Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
JUVENTUS
Domenica 05/05/24 ore 20.45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 19/03/2010 14:45:21
Calciopoli, audizione Auricchio II parte

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 16 marzo 2010. Terza audizione teste Auricchio. Parte II

Ricorsi CAF su Budiansky & Zetulaiev (Juve e poi Reggina) e Mozart (Reggina).
Il pm chiede la ricostruzione fatta dai carabinieri
Auricchio: «Budiansky & Zetulaiev nel 2001 furono tesserati per cinque anni dalla Juventus come giovani calciatori. Nel 2004 i due calciatori presentano un ricorso alla commissione tesseramenti della FIGC. I due calciatori intendevano svincolarsi dopo tre anni avvalendosi dell’art. 33 co. 2 e 3 delle NOIF. La commissione tesseramenti fu parzialmente accolto, nella parte relativa alla durata del contratto. La Juventus si appella alla CAF». Appello sul quale si riportano alcune intercettazioni, in particolare alcune chiamate tra Ghirelli e Moggi, che dopo opposizione dell’avvocato Trofino vengono lette integralmente.
Quasi esilarante la telefonata tra Foti e Moggi l’indomani della decisione della CAF che accoglieva il ricorso della Juve.
Come ricorda il teste, mentre la normativa FIFA (alla quale si erano appellati i due giovani calciatori) prevede una contrattualizzazione massima di tre anni, la normativa italiana (L. 91/81) prevede un massimo di cinque anni. Sebbene la FIFA avesse fatto obbligo ai tribunali sportivi di applicare le norme sportive, la Juve era riuscita a far rispettare una norma dello Stato italiano. Quando uno fa valere le proprie ragioni…
Solo successivamente la Federcalcio ha modificato le proprie norme interne secondo i dettami FIFA.

Si passa poi al caso Mozart (fermato cautelativamente per una positività all’antidoping).
Giraudo anticipa a Foti la data della discussione davanti alla CAF. La Commissione poi accoglierà il ricorso del calciatore e le sue tesi difensive, cosa che per casi analoghi non aveva fatto in precedenza.

Francesco Pagnozzi (Funzionario CONI)
Narducci chiede se ci cono conversazioni tra Pagnozzi e alcuni degli imputati.
Auricchio: «C’è una sola conversazione del 17 novembre 2004. Interlocutori sono Moggi e Pagnozzi. La conversazione verte su un vicenda relativa a un piccolo errore burocratico», il mancato recapito dell’esenzione per antidoping per un calciatore (Ibrahimovic) sottoposto a terapia farmacologica.
Su questa vicenda ci sono altre conversazioni di Moggi con Mazzini, Agricola (medico sociale della Juventus).

De Santis e i giudici
Narducci: «Con riferimento ai fatti relazionati nell’informativa del 19 aprile 2005, vorrei sapere se sono state intercettate telefonate dell’imputato De Santis, che riguardano attività finalizzate al procacciamento di informazioni su attività giudiziarie in varie sedi italiane. E se la risposta è positiva, mi indichi solo i numeri di progressivo, la data e gli interlocutori, senza lettura delle conversazioni».
Come mai non gli interessa la lettura delle conversazioni?
La risposta del teste è positiva e segue l’elencazione delle telefonate.

Cagliari-Juve (16 gennaio 2005)
Sotto la lente del pm passa l’arbitro Racalbuto e le polemiche che si scatenarono per opera delle dichiarazioni di Cellino.
Auricchio: «In una telefonata del 19 gennaio tra Moggi e Ghirelli, “Ma come mettete sotto inchiesta un arbitro che ha arbitrato bene…”; “Ma quale inchiesta, ma è semplicemente sentito dal punto di vista del sentire. Ma stai scherzando? Non ci penso, non ci penso”. Ci eravamo soffermati sulla risposta del Ghirelli: “Ora lo sento io Pappa, che venga utilizzata la sera che viene per l’oscar del calcio…”. In effetti l’ufficio indagini il 17 gennaio aveva aperto un’attività di indagine proprio per le dichiarazioni del presidente del Cagliari».
L’attività dell’ufficio indagini si conclude con un documento che afferma: «Valutate le circostanze, non si ravvisano motivi di censura nel comportamento esternato dal signor Racalbuto e per quanto precede si ritiene che debba escludersi che la sua direzione di gara abbia condizionato negativamente la prestazione di taluni giocatori del Cagliari».

L’esame del pm si conclude qui.

Prima della pausa si ha il tempo per il primo controesame da parte dell’avvocato Bagattini, difensore di Innocenzo Mazzini.
Bagattini: «Con riferimento a quanto dichiarato nell’udienza precedente, relativamente alla rielezione di Carraro a presidente della FIGC e di Mazzini alla vicepresidenza, volevo chiedere se lei ha avuto modo di verificare lo Statuto federale, e che tipo di disciplina detta e se le risulta che Mazzini aveva l’appoggio della Lega Nazionale Dilettanti, e se le risulta che la quota dei delegati della LND era del 34%».
Auricchio: «Noi abbiamo verificato solo la rielezione di Mazzini».
Bagattini: «Lei la volta scorsa ha correlato la conferma di Carraro alla rielezione di Mazzini».
Auricchio: «Non ho parlato di riconferma, sono cariche…».
Bagattini: «Non c’entra niente la rielezione di Mazzini con la nomina di Carraro».
Auricchio: «Le spiego il senso della riconferma nel senso del mantenimento dello status quo annoverava tra le varie funzioni di interesse quella di Mazzini vicepresidente federale».
Bagattini: «Io le richiedo, lei ha letto quella norma statutaria cha assegna alla LND il 34% dei delegati, che dava a Mazzini la possibilità di essere rieletto senza il consenso di nessun altro se non della LND?»
Auricchio: «Sì, rimane senza aver bisogno…».
Bagattini: «E’ vero che nel corso delle molte conversazioni telefoniche Mazzini usa un linguaggio come minimo scurrile?»
Auricchio: «Sì».
Bagattini: «Lei ha fatto riferimento a un incontro del 21 maggio a Colle Salvetti tra Moggi, Giraudo, Bergamo e Mazzini. Le risulta che fossero presenti anche le loro mogli? »
Auricchio: «No, non mi risulta».
Bagattini: «Allora le dico che c’erano».
Casoria: «Chi ha fatto questo accertamento? Lei come fa a dire che non ci fossero?»
Auricchio in calcio d’angolo: «Non lo ricordo in questo momento. Ne abbiamo parlato l’altra volta».
Casoria: «Ah, non lo ricorda».
Auricchio: «Lo abbiamo ricostruito in mille telefonate, non è un mistero se c’erano le mogli. Dovrei ricontrollare la conversazione per questo tipo di meccanismo. Non è un dato…».
Bagattini: «Scusi, “Non è un dato” lasci perdere. Le risulta o non le risulta?»
Auricchio: ««Non mi risulta o non lo ricordo».
L’avvocato ricordando una telefonata tra Mazzini e Cosimo Ferri, telefonata citata dal teste, chiede se sa come si concluse il procedimento a carico di Ferri davanti al CSM.
Auricchio: «No»
Bagattini: «Glielo dico io, fu archiviata».

Riprendendo l’intercettazione in cui Mazzini dice a Mencucci: “Comprare le partite non va mica bene… Si manda un arbitro che vi dia il 50%, di più non si può fare?”
Bagattini: «Perché il Mazzini dice che comprare le partite non va mica bene e fa riferimento al 50%. che è la sintesi completa dell’imparzialità? Quale è il riferimento?»
Auricchio: «Si faceva riferimento a Lucchesi, in quel momento dirigente della Fiorentina, che ha fatto un’ipotesi del genere».
Bagattini: «Lei poi continuando a leggere di quella telefonata dice, “tu però li hai infamati a bestia”, e si riferisce all’aver infamato la classe arbitrale, (da parte del – ndr) il pubblico e/o i dirigenti fiorentini. Ora devo far produzione (di un documento, ndr); lei ha mai visto questo fac-simile di 100 euro?»
Auricchio: «No».
L’avvocato mostra uno delle centinaia fac-simile che furono messi sui seggiolini dello stadio di Firenze per stigmatizzare il comportamento avverso alla Fiorentina da parte della classe arbitrale.

L’avvocato di Mazzini non ha altro da chiedere.

Il presidente concede una pausa.

Approfondimenti nel forum!
Le altre udienze
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our