e non certamente super parters, che abbiamo imparato a conoscere.