Quello degli
insulti razzisti verso giocatori di colore è argomento serio e dovrebbe essere affrontato in modo altrettanto serio.
Ma in Italia anche il razzismo da stadio subisce il campanilismo del tifo. Da anni, gli ululati verso i giocatori bianconeri, vengono ignorati sia dagli ispettori federali, sia dalle società le cui tifoserie si sentono in diritto di insultare uno juventino di colore, sia dalla Juventus stessa che rimane in silenzio anche su questo aspetto. Possiamo ricordare Cagliari e gli insulti mai considerati a Matuidi e Kean, addirittura, quest’ultimo, accusato di essere il provocatore di una folla di incivili.
Qualche giorno fa abbiamo scritto di come sia stato
ignorato il comportamento del settore ospite durante Juve-Roma, che aveva preso di mira lo juventino Kean. Nessun ispettore federale ha sentito, nessuno ha aperto un’indagine, nessuno ha chiesto chiarezza pur avendo sentito gli ululati razzisti distintamente udibili anche in un video pubblicato sui social e che poco lasciava a scusanti di qualsiasi natura.
Scopriamo invece che gli ispettori che hanno assistito alla sfida tra Roma e Napoli all’Olimpico, avevano un buon udito, tanto da chiedere ufficialmente un supplemento di indagine per cori di natura razzista indirizzati al napoletano Osimhen. Ancora una volta
c’è molta sensibilità solo verso l’ambiente napoletano. Anzi, possiamo dire che il razzismo che in Italia indispone è solo quello verso i napoletani, che sia di natura territoriale o legato al colore della pelle.
Chi tra le istituzioni del calcio e gli addetti ai lavori reputa normale questa situazione è complice di un sistema che non è uguale per tutti, nemmeno quando si tratta di lotta al razzismo.
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