Alzi la mano chi trova insopportabili le persone che alla prima difficoltà se ne escono con il classico:
“io lo avevo detto che sarebbe finita così”.
Purtroppo, però, a volte, hanno ragione: certe “disgrazie” sono prevedibili se non certe, viste le premesse iniziali.
In molti scrivevamo quest'estate, dopo l'incomprensibile cessione in prestito di
Pellegrini, appena arrivato al posto di Spinazzola, e l'orrendo scambio
Cancelo – Danilo con il City, che la situazione delle fasce difensive sarebbe stata a forte rischio e che le scelte fatte parevano se non altro azzardate.
Sappiamo tutti i veri motivi: i conti erano quelli che erano e servivano non tanto soldi freschi, ma le famigerate
plusvalenze per aggiustare il bilancio un po' traballante.
Qualcuno, con fare sospetto, aveva, però, anche azzardato una motivazione tecnico / tattica: Cancelo non sa difendere, mentre Danilo è più completo.
Stendiamo un velo pietoso, anche al netto del mediocre rendimento del terzino portoghese in Inghilterra (per inciso, quando cediamo un giocatore forte, non mi preoccupo di quello che farà nella nuova squadra, ma di quello che avrebbe potuto fare ancora nella nostra).
Iniziare la stagione con due terzini destri di ruolo, di cui uno scarso e sempre costantemente rotto e un altro scarso e da anni riserva fissa, causa scarso rendimento, non pareva certo una grande idea.
Ancora peggio a sinistra, dove il solo Sandro non poteva certo garantire sessanta presenze annue senza uno straccio di sostituto.
Poco ha risolto, a destra, l'arretramento di Cuadrado, generosissimo e comunque superiore ai due (ma non si diceva che Cancelo andava ceduto perché non sapeva difendere?), tolto, però, alla fase offensiva dove, ancora, le alternative sono scarse, e a sinistra l'utilizzo in emergenza, sempre col contagocce viste le ripetute magagne fisiche,di De Sciglio e Danilo, adattati e inadatti.
Siccome, si sa, tutti i nodi vengono al pettine, sono bastate tre partite dalla ripresa per azzerare il reparto, con Sandro fuori un mese circa, De Sciglio a tempo indeterminato (visti i precedenti se ne riparlerà ad agosto) e il buon Danilo che ha pensato bene di farsi cacciare in una partita sotto controllo per semplificare a Sarri le scelte.
Le soluzioni possibili? Poche e poco convincenti: a) Matuidi, generoso sicuramente ma forse senza il phisique du role del terzino classico, senza contare che anche il centrocampo, con Khedira costantemente assente, Ramsey di cristallo e Rabiot e Pjanic poco convincenti, non pare messo benissimo; b) Chiellini, rispolverato a sinistra per l'occasione, vista l'abbondanza di centrali difensivi; anche qui, l'eccezione è la stessa: è più fragile di un grissino; c) Danilo (ovviamente post Lecce), ma abbiamo visto quanto e cosa può dare a sinistra, dove il più delle volte si rigira su se stesso per capire dove si trova.
Altre idee? Un cambio modulo con la difesa a 3 non risolverebbe il problema, visto che a sinistra le alternative non sarebbero comunque granché (Costa o Bernardeschi a tutta fascia convincono poco) senza contare che improvvisazioni tattiche farebbero più danni che altro.
E allora? E allora, verrebbe da dire,
ci pensi chi ha creato questa situazione, sperando che le soluzioni siano qualcosa di meglio (come fantasticato oggi dai giornali) di pescare qualche carneade dall'under 23, che fatica a metà classifica in serie C, dove di fenomeni, ma anche di onesti terzini, non se ne vedono proprio.
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