Proprio ieri, sono stati resi noti i rinvii a giudizio, dopo la conclusione delle indagini, degli ex vertici dell'Università per stranieri di Perugia, noto alla cronaca per il caso Suarez.
Prosciolta invece l'avvocato Maria Cesarina Turco, il legale incaricato dalla Juventus. L’avvocato era il solo legame rimasto tra la Juve e il caso Suarez.
Il metodo anti Juventus La notizia, trapelata già da qualche giorno, come da copione, ha trovato
poco spazio mediatico; poche righe dedicate all’argomento sono apparse sui principali quotidiani. Nulla a confronto con i titoloni e il clamore che avevano accompagnato la vicenda lo scorso anno.
Il solito sistema mediatico che oggi ben conosciamo: quando c’è di mezzo la Juve, emettono sentenze di condanna prima ancora che inizino i processi, con a seguito un esercito di antijuventini sempre pronti in posti strategici che, tra una battutina e un commento semiserio, si prestano alla propaganda della falsa notizia. Un metodo questo che, nell’immaginario collettivo, rende sempre la Juventus colpevole.
Il danno di immagine La vicenda quindi è chiusa ma, l’unica notizia arrivata con forza, che ha occupato le prime pagine e che sarà ricordata, è quella di una Juve che cercava di tesserare illegalmente il calciatore tentando di favorirlo nell’esame di Perugia.
Ma se c’è qualcosa che nella vicenda stride ancor più, è la totale assenza della Juventus in un contesto che, per come presentato,
ha provocato un enorme danno alla sua immagine.
Perché lasciar credere che una falsa condanna mediatica preventiva resti l’unica verità sulla vicenda? Perché non sfruttare il peso mediatico che la Juventus ha, per veicolare con chiarezza, il giusto racconto del caso, chiuso definitivamente con un’assoluzione?
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