In ogni occasione di incontro tra la Fiorentina e la Juventus, che sia un confronto sul campo o sul mercato, fa capolino quella rivalità che sempre più spesso si trasforma in
odio e che sfocia in veri e propri atti meritevoli di
censura.
Succede che a Firenze, anche ammiccando al seguito dei supporters viola, si faccia politica e si persegua il consenso (spiccio). Si crea l’occasione mediatica per apparire e, a volte, quella ricerca del consenso sfocia in una
protezione capace di mostrare un’immagine della città incoerente con quella della culla dell'arte rinascimentale. Ne abbiamo parlato spesso nei nostri articoli, abbiamo uno storico redazionale che ha tentato di rendicontare tutte quelle offese gratuite della tifoseria viola al mondo bianconero che ad ogni occasione si fanno sempre più incivili e violente.
Il passaggio di Vlahovic alla Juve ha nuovamente aizzato la "rivalità". La società e le varie autorità fiorentine sembrano non fare niente per evitarle o limitarle, anzi, in un certo senso ne cavalcano l’onda. E nel mentre la casa del neo attaccante juventino veniva messa sotto protezione dalla Questura di Firenze, il sindaco Nardella parlava di mancato attaccamento alla maglia, giusto per buttare benzina sul fuoco. Un po’ come i dirigenti della viola che, considerando solo gli acquisti più recenti di Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic, hanno incassato dalla Juve una somma di 175 milioni di euro e si presentano ai microfoni come vittime della situazione, volendo far credere che non siano operazioni programmate e volute dalla stessa società.
In questo clima, alimentato da chi da sempre offende la memoria delle vittime dell’Heysel e impunito può dileggiare il ricordo di Scirea, arriva la notizia dell’identificazione di un tifoso bianconero accusato di aver violato il divieto di affissione e incitamento alla violenza, per aver appeso all’esterno del Franchi uno striscione recante questa frase: «
Di Firenze vanto e gloria?!? Ma nemmeno i vostri giocatori ne hanno memoria. La verità è che non contate un cazz*».
Anche a Firenze, come vedete, l’efficienza e la morale vanno a braccetto con il consenso popolare…
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