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Attualità di N. REDAZIONE del 01/12/2020 08:08:23
Lo Scudo più importante di sempre

 

Di Crazeology

A vedere le prestazioni della Juventus di questo inizio campionato, questa sembra una stagione nata con molte più difficoltà delle precedenti. L’inserimento di molti giovani promettenti volto ad abbassare l’età media della rosa, ad oggi ancora non ha dato i frutti sperati. Del resto un giovane è quasi sempre acerbo per definizione e per maturare necessità di tempo. Il tempo necessario però cambia per ogni individuo e non è prevedibile a priori. C’è poi l’ambientamento, sul campo e non, nel nuovo habitat, e la definizione delle nuove gerarchie e dei ruoli.
La cosa strana è che in questa stagione anche l’allenatore è giovane e acerbo, quindi la situazione complessiva è abbastanza inedita.

I cambiamenti repentini degli ultimi due anni, soprattutto sulla panchina, hanno generato delle difficoltà di mercato e di gestione del gruppo, e i risultati ottenuti sono inferiori alle attese, pur con il tricolore in saccoccia.
Va detto che l’anno 2020 è stato un anno particolare da tutti i punti di vista, per le note vicende “virali”, e questo ha influito sia sul rendimento di alcuni singoli, e sia sui bilanci delle società, che infatti sono dovute ricorrere ad un mercato fantasioso e al risparmio sull’immediato (con scambi, rateizzazioni, ecc).

La squadra però, finora, sembra sempre distante da una solidità complessiva sia in avanti che dietro. Non si è ancora vista una squadra forte che, per carità, magari può anche sbagliare la singola serata. Purtroppo per ora si è vista una squadra a cui manca sempre qualcosa in ogni partita, e che soffre anche situazioni in cui l'avversario non sta facendo niente di che. Una volta gioca bene Tizio, un'altra volta gioca bene Caio e Tizio è appannato, pasticci, cali di concentrazione, e via così. Tanti esperimenti tattici, di ruolo, e di formazione, che inizialmente avevano un senso, perché è giusto poter trovare “la quadra”, ma che ora non ci si può più permettere. Si vede anche poca convinzione, poca cattiveria e voglia di vincere a prescindere dalle possibilità reali e dalle occasioni sul campo. Ed è questo il punto. Non è tanto il fatto che si possa vivere un momento di difficoltà fisiologica, ma è che non sembra esserci la voglia, la determinazione e l’energia per lottare contro le avversità.

Qualcuno dirà, giustamente, che i problemi di costruzione del gioco e i problemi difensivi derivano in realtà dal centrocampo di qualità inferiore ad altri momenti del passato, e che da troppo tempo andrebbe rivisto e potenziato, nonostante gli ultimi acquisti. Centrocampo non abbastanza efficiente a filtrare e fermare il gioco avversario e non abbastanza efficiente a costruire gioco per le punte. È sicuramente vero. La fluidità della manovra manca, e quando c’è dura solo per un attimo, un fatto magari occasionale dato dalla giocata di un singolo che ha tirato fuori un singolo coniglio dal cilindro. Ma normalmente invece è tutto molto macchinoso e inconcludente.

Ora, ci si può anche sbagliare in questa analisi, ma per una lunga serie di ragioni, questo comincia a sembrare un anno di transizione, ossia un anno dove si rallenta la corsa per forza di cose, e si mettono le basi per ripartire l’anno successivo con un nuovo ciclo. Sarebbe anche ragionevolmente accettabile in una situazione normale, perché in fondo non si può vincere per sempre.
C’è però un grosso problema in questa precisa stagione: la Juventus non può permettersi di perdere questo campionato. Questo scudetto è il più importante di tutti i tempi. Il decimo scudetto di fila è un fatto storico che può verificarsi solo questa stagione. Se si dovesse fallire, bisognerebbe vincerne nuovamente nove di fila per trovarsi nella stessa situazione. In questa precisa stagione, nemmeno la Champions League è così importante, perché quella la si può giocare tutti gli anni, e qualche volta potrebbe anche finire in bacheca, se gli dei vorranno. Ma il decimo scudetto di fila è quasi irripetibile, un’occasione che potrebbe rivelarsi unica per molti decenni in teoria, e tra le altre cose non sembrano esserci degli avversari del tutto invincibili nel nostro campionato. In teoria la squadra, almeno fino a quando Ronaldo farà parte del progetto, è all’altezza di un traguardo storico come questo.

Nel caso, sarebbe ottenuto un record mondiale, e anche se non sarebbe sufficiente a mettere la quarta stella, farebbe storia per gli almanacchi dei prossimi 100 anni probabilmente. Dunque, che alla Continassa, dal Presidente fino all’ultimo dei panchinari, passando per dirigenti e allenatore, si diano tutti una bella svegliata per risolvere i tanti problemi che ci sono. Ognuno deve cominciare a fare la sua parte al massimo delle sue possibilità. C’è ancora tanto da giocare, a breve riaprirà anche il mercato, ed è arrivato forse il momento di fare meno pasticci e di cominciare a fare sul serio.
È arrivato il momento per tutti di tirare fuori gli attributi e accelerare. I tifosi sono stufi di vedere, da due anni a questa parte, la voglia di vincere solo negli occhi del numero 7. Cristiano Ronaldo, a dispetto di quello che molti osservatori vanno cianciando, non è mai un problema per gli altri. È semmai il contrario, pensassero tutti gli altri a vivere tutte le 24 ore delle loro giornate con addosso la sua stessa voglia di sacrificarsi totalmente per essere il numero 1 al mondo e per vincere. Cerchiamo per cortesia di non farlo pentire di essere venuto a Torino.
E adesso per piacere, tutti al lavoro di buona lena.

Lascio gratuitamente, a tutti i dipendenti a vario titolo della società Juventus, un brevissimo promemoria da stampare in più copie. Una copia va messa nel portafogli, una sul frigorifero con la calamita, una come segnalibro, una nella propria buca delle lettere, una appesa in bacheca, una sul lato dello specchio del bagno da leggere mentre ci si fa la barba, una nella valigetta per l’ufficio, una nella borsa per gli allenamenti, una sotto il cuscino, una nella tasca del cappotto, una nella tasca dell’accappatoio, ecc, ecc. Promemoria obbligatoriamente da recitare anche ogni giorno insieme alle orazioni e alle preghiere del mattino e della sera:
“Perdere questo campionato sarebbe un delitto imperdonabile!
Se perdo questo campionato sono un fesso!”


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