di M. CerutiJuve-Porto, partita dolorosa e risultato sanguinante, Si potrebbe anche dire che nel doppio confronto potevamo passare, non tanto per i nostri meriti ma per la pochezza degli avversari, se guardo la squadra lusitana fatico ad immaginarmela approdare in finale di Champions. Siamo mancati in molti aspetti, qualità, intensità, idee e chi più ne ha più ne metta.
Non ho voluto sentire o vedere niente dall'altra sera della partita, ma non fatico ad immaginare in quanti avranno di certo invocato alla rifondazione. Non sono per i ribaltoni soprattutto se fatti a caldo, ma mi auspico (per non dire dispero) ci sia qualcuno che in questi momenti sappia coscientemente capire a che punto siamo e da cosa ripartire. Perché se è vero che la stagione sembra essere al di sotto delle aspettative, c'è anche da dire che qualcosa di buono è stato fatto e da quello bisogna ripartire, senza pregiudizi e senza fare scelte servili.
Di buono c'è che abbiamo preso giovani interessanti e di prospettiva (De Ligt, Chiesa, Kulusevski, McKennie) e altri ne stiamo sfornando dalle under, basi sulle quali va progettata la nuova squadra, anche perché le follie di mercato sembrano avere fatto il loro tempo, almeno da qui a qualche anno. La via "green" dovrà essere ispiratrice non perché lo abbia dello la proprietà attraverso John Elkann, che forse è mosso più dall'economicità che da reale convinzione, ma perché è forse l'unica che si proietta verso il futuro potendo generare anche un cambio d mentalità sportiva.
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