Stando a quanto riportato da La Stampa di Torino, la Guardia di Finanza starebbe effettuando nuove perquisizioni in diverse città, negli uffici di alcuni legali di Torino, Roma e Milano, alla ricerca di presunte scritture private tra la Juventus e i calciatori per lo slittamento di alcune mensilità durante il periodo più brutto della pandemia.
I documenti, cercati a ben due anni, evidentemente non sono stati rinvenuti nelle precedenti perquisizioni e dopo un anno di indagine per le plusvalenze fittizie. L’accusa sarebbe legata all’omissione della specifica voce debitoria: 67 milioni di minor debito per migliorare il bilancio.
Un’ipotesi investigativa che va verificata e corroborata dalle prove del caso. Ma appare strano il fatto che si sia commessa una irregolarità su un’operazione che non è stata certamente nascosta e che anzi in quel particolare momento di crisi è stata addirittura presa ad esempio.
Sono due anni, che in momenti particolarmente importanti della stagione, arrivano immancabilmente delle anticipazioni di stampa su presunti reati legati a questa inchiesta. Gli inquirenti hanno cercato per mesi il presunto contratto segreto di Ronaldo facendo un buco nell’acqua; le accuse per plusvalenze fittizie, anch’esse spettacolarizzate ancor prima di essere provate, hanno già portato la giustizia sportiva ad ammettere che, anche laddove fosse vera l’accusa, non sono servite per l’iscrizione ai campionati. Oggi apprendiamo che per la Procura di Torino sostiene addirittura che era prassi da parte del club torinese custodire alcuni documenti riservati fuori dalla sede sociale per poi distruggerli una volta esaurito il loro scopo di garanzia.
L’impressione è quella che da due anni si stia cercando qualcosa per portare a processo la Juve. Riepiloghiamo:
la Guardia di Finanza inizia un'indagine sulle plusvalenze fittizie a maggio 2021 e la si pubblicizza mediaticamente cercando “il contratto segreto Ronaldo” (mai trovato); a marzo 2022, prima della volata finale del campionato e prima della partita con l’Inter, cerca delle presunte scritture private tra società e calciatori addirittura del 2020, senza che la ricerca non venga a conoscenza dei media per la spettacolarizzazione dell’inchiesta.
Nel nostro piccolo notiamo che nell’ipotesi in cui fossero realmente esistiti questi fantomatici documenti, dopo un anno di indagine sarebbe ottimistico pensare di trovarli ancora.
Sono due anni che la Procura di Torino impiega risorse e tempo per cercare il modo di mandare alla sbarra la Juventus. Due anni in cui la giustizia di sé stessa fa mostra più mediatica che sostanziale. Saremmo più contenti di un’inchiesta condotta in modo più serio e che nel silenzio delle indagini arrivi a formulare accuse verosimili e addirittura provate! Restiamo interessati agli sviluppi.
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