Adesso è ufficiale: il Palermo di Delio Rossi (quello che lo scorso anno, e con la Lazio, vinse coppa Italia e Supercoppa italiana) si giocherà, probabilmente con la Juventus, il quarto posto utile per l'accesso ai tabelloni di qualificazione della prossima Champions League.
Un gol negli ultimi dieci minuti di Fabrizio Miccoli ha permesso ai rosanero di battere il Livorno, portandosi ad un considerevole +2 in classifica proprio sui bianconeri. La trasferta di Udine della settimana prossima darà ulteriori risposte.
Come accennato, la Juventus sarà l'avversaria. Importantissima la vittoria dei bianconeri in quel di Firenze, vittoria che ha permesso di "eliminare" definitivamente i viola dalla corsa Champion (11 i punti di distacco dal quarto posto) e di rimanere con un punto di vantaggio sulla Sampdoria, vittoriosa nel pomeriggio contro la Lazio. Il Napoli che doveva spaccare tutto si è sciolto come neve al sole al Dall'Ara di Bologna, perdendo la sesta gara in campionato e il treno Champions League, oggi lontano cinque "fermate".
Cagliari e Genoa, con i pareggi ottenuti rispettivamente con Catania e Inter, hanno consolidato l'ottima posizione, rimanendo in zona Europa League.
Tutto da rifare in zona retrocessione: Siena, Atalanta e Livorno racchiuse in soli due punti, Lazio, Udinese e Catania rispettivamente con tre e quattro punti di vantaggio sulle sopraccitate. Queste sei, ad oggi, si giocheranno la permanenza nella massima serie.
Capitolo scudetto. Il pareggio a reti bianche tra Roma e Milan nell'anticipo serale del sabato poteva voler dire addio ai sogni di gloria, invece tutto è rimasto come prima, con l'Inter che non è andata oltre lo 0-0 nel posticipo del ventisettesimo turno contro il Genoa.
Chiusura con il solito clima di sospetti e veleni. Ad intervenire, questa volta, è stato Alberto Zaccheroni, tornando sull'anticipo del sabato pomeriggio tra Fiorentina e Juventus. "L'idea di una Juve aiutata è una costante del campionato italiano, faceva parte del passato e ora anche del presente. E' stato creato un clima di sospetti attorno alle nostre partite che rende difficile il lavoro per il direttore di gara e i suoi collaboratori. E' chiaro che ogni qualvolta c'è un episodio sospetto, si va contro la Juventus."
Passano gli anni, cambiano gli uomini (non quelli del "palazzo"), ma la cultura del nostro "bel paese" non perde né il vizio né il pelo. E' storia vecchia ormai, ma è comico, per non dire penoso, ascoltare ancora le solite voci, le stesse che circa quattro anni fa gridavano al popolo: il calcio è cambiato.
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