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Attualità di E. LOFFREDO del 10/09/2020 11:27:12
Se stava a ritira'...

 

In premessa è doveroso chiarire che siamo consapevoli della serietà che si deve a un argomento che evidentemente non viene correttamente valutato da tutti: il diffondersi del covid-19. Si può discutere della gravità o meno del virus, dell'adeguatezza o meno delle misure di prevenzione e della risposta sia politica che medica che viene data alla diffusione diventata ormai globale della malattia, ma è un fatto innegabile che il coronavirus esista.

Nelle scorse settimane si è discusso molto sulla possibilità di riaprire gli impianti sportivi. Presidenti di squadre, esponenti delle istituzioni sportive e rappresentanti assortiti delle istituzioni politiche hanno detto la propria. Un aspetto però è da subito sembrato prevalere su qualsiasi altra valutazione, quello economico. La tutela della salute in sé ci è apparsa in secondo piano. Pensate solo a cosa sta succedendo per i biglietti degli internazionali di tennis di Roma, la FIT non ha neanche previsto l'ipotesi rimborso, ha preferito creare il super voucher maggiorato del 25% del valore dei biglietti comprati.

Tra i fautori della riapertura degli stadi va annoverato il presidente del Napoli, che senza l'immancabile accusa di incompetenza a UEFA e Comitato Tecnico Scientifico si è espresso per il ritorno del pubblico pagante. Gli ha dato manforte il sindaco De Magistris: «riapriamo a un terzo della capienza, poi se necessario un minuto dopo si chiude».

Eccessi di fiducia che sembrano essere sbeffeggiati dalla positività al Covid del presidente della squadra partenopea. De Laurentiis nella giornata precedente la notizia aveva partecipato all'assemblea di Lega costringendo tutti i partecipanti alla inevitabile quarantena. Continuare con le assemblee in teleconferenza sarà sembrata una inutile precauzione a chi pensava di essere un intoccabile. Dovremmo dire a De Magistris che il segnale di chiudere è arrivato un minuto prima, non un minuto dopo.

Se fosse veri quello che scrive il Corsera, «Lunedì aveva fatto un tampone ed era risultato negativo. Ieri mattina, visto che non si sentiva bene, aveva fatto un altro tampone, quello che poi in serata è risultato positivo», sarebbe ancor più fastidioso quell'atteggiamento da irresponsabile di chi pur palesando qualche sintomo ha preferito il poco distanziamento sociale a un cauto autoisolamento.

Non meno irritante la nota della Lega di A: «durante i lavori non era indispensabile indossare la mascherina perché sono stati rispettati i protocolli anti Covid e il distanziamento sociale. De Laurentiis ha pranzato ieri con altri presidenti dei club di serie A. E non ha usato la mascherina mentre parlava con i giornalisti al termine della riunione all'uscita dall'albergo». Un tragico contrappasso per chi microfono alla mano pende dalle labbra di personaggi dai quali ogni tanto bisognerebbe prendere le distanze.

«Se sta a ritira'» diceva Lotito, ieri invece gli si è seduto vicino in assemblea. Ma ci saranno medici bravi, «i luminari, quelli che stanno in prima linea, non quelli delle squadre» che sapranno curare anche i presidenti delle società sportive.

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