Intervistato da Sky, Alberto Zaccheroni, risponde a chi continua a prendere di mira la Juventus: «Questa idea della Juve aiutata è una costante del campionato italiano, faceva parte del passato e fa parte anche del presente. È stata portata avanti soprattutto da alcuni che non erano presenti neppure alla partita, è difficile capire il perché, visto che non siamo concorrenti in questo momento per lo stesso obiettivo, e ha creato un clima di sospetti attorno alla nostra gara e, quindi, un clima molto difficile da gestire per il direttore di gara e per i suoi collaboratori. In questo contesto, è chiaro che ogni qual volta che c’è un episodio sospetto si va sul certo, sul certo contro la Juventus».
Finalmente!
Non ha aggredito, non ha urlato, ma ha evidenziato un dato di fatto. Ha espresso la sua «versione, da uno che segue e vive il calcio da sempre, non da allenatore della Juventus» non permettendo che ancora una volta, qualcuno approfittasse della situazione per giustificare una sconfitta e gettare ombre su una vittoria bianconera.
Perché anche in questa occasione, il timido Prandelli, che per paura di deferimenti non ha voluto commentare nemmeno il mega errore dell’arbitro Ovrebo con la stessa enfasi, non ha tardato un momento per affermare che il gol di Diego era in fuorigioco e che c’era un rigore a favore della Fiorentina.
Perché parlare proprio contro la Juventus? Forse perché lo fanno tutti? oppure perché certo di non subire nessun deferimento? O forse perché si rischia di non avere nemmeno una risposta e si fa passare la propria versione come verità?
Questa volta è andata male. Le moviole non hanno confermato i sospetti (e qualcuno ci aveva anche provato) e Zaccheroni ha anche risposto alla provocazione con le rime.
Basterebbe poco…
Siamo abituati talmente ad essere presi come capo espiatorio di ogni situazione, che anche una dichiarazione normale viene vissuta come un evento!
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