Ne abbiamo inventata un’altra per essere ridicoli!
I primi squalificati per bestemmia sono Di Carlo (tecnico del Chievo) e Lanzafame in serie A e il portiere Sicignano ed il difensore Scurto in serie B.
La norma è sicuramente giusta ma inapplicabile.
Chiaramente penalizzerà il giocatore italiano, non garantirà equità di trattamento e finirà per essere il mezzo per colpire in modo mirato qualcuno.
E’ chiaro che non sarà possibile garantire la copertura totale di tutti i calciatori (quante telecamere servirebbero?) che scendono in campo e basterà semplicemente qualche piccola accortezza per non essere giudicabili (la mano davanti la bocca, ad esempio).
Senza contare che il labiale dovrà essere interpretato. Emblematica questa giustificazione adottata ufficialmente da Tosel, che di fatto scagiona Marcolini del Chievo:
«Proferiva apparentemente un'espressione gergale, in uso nel Triveneto ed in Lombardia, con becero riferimento a Diaz e non a Dio (il diverso movimento delle labbra nelle pronuncia della vocale aperta "a" rispetto alla vocale «o» legittima quanto meno un'incertezza interpretativa)». Ridicolo!
A quando la moviola per il dubbio interpretativo?
Prepariamoci. Il popolo dei moralizzatori ha un nuovo motivo per offrire il proprio “commento” all’interno dello show del calcio italiota: un po’ patetico e un po’ di parte.
Ancora una volta, se il buongiorno si vede dal mattino, aspettiamoci che la mannaia (soprattutto mediatica), nel dubbio, ricada a “caso” su qualcuno. Buffon docet!
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