Attualità di P. CICCONOFRI del 27/04/2021 07:59:06
Inter e i conti che non tornano
In questo momento in cui l'attenzione è stata catturata dalla SuperLeague, nella concitazione degli eventi sono venute meno quelle “carinerie” destinate a nascondere una realtà non propriamente idilliaca.
Il 19 aprile, nell’edizione cartacea della Gazzetta Dello Sport, abbiamo letto questo passaggio sull’Inter: «…O quelle riguardanti gli stipendi arretrati dell'inter, con il club alla ricerca di complicati accordi con i dipendenti e le istituzioni per dilazionare al prossimo anno queste mensilità o addirittura, si sussurra, di chiedere di rinunciare a premi e parte degli emolumenti. Che strano il calcio italiano, dove c'è chi paga puntualmente e rischia di retrocedere, come il Parma, e c'è chi sta per vincere uno scudetto, ma non chiude i conti alla fine del mese». Ah, allora lo sapete, vero? (LINK)
Il 25 aprile Repubblica, sempre in merito alla situazione dei conti nerazzurri, scrive questi passaggi: «L’inter, in caso di uscita dalla Super League, potrebbe essere esentata dal pagamento di penali. Al momento della costituzione, infatti, non aveva avuto ancora il via libera formale dai creditori e stakeholders necessario per aderire al progetto, e non ha completato la procedura di iscrizione». Ed ancora: «La Figc ragionerà anche sull’introduzione di regole più stringenti sulla spesa e sulla sostenibilità finanziaria da parte dei club (rendendo non più ammissibili crisi di liquidità spinte come quella dell’Inter di questo inverno)» . (LINK)
È stata anche pubblicata da Affariitaliani.it l’analisi di un banker londinese sui ricavi della squadra nerazzurra da quando Suning ha preso il controllo. L’Inter ha generato flussi da sponsor regionali pari a 300 milioni definiti «di dubbia natura» che sembrano non aver una spiegazione logica se non il tentativo di eludere il fair play finanziario. (LINK)
In questo contesto la FIGC approva una norma ad hoc che permette all’Inter di trovare accordi con i tesserati per dilazionare gli stipendi e contestualmente la società rinegozia i termini dei pagamenti degli acquisti da calciomercato. Una situazione che sembra al limite del sostenibile dove l’unico intervento della FIGC è stato quello di favorire il prendere tempo, non certamente trovare un correttivo.
Visto che si è tanto parlato di etica e di veri valori dello Sport, proclamare campione d’Italia una squadra che sta gareggiando senza rispettare i medesimi impegni delle altre partecipanti, non è un affronto per quel calcio educativo che tanto vogliono proporre ai bambini? Ed in questo contesto, la cenerentola Atalanta, che oggi è seconda in classifica, non è ancor più penalizzata da queste inadempienze che non dalla Super League dove comunque avrebbe potuto avere accesso per merito?
Il problema di fondo di questo sport, oramai marcio, è che in primo piano ci sono solo gli interessi dei singoli, che siano poltronati FIGC o presidenti di società. La visibilità fa da megafono a finti perbenisti che mantengono i loro cari privilegi. Ne prendiamo atto un’altra volta.