Serie A 09/10: analisi 25° giornataA tredici gare dal termine il campionato sembra riaprirsi, e sottolineo sembra.
L’Inter in due domeniche ha lasciato sul campo ben 4 punti alle dirette concorrenti, segnando zero gol e lamentandosi per quanto accaduto sia a Napoli che sabato sera al Giuseppe Meazza. Ne tornerò a parlare.
La
Roma dei record (7a vittoria consecutiva) è a meno 5 dai neroazzurri, il
Milan che “potrebbe giocare meglio” a meno 7, ma con una gara da recuperare (mercoledì contro la Fiorentina).
Basterà tutto questo per vivere gli ultimi due mesi e mezzo di torneo con l’interrogativo di chi vincerà il campionato? Come sempre scritto, io dico no:
il campionato, nonostante tutto, se lo aggiudicheranno gli indossatori. In 9 contro 11 hanno dimostrato ancora una volta di essere i più forti.
Capitolo salvezza. Hanno perso tutte, dal Parma all’Atalanta, con l’eccezione Siena, che ha portato a casa un punto dopo la sfida contro il Napoli. Stessi punti per tutti ed una giornata in meno da giocare, e da domenica prossima cominceranno gli scontri diretti. Auguri a tutti.
Capitolo Champions. La Fiorentina è tornata al successo, grazie ad uno straordinario Vargas e al ritorno al gol di Alberto Gilardino. I punti attuali di distanza dal quarto posto sono 7, ma se mercoledì dovesse superare il Milan rientrerebbe a pieno titolo nella lotta. Vedremo.
A 38 punti troviamo il Genoa, vittorioso con un sonante 3-0 contro l’Udinese nell’anticipo pomeridiano del sabato, e il
Cagliari, ancora una volta superiore tra le mura amiche. Per i sardi, il recupero di mercoledì contro l’Udinese potrebbe diventare storico: una vittoria significherebbe quarto posto.
Tre le squadre a quota 40.
Il pareggio del
Napoli a Siena ha consentito al
Palermo, devastante contro la Lazio al Barbera, di raggiungerlo. La
Sampdoria, invece, ha portato a casa un punto da San Siro: punto ottimo prima che cominciasse la gara, due punti buttati se si considera che gli uomini di Del Neri hanno giocato per un’ora in 11 contro 9.
Capitolo Juventus. Con la vittoria al Dall’Ara di Bologna,
i bianconeri hanno inanellato la terza vittoria in appena 8 giorni (compresa quella di Amsterdam in Europa League), riprendendosi il quarto posto e mettendo in campo ben altre qualità rispetto al recente, disastroso, passato.
Qualche considerazione. Che non mi si venga a dire che ora c’è un tecnico e prima no, che non mi si venga a dire che ora la squadra ha una sua identità e prima no. Sostengo che nella vita il fattore “C” ha una sua valenza e a volte nemmeno bassa. Il buon Ciro, ad inizio torneo, ha avuto dei “consigli” errati, frutto di una politica che ha visto trasformarsi la New Holland FC (di Juventus “vera” non ci sono notizie da oltre 3 anni) nella nuova, e sempre più sorridente, Juverciano. Fino a quando i risultati sono stati con il tecnico napoletano, tutto andava bene. Poi, e aggiungerei inevitabilmente, questi ultimi sono venuti meno e la conseguenza è stata logica: un addio a Ciro e il benservito ai “consigli” estivi. Si è giunti alla conclusione che era necessario cambiare, “yes we can”. E allora dentro un nuovo allenatore con un solo imperativo: portare la Juventus al quarto posto, costi quel che costi.
A “Caronte” tutto questo sta riuscendo nel migliore dei modi, e aggiungerei: con quel pizzico di “C” che ogni tanto fa la differenza.
La Juventus di ieri pomeriggio è parsa quadrata, vogliosa e fortunata. Buona la condizione fisica, buona l’impostazione del centrocampo, buono l’inserimento in squadra di giovani talenti che stanno mettendo in campo quelle qualità che sono mancate. Addirittura ottima la prestazione di Alessandro Del Piero, attualmente in grado di mettere pressione sulle prossime convocazioni ai mondiali sudafricani.
Durerà? Ai posteri l’ardua sentenza.
Commenta l'articolo sul nostro forum!