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Attualità di P. CICCONOFRI del 07/04/2022 08:10:14
No alibi: tornare più forti di tutto e di tutti

 

Quello che dopo Juve-Inter voglio analizzare con questo articolo non è l'errore arbitrale, che con il VAR resta un assurdo, ma l'ormai comica disparità di trattamento mediatico. E già da adesso devo trarne la certezza data dalla storia che, prima del prossimo Juve-Inter, il solito carrozzone italico sarà pronto a far ripartire la storiella dei nerazzurri vittime del sistema e della Juventus come il carnefice. Fa sinceramente pena un allenatore, Inzaghi, che anche alla fine di una partita come quella di domenica si presenta in sala stampa parlando degli episodi della partita di andata! Ma che fine ha fatto la professionalità?

Una sconfitta amara per i bianconeri, arrivata dopo una delle migliori prestazioni stagionali, che ha costretto i media italiani ad un repentino cambio di strategia: le prime pagine dei giornali, improvvisamente, appaiono senza moviole, accuse e soprattutto senza nessun veleno. Il calcio torna protagonista. Sono rinsaviti o vendono meglio un prodotto “rivisto” in base alle preferenze del loro bacino di lettori? Ma anche in questo caso, dove è finita la professionalità?

Una serie di “circostanze” (mai errori), in totale buonafede (non sia mai dubitarne!), che ha visto favorita la sola Inter, con il VAR che vede lucciole per lanterne, tanto da fa esporre anche Chiariello, noto tifoso napoletano anti- juventino a prescindere, in questo modo: «Ad onor del vero, se gli aiuti avuti dall’Inter quest’anno li avesse avuti la Juve staremmo tutti strepitando come aquile». Ne prende coscienza quando il suo Napoli è in lotta per lo scudetto con l’Inter, ma lo evidenziamo perché in certi ambienti questo è un atto di coraggio. Un pensiero che ci conferma ancora una volta, che tutti hanno piena coscienza di cosa significa mettere al centro delle polemiche la Juve.

Quello che manca, in questo caso ma in generale quando ci sono episodi “dubbi”, è quella uniformità di giudizio e quelle spiegazioni chiare che farebbero placare le polemiche. Due azioni che hanno portato, la prima al rigore per l’Inter e l’altra al non rigore per la Juve: o si dice che sono due falli da VAR, o si dice che sono due interventi in cui il VAR non deve intervenire perché restano le valutazioni di campo. Non esiste una terza via perché sono due azioni, della stessa partita, dello stesso sport, che devono essere valutate e giudicate con le stesse regole e soprattutto raccontate allo stesso modo. Chiunque di noi ha modo di valutare le singole azioni, non può essere giustificato il doppiopesismo con «immagini poco chiare», perché se noi le vediamo bene anche semplicemente rallentando il video, non regge come giustificazione. Questo crea la convinzione che dietro possa esserci un disegno diverso.

Il fatto di poter giustificare il doppiopesismo all’interno di una stessa partita, in modo ridicolo, rivolgendosi anche a tifosi consapevoli ed informati, significa aver in mano un reale potere, quello di decidere l’esito di un match. Non c’è solo il caso dubbio del mancato rigore a Zakaria, ma nel precedente turno, ad esempio, il VAR non ha visto, in modo inspiegabile, un fallo nei nerazzurri che avrebbe portato ad un rigore per il Toro che, se realizzato, avrebbe potuto condizionare l’esito del match e la lotta scudetto.

Non volendo creare alibi per la mancata vittoria che resta esercizio di perdenti, o la Juve torna ad essere più forte di tutto e di tutti o diventerà dura anche in futuro. Questo deve essere l’obiettivo da porsi.

Vi invito a riflettere, in conclusione, su una consapevolezza che oramai è diventato una certezza e sa anche di retorica: cosa sarebbe successo se gli stessi episodi fossero stati giudicati al contrario? A cosa staremmo assistendo?

È qui che la società dovrebbe intervenire, anche a tutela dell’immagine della Juve. Dovrebbe farlo in modo serio, non mandando i tesserati a fare gli Inzaghi della situazione a fine partita, ma usando l’attenzione mediatica (che pur ha a disposizione) per veicolare una corretta lettura dell’errore, affidandosi a seri professionisti. Il perché si preferisca sempre e comunque il silenzio o le dichiarazioni come quelle rilasciate da Allegri diventa inspiegabile e a volte anche complice.

 
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