Come prevedibile, il precedente creato dal Coni con la sentenza a favore del Napoli, per il rinvio di Juventus-Napoli mostra ora come può diventare un problema per la Serie A mantenere se non la regolarità quantomeno la sostenibilità del calendario.

Sembra che il Torino, che attualmente conta nove positivi, non intenda raggiungere Roma per la partita con la Lazio prevista per il giorno 2 marzo alle 18.30. La quarantena del gruppo granata, imposta dalla ASL, deve durare fino alla mezzanotte del 2 marzo. In base a questa presa di posizione, la partita non potrà essere disputata.

Ovviamente partiamo da due situazioni diverse. Il caso Torino è considerato come un focolaio, aggravato dalla cosiddetta “variante inglese” che aumenta in maniera esponenziale i rischi della moltiplicazione del contagio. Cosa che non è successa a Napoli dove i positivi erano soltanto 2, rimasti poi casi isolati.

Dal Pino, presidente della Lega di Serie A, così si è espresso: «Per noi si deve giocare, ma se la Asl ha un atteggiamento estremamente duro e restrittivo, dobbiamo valutare sulla base di quella che purtroppo è stata la decisione del Consiglio di Garanzia del Coni, che su Juve-Napoli ha creato un precedente di giurisprudenza». Facile dolersi adesso, ma ricordiamo ricordiamo che la Lega di A e FIGC non si sono costituite nel giudizio presso il Collegio del Coni avverso il ricorso presentato dalla SCC Napoli. Lega e FIGC si mostrarono molto dure solo nei primi due gradi di giudizio.

Ora questo precedente rischia di compromettere, come prevedibile, la Seria A e minarne la credibilità. Cosa succederà nel caso in cui ci fossero altre società in emergenza con possibilità di recupero praticamente nulle visto l’incalzare degli Europei?

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