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Attualità di F. FILIPPIN del 31/07/2020 08:18:51
Serie A: previsioni e bilanci

 

Tra travasi di bile e fegati spappolati

Finita la stagione (alzino la mano quelli a cui frega davvero sapere se finirà seconda l'Atalanta o l'inter o se il Lecce finirà o meno in serie B e non ci dorme la notte), possiamo finalmente rilassarci qualche giorno in attesa del ritorno della Champions League (noi; i nostri calciatori è bene che si diano una mossa e sudino sotto il sole per ritrovare una condizione almeno accettabile) e sfogliare, o risfogliare, qualche giornale, magari per farci due risate.

23 agosto 2019, prima dell'inizio del campionato: il Corriere dello Sport azzarda un articolo di previsioni per la stagione entrante, intervistando ex allenatori, ex calciatori, dirigenti e “grandi firme” (LINK)
Quanto ai primi, nulla di particolare da segnalare, né di eclatante: Juventus favorita un po' per tutti (a parte qualche mosca bianca), probabile capocannoniere Ronaldo.
Quanto alle “grandi firme” (quanto grandi ditelo voi), ovvero quelli che non devono chiedere mai, perché sanno già tutto, quelli che le partite neanche le guardano, perché sanno già cosa accadrà, da dire ce ne sarebbe.

Un pronostico lo può sbagliare solo chi li lo fa, lo so, ma a tutto c'è un limite.
Notevoli le previsioni sulle possibili sorprese; i più votati: Balotelli e Esposito.
Sul primo, beh, serve davvero dire qualcosa? Incredibilmente c'è stato ancora chi ci ha creduto, dedicandogli pure per tutto l'anno articoli celebrativi come al solito basati sul niente; sul secondo, nulla contro il ragazzino, ma è piuttosto ridicolo che lo si etichetti come fenomeno dopo la bellezza di 17 minuti giocati in prima squadra lo scorso anno.
Ma, si sa, con quella maglia sono sempre tutti fuoriclasse sulla fiducia.
Divertitevi pure a scorrere le varie tabelle: notevole quella di quel vicedirettore che ha sempre una bella parola per noi, che ha pronosticato Napoli e Inter prima della Juve (ma, si sa, Ancelotti è il “CR7 degli allenatori” e, quindi, va celebrato a prescindere), Esposito come sorpresa e Icardi (!!!), come capocannoniere.

Passiamo ai bilanci, molto più facili e impossibili da sbagliare, a meno di non aver fatto i compiti a casa e di aver dormito sul banco tutto l'anno (tanto in caso si può sempre copiare, che va bene lo stesso).
Balza all'occhio quello apparso su Repubblica (LINK): una parola buona per tutti.
Questi i campioni d'Italia: Szczensy è un “portiere non al top”, Sandro “non sa fare il salto di qualità”, Danilo è un “tappabuchi”, Bentancur “non ha una identità precisa”, Pjanic è “il primo dei sogni sarristi tramontati”, Matuidi ha dato “segnali di logorio”, Rabiot ha un “carattere fragile e difficile” e resta un “oggetto misterioso”, Ramsey ha avuto solo una “carriera a metà”, Bernardeschi è stato “un disastro”, Dybala ha “segnato meno di Mancosu e Lasagna”, Ronaldo non ha segnato “il gol memorabile”, per Higuain i “segni di declino sono evidenti” e Rugani è stato “deludente”

Lo so, molti di noi (io tra i primi) nel corso dell'anno ne abbiamo dette anche di peggio (per Danilo “tappabuchi” è un compimento), ma c'è una sostanziale differenza.
Una cosa è vedere i limiti e i difetti della propria rosa sulla base della propria ambizione di raggiungere traguardi più alti, al di fuori del giardinetto italico, per il quale, è provato e riprovato, bastano e avanzano, un'altra è sminuire sistematicamente il “nemico”, comportamento che si associa regolarmente alla messa in discussione della regolarità dei risultati e alla contemporanea esaltazione dei nostri avversari, per i quali le iperboli sono sempre pronte: sappiamo anche noi che Rabiot è stato deludente nella prima fase della stagione e che Matuidi è in fase atletica calante, ma se confrontati al “genio” di Eriksen o alla completezza di fenomeni come Vecino o Barella ce li teniamo stretti.
Lo so pure io che Higuain è in condizioni fisiche che definirle precarie è un compimento, ma di fronte all'esaltazione attuale di un Sanchez, autore di tre gol in stagione, qualcosa stona, visto che il primo ha contribuito (tanto o poco) alla vittoria dello scudetto, del secondo, invece, non si è vista l'utilità.
Meglio così, in fondo.

Fino a che gli altri vinceranno scudetti estivi (povera inter, neanche quello le è rimasto quest'anno) a forza di Espositi, Barelle, Sensi e Lautari, potremo dormire in Italia sonni tranquilli.

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