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Attualità di N. REDAZIONE del 09/10/2020 08:21:27
Mezzo passo avanti … o indietro?

 

Di Antipatico

In una recente intervista, alla classica domanda su quale squadra giudicasse favorita nella corsa allo scudetto, Alessio Tacchinardi ha risposto Juve, ritenendo quest’ultima “ancora mezzo passo avanti all’Inter”. “Non di più”, ha però anche aggiunto.
Ma vogliamo provare a valutare - in termini oggettivi – l’entità di questo “mezzo passo”?

Paragonando le rispettive rose di qualche stagione fa, l’impressione che si ricava è che mentre gli altri si sono impegnati a raggiungerci, noi abbiamo preso a camminare a ritroso. Soprattutto perché alla Juve la BBC in difesa e i Pirlo- Pogba-Marchisio e Vidal a centrocampo non ci sono più, così come i vari Nagatomo, Vidic, Banega, Joao Mario, Medel e altre mezze figure nelle fila della compagine nerazzurra.
Oggi, tra i “nuovi” arrivi, sembrano poi brillare più i nomi di Kolarov, Hakimi e dello stesso Vidal da una parte, che quelli di Arthur, Chiesa e McKennie dall’altra. Di qui la “rosea” previsione degli esperti del settore: che l’annoso gap tra Juve ed Inter sia stato pressoché colmato. Anche perché – non dimentichiamolo – la stagione scorsa s’è conclusa con un solo punto di differenza a marcare le distanze.

È opinione anche di chi scrive che nel tempo si sia perso terreno: sono passati allenatori, giocatori e soprattutto tante certezze, su cui si faceva affidamento e che adesso vengono invece ad altri accreditate. Direi quasi ciecamente, nel caso dell’Inter. Ma proprio qui sorge il sospetto che non siano i dati di fatto, bensì il punto di vista di chi osserva e "misura" la distanza tra noi e gli altri, a stravolgere le prospettive.
A chi continuamente ripete che l’erba del vicino è sempre più verde, andrebbero ricordate tutte le previsioni passate regolarmente andate in fumo, oppure l'anomalia della stagione appena vissuta, che alla fine ci ha visto prevalere comunque e persino in anticipo sui tempi. E obiettivamente, in cosa si differenzia l’attuale rosa interista rispetto al passato, per poterla ritenere davvero alla nostra altezza? O non sarà forse ancora il nome di chi oggi l'allena a indurre a nuovi facili entusiasmi?

Tutto è possibile: anche che il prossimo scudetto vada all’Inter, o a chiunque altro eccetto noi. Ma allo stato attuale l’unità di misura più attendibile per valutare le squadre iscritte al campionato di Serie A è il passato. E considerato che è ormai dal lontano 2012 che la Juventus è campione d’Italia, possiamo concludere che non siamo tanto noi, ad essere ancora mezzo passo avanti, ma loro, ad essere nove anni indietro: ogni anno, sempre di più.

Se poi volessimo ampliare gli orizzonti e dare uno sguardo anche all’Europa, complice forse il covid più che Paratici, potremmo aggiungere - senza sapere se questo sia motivo d’ottimismo oppure no - che la distanza tra noi e le altre è sostanzialmente immutata: il Bayern è ed era più forte, e probabilmente lo è anche il Liverpool; ma Barcellona e Real – per citare le altre due grandi d’Europa - non sembrano più così lontane. Anche questo però, a ben guardare, è solamente un punto di vista: sarà poi come sempre il campo, a ristabilire le giuste distanze.

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