Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Domenica 06/04/2025 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di N. REDAZIONE del 30/11/2020 07:29:58
Prima di Combi-Rosetta-Caligaris_Combi-Novo-Bruna

 

Di Alain

Il trio difensivo costituito da Giampiero Combi, Virginio Rosetta e Umberto Caligaris, tre giocatori di livello tecnico elevato fu uno dei punti di forza della Juventus del Quinquennio.
Prima di questa celeberrima retroguardia Giampiero Combi, costituì con Osvaldo Novo e Antonio Bruna un trio difensivo di tutto rispetto, anche se sfortunatamente la loro associazione non durò molto.

Osvaldo Novo, proveniva dal Vigor Football Club, uno dei club minori di Torino, il cui terreno di gioco si trovava nell’antica Piazza d’Armi. Il club come tanti altri, patì il completo blocco dell’attività sportiva a causa della guerra e nel 1916 confluì nell’Unione Sportiva Torinese.
Tuttavia quando arrivò in bianconero Novo? Alcuni autori indicano la data del 1913, altri quella del 1915, indicando pure l’incontro nel quale Novo esordì: contro l’Alessandria nell’ambito della Coppa dei Presidenti, il 18 aprile. Sfortunatamente “La Stampa” del giorno dopo diede solo un breve resoconto, non fornendo però alcun dettaglio sulle formazioni.
La data più certa è quella del 12 ottobre 1919, quando Novo esordì con la squadra dei titolari, giocando contro l’FC Alessandrina. L’incontro si terminò sul punteggio di 3-0 per la Juventus. Il giornale “La Stampa” riportò che “le due squadre apparvero poco amalgamate”.
Dapprima attaccante, Novo fini per imporsi come terzino. Fisicamente solido, e veloce nei recuperi, Novo era solido fingere l’entrata sull’avversario, che così finiva sbilanciato.
Di lui scrisse Zambelli, uno dei fondatori del club, nel 1920: «Egli aborre i forti rimandi al volo, perché mancano di esattezza: preferisce i colpi di rimbalzo, che gli permettono di assegnare il pallone al compagno più propizio. Questo sistema scientifico di giuoco lascia talora sospeso lo spettatore. Sembra che Novo si faccia prendere il pallone o caricare da un avversario troppo veloce, prima di avere compiuto il suo giuoco. In quegli istanti molti trattengono il fiato, soffrono, si turbano, presentono la delusione, ansano per il pericolo; ma Novo giunge in tempo e, con disinvoltura allontana, e di molto, la minaccia, mentre gli amici tirano un sospirone…».

Nello stesso incontro fece suoi esordi pure Antonio Bruna, soprannominato “Netu”. Giocatore instancabile, puntiglioso ed abile nel colpo di testa, iniziò a giocare nel club di Omegna, suo paese natale; il suo modo di giocare fu notato e finì alla Juventus.
Erano tempi in cui il professionismo non esisteva ancora per cui il calcio era solo un hobby. Bruna non fece eccezione e si trovò in difficoltà con il suo impiego alla FIAT, dato che non riusciva ad ottenere permessi per giocare a calcio. Zambelli, allora, si rivolse direttamente al fondatore dell’azienda, il senatore Agnelli, per ottenere il nulla-osta.
Novo e Bruna costituirono il reparto difensivo dapprima con Giacone, poi con Barucco; nel 1921 l’approdo nella squadra titolari di Giampiero Combi.

Combi in realtà era nella Juventus ben prima di Novo e Bruna: era arrivato al club all’età di sedici anni, aveva dapprima bussato alla porta del Torino FC, ma il club granata lo scartò.
Agli inizi Combi giocò come terzo portiere, ma gli capitò di disputare delle partite anche come ala sinistra. Di media statura, ma dai riflessi rapidi (per questo i compagni di squadra lo soprannominarono “fusetta”, che in dialetto piemontese vuol dire lampo, petardo), si alternò poi con il titolare della prima squadra, Emilio Barucco: l’esordio per lui avvenne il 21 ottobre 1921, nell’incontro contro lo Spezia (terminato 2-2) nel girone eliminatorio.
Nella stagione successiva (1922-23), il terzetto era ormai costituito: la Juventus accedette fino al girone eliminatorio e si piazzò al quinto posto.

Antonio Bruna fu il primo ad “abbandonare”: a causa di una condizione fisica precaria, giocò solo sette gare nella stagione 1924/25; la sua ultima gara fu contro il Livorno nel dicembre 1924: disputò con la maglia bianconera 94 partite.
Giocatore della Nazionale, fu convocato al torneo calcistico delle Olimpiadi di Anversa nel 1920; nella squadra c’era anche un giovane calciatore di nome Virginio Rosetta…
Abbandonata l’attività agonistica, si trasferì in Francia, a Parigi, ove divenne uno dei dirigenti della casa automobilistica Simca. Ritornò in Italia alla vecchiaia e morì a Torino nel 1976.

Osvaldo Novo disputò la sua ultima partita in maglia bianconera contro l’Alessandria (è piuttosto curioso notare che pure la sua prima partita in campionato fu disputata contro la squadra lombarda!), partita che fu vinta dai bianconeri 3-0.
Disputò 92 incontri e segnò un gol (contro la Pro Vercelli).
Come il compagno di squadra, venne convocato alle Olimpiadi di Anversa, ma essendo poco amante dei ritiri collegiali, non si presentò alla chiamata della Commissione Tecnica.
Mori a Torino nel 1983.

Quanto a Gianpiero Combi, proseguì la carriera in maglia bianconera e grazie ai successivi rinforzi, fu tra i protagonisti di una Juventus che dominò il campionato dapprima nel 1925/26, e poi dal 1930 al 1934.
Il culmine lo raggiunse con il titolo di Campione del Mondo, vinto con la Nazionale di Vittorio Pozzo.
Dopo 160 partite disputate con la maglia bianconera, Combi si dedicò al commercio, ma parallelamente fu anche dirigente della Juventus: morì nel 1956, quando ancora stava cooperando con Umberto Agnelli per risollevare i destini del club.


La nostra pagina facebook

La nostra pagina twitter

Commenta sul nostro forum!


 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our