Dall’esito della prima interlocutoria votazione per il tredicesimo Presidente della Repubblica sono stati registrati voti per Dino Zoff, Claudio Lotito, Giuseppe Cruciani, Amadeus e qualche simpatico altro nome.
Non vorrei scatenare un risentimento simile a quello che provò Sofia Loren quando qualcuno fece notare il raggiungimento delle cinquanta primavere e l’eleggibilità al Quirinale, ma se vedo le preferenze per i personaggi summenzionati, mi chiedo: perché non Massimiliano Allegri?
C’è più di un motivo per il quale il consenso dell’arco parlamentare può confluire sull’uomo di Livorno (città che ha già prestato uno dei suoi illustri cittadini al Colle), vediamo quali sono.
Allegri non è divisivo. Ha il favore di una schiera di tifosi juventini che ne apprezzano le doti. Avrebbe il placet di tutti gli altri supporters bianconeri che vedrebbero di buon occhio la sua promozione quirinalizia (
promoveatur ut amoveatur).
Il voto dei non juventini. In questo caso bisogna fare appello al senso di riconoscenza per il lavoro del livornese che ha riequilibrato la competitività del campionato italiano. Allegri poteva infatti continuare un’opera di fortificazione della Juventus, invece negli ultimi due anni del primo mandato bianconero e in questo scorcio iniziale del secondo mandato ha dimostrato quella lungimiranza propria di un grande statista: ha applicato il principio di uguaglianza alla Juventus e ha fatto cessare quella sperequazione di vittorie tra le squadre italiane. Oggi, grazie anche al livornese, pure un’Inter qualsiasi può ambire allo scudetto!
Tuttavia un candidato Presidente della Repubblica non va giudicato solo per le qualità personali, ma anche
per le prospettive istituzionali che offrirebbe e Allegri sarebbe l’uomo giusto per forze politiche spesso litigiose tra loro. Immaginate Max che esercitando il potere di mandare messaggi alle Camere invita i due rami del Parlamento con un eloquente «
Halma! ». Si aprirebbe una stagione di armonia per il Paese.
Il Presidente Allegri saprebbe usare con la giusta leva i poteri di stimolo e impulso: in momenti di stallo istituzionale saprebbe indurre comunque a risultati positivi per le sorti degli italiani. Continui avanzamenti di «
horto muso» rappresenterebbero quei progressi che gli italiani da decenni chiedono alle forze politiche.
La riserva. Allegri accetterebbe di buon grado l'incarico. Da uomo saggio scioglierebbe la riserva senza pensare ai prossimi tre anni di ingaggio in bianconero, perché se ha accettato di tornare sulla panchina di Madama grazie al rapporto di amicizia che lo lega ad Andrea Agnelli, saprà ben rinunciare al vil denaro per mettersi al servizio del Paese con quello spirito fraterno che riecheggia sulle note del nostro inno nazionale.
Noi non siamo tra i mille e nove grandi elettori, ma da cittadini, prima ancora che da juventini, sentiamo il dovere di indicare il nome che metterebbe d’accordo tutta la Nazione. Il nostro grido (non di dolore) è:
Max prendetevelo al Quirinale! Iscriviti alnostro Gruppo Facebook!
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