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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di P. CICCONOFRI del 16/06/2021 11:43:49
Il nuovo scenario Uefa dopo la SuperLega

 


Da ieri, con la lettera pervenuta alla Juventus in cui si conferma l'ammissione alla prossima Champions League, si chiude un primo capitolo di quella che sarà una lunga lotta legale tra i fondatori della Super Legaue e la Uefa di Ceferin. La confederazione europea mantiene il contenzioso con la Superlega e non cambia prospettive sulle sanzioni per i club ribelli in attesa del pronunciamento della Corte Europea. È probabile che si debba trovare una mediazione che porterà ad una riforma della Champions. Mediazione che ad oggi dovrebbe essere portata avanti dal presidente ECA, Al-Khelaifi e dal presidente Uefa Ceferin.

Ad oggi i nove club usciti dalla Super Legue dopo le prime minacce della Uefa, hanno subito delle sanzioni economiche, mentre nessuna sanzione è stata comminata a Real Madrid, Barcellona e Juventus. Evidentemente non c’erano le condizioni per poterlo fare. L'Uefa si è mossa minacciando senza poterlo fare concretamente.

Un’altra situazione poco coerente è stata quella di vedere lo stadio Puskas di Budapest strapieno di persone, senza mascherine, per assistere alla sfida di Euro 2020 con il Portogallo di Cristiano Ronaldo. L'Uefa ha permesso a Viktor Orban, di riempire lo stadio: quasi 65 mila spettatoti vaccinati o con tampone fatto nelle ultime 72 ore, per la prima volta in una competizione organizzata dalla Uefa dall’inizio della pandemia. Il fatto che non ci siano norme uniformi in una competizione come questo Europeo, rappresenta una grave mancanza dell'organizzazione.

È notizia dei giorni scorsi che la città di Bilbao sarà risarcita per la risoluzione unilaterale della Uefa che ha escluso la città dalle sedi di Euro 2020. Le istituzioni basche hanno subito espresso il loro disagio per la decisione ritenuta ingiustificata e la volontà di andare in tribunale per recuperare l’investimento di 1,3 milioni di euro fatto nell’organizzazione dell’evento che si sarebbe dovuto giocare a San Mamés. Per evitare il contenzioso, la UEFA si è impegnata a versare l’intero importo investito nell’organizzazione dell’evento, oltre a designare lo stadio San Mames per ospitare una finale di Europa League e una finale di Champions femminile. Compromessi che trascura la regola (interna) che stabilisce che città scelte per le finali delle competizioni Uefa dovrebbero passare per una gara trasparente ed aperta. Un altro pasticcio creato dalla Uefa per aggirare i protocolli sanitari più severi e riempire appunto gli stadi per gli Europei.

A seguito del malore di Eriksen durante la partita Danimarca-Finlandia, sia il ct della Danimarca Kasper Hjulmand, sia Peter Schmeichel hanno denunciato pressioni e la conseguenza di uno 0-3 a tavolino se i danesi non fossero scesi in campo terminando la partita sospesa.
La Uefa faceva invece trapelare che la decisione di giocare il match fosse per volontà della Danimarca dopo essersi sincerati delle condizioni del loro giocatore. Non proprio edificante come situazione/imposizione.

Per dare una visione globale dello scenario ricordiamo anche che la Uefa ha appena rinnovato l’accordo con BeIn Media Group, società del Presidente del PSG Al-Khelaifi per i diritti Tv della Champions Legue in medio oriente per 500 mil. Lo stesso Al-Khelaifi presidente Eca e nel Comitato Esecutivo Uefa senza limiti di Fair Play Finanziario. Si tratterebbe di circa il 25% in meno rispetto al triennio 2018-2021.

Alla base si ogni decisione c’è il movente economico, lo stesso che la Uefa voleva combattere cercando di far sciogliere la SuperLeaguea. A meno che, spostare le sedi degli Europei laddove i protocolli sanitari sono meno rigidi e quindi poter riempire senza problemi gli stadi, o stilare un accordo milionario con il nuovo amico neo presidente Eca per anni salvato dal FFP, o imporre alla Danimarca di scendere in campo dopo lo shock Eriksen, non siamo quelle azioni che servono per mostrare un calcio per il popolo più etico e pieno di valori.

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