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Attualità di N. REDAZIONE del 28/09/2021 07:57:19
Ceferin e i dirigenti incompetenti

 

Di Crazeology

Nelle ultime settimane, il Presidente della UEFA Ceferin, nelle sue varie e inutili dichiarazioni, ha sottolineato più volte un punto molto preciso, allo scopo di descrivere e interpretare l’attuale situazione economica del calcio. Forse è meglio parlarne un attimo tra di noi.

Secondo lui Juventus, Real Madrid e Barcellona (solo loro eh!) hanno dirigenti incompetenti. La base implicita del suo discorso di partenza è chiara, e possiamo riassumerla in questi termini; queste squadre volevano realizzare il progetto Super Lega solo per il vile e sporco denaro, perché sono indebitate fino al collo, e lo sono perché hanno speso fondi ben oltre le loro reali possibilità economiche. Hanno colpevolmente esagerato in sostanza. Negli ultimi anni hanno speso a destra e a manca, senza mai porsi il problema della sostenibilità del loro debito. Ergo sono incompetenti e pure cattivoni, perché volevano scappare portandosi via tanti altri club gloriosi, alla ricerca di un grigio, volgare e non meritato malloppo che gli avrebbe permesso di costruirsi una sorta di eldorado su misura, dorato per l’appunto, tutto tempestato di pietre preziose.

Ora, questo tipo di approccio mentale alla visione dello status quo, per quanto di parte e giustificativamente strategico dal punto di vista mediatico, è decisamente agganciato alla realtà.
Guardando anche solo a questa estate di mercato 2021, la Juve ha rinunciato molto volentieri a CR7 perché non ci stava più dentro e voleva limitare i danni economici. Idem con patate per il Barcellona, che ha dolorosamente rinunciato a Messi per gli stessi motivi. In controtendenza invece il Real, che voleva a tutti i costi prendere Mbappè, ma è un tipo di follia economica che, paradossalmente, conferma proprio la supposta incompetenza di cui parla Ceferin.
Tutto sommato quindi, una volta tanto il Presidente inutile dell’UEFA non è andato affatto lontano dalla realtà.

Il punto però, purtroppo per lui, è che si dimentica sempre di arrivare fino in fondo alle sue riflessioni. Volendo si può certamente criticare l’operato sul mercato dei tre club, ma bisogna sempre tener conto che ci sono alcuni altri club nel mercato europeo, che fanno e disfano a piacimento senza che nessuno ne freni l’attività. L’escalation dei prezzi dei giocatori più forti del mondo, e del relativo ingaggio, è generata anche molto da quei club. Ora, se i tre club di cui parla Ceferin, vogliono competere con gli altri grandi club europei (l’obbiettivo di una grande squadra di solito è questo per costituzione e dna), devono per forza di cose muoversi in un mercato dove le cifre lievitano in modo ingiustificato. Sappiamo tutti quali sono i club che non hanno nessun tipo di problema di denaro e che possono saccheggiare a piacimento praticamente ovunque, anche solo per sfizio e non per effettiva necessità.

Per questo tipo di problematiche qualche anno fa era stato inventato il Fair Play Finanziario (FFP), il quale però negli ultimi anni pre-covid non valeva per tutti i club.
L’applicazione di questo protocollo è stata ridicola e ingiusta per troppo tempo.
E quando è stato pizzicato qualche club dalla disponibilità economica illimitata della sua proprietà, la UEFA si è ben guardata da escludere il colpevole dai tornei europei. Multe?
Le multarelle ovviamente mai sono servite, visto che per costoro pagarle è come prendere un caffè. Ergo, il sistema economico del calcio è drogato, e il grosso degli introiti del sistema calcio finisce nelle tasche della UEFA e non dei club, che sono invece quelli che sostengono davvero il sistema tra mille difficoltà. La UEFA ridistribuisce solo una piccola parte di quegli introiti (che per chi non lo sapesse sono diverse centinaia di milioni rispetto ad un complessivo di alcuni miliardi di euro).

Certamente ciò non toglie che ogni club, prima di acquisire un cartellino e stabilire un ingaggio, forse dovrebbe guardare con più attenzione il contenuto reale e disponibile del proprio portafoglio.
Anche cedere alle richieste esagerate per qualunque mezzo pippone che passa contribuisce all’inflazione e alla crescita della bolla economica di cui stiamo parlando. Non ci sono dubbi.
Ma la situazione però non cambia. Ciò che entra alla UEFA è tanto, ciò che esce per i club è poco. Inoltre, di ciò che entra, il 50% circa è per esclusivo merito dei club. Lo squilibrio dunque, è evidente comunque la si voglia vedere.

Ceferin dimentica inoltre, che a tutto questo poi si è aggiunto il covid, che ha chiuso stadi, negozi, alberghi, musei, attività collaterali di ogni genere legate al calcio, ecc per un sacco di mesi. I bilanci dei club hanno subito colpi durissimi da tutti i punti vista, non ci sono solo le supposte incompetenze.

Inoltre il Sig. Ceferin si dimentica pure, guardacaso, di attribuire la deriva economica a tutto il mondo del calcio in generale. Tutto il calcio vive delle difficoltà economiche da “pezze al sedere”, non solo i tre club da lui citati. Tutto il calcio professionistico europeo, e anche squadre provinciali e calcio minore, non solo i tre club da lui citati.

I club, un po’ tutti (anche ai livelli più bassi) hanno sicuramente esagerato e quindi gonfiato la bolla, ma va detto che la UEFA, con Platini prima, Villar poi, e Ceferin oggi, hanno dormito della grossa. Inoltre quando alcune grosse società sponsorizzano la UEFA, ma allo stesso tempo sono anche sponsor, o appartengono alla stessa company di un club rinomato, possono anche crearsi delle curiose difficoltà quando si tratta di giudicare eventuali violazioni di alcuni protocolli.

Se si dorme su queste cose, se si dorme per anni su arbitraggi penosi che condizionano tornei prestigiosi, se si fanno spudoratamente e impunemente figli e figliastri, che poi non ci si lagni se a qualcuno non sta bene. Pure se quel qualcuno ha dei nei sulla pelle.
Chi è causa del suo male pianga sé stesso.

Conclusioni.
È il caso che Ceferin cominci a prendere in seria considerazione la possibilità di stare zitto. Le sue storielle diventano sempre più stucchevoli e noiose ogni giorno che passa.
E non fanno manco ridere. Queste sue sparate verbali dall’animus pugnandi hanno stufato.
È così grottesco pensare che Ceferin è il padrino della figlia di Andrea Agnelli, ora suo nemico giurato.
Sembra un film comico provocatorio pieno di equivoci e paradossi.

Per ultimo, tre difficilissime domande per i tifosi:
1- Ma come hanno fatto tutti questi signori a ridursi così?
2- Ma come abbiamo fatto noi poveri calciofili da bar a ridurci così?
3- Ma che abbiamo fatto di male per meritarci tutti questi signori, sia nelle istituzioni del calcio sia nei club?
Si, lo “so cosa state pensando” (cit. Magnum PI), parole al vento le mie, che tanto la guerra degli stracci continuerà.
Avete ragione. Niente di nuovo sotto il sole.
In fondo già alla fine del 1600 iniziò una cosiddetta "guerra degli stracci": dove da un lato i mercanti provenienti da Viareggio volevano esportare gli stracci, mentre dall'altro le cartiere preferivano tenere questo materiale a Lucca. Ma guarda un po’…

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