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Attualità di P. CICCONOFRI del 02/08/2022 07:44:12
La Covisoc, la Figc e gli amici di amici

 

Nei giorni scorsi ci siamo imbattuti in una notizia che ha attirato la nostra attenzione: l’esclusione del Campobasso dalla Serie C decretata in seguito alla valutazione della Covisoc per mancati adempimenti verso l’Agenzia delle Entrare per settantamila euro. Particolare curioso è che l'Agenzia delle Entrate attesta che al 29.06.2022 (termine ultimo per dimostrare gli adempimenti alla Commissione di vigilanza) non erano mai state notificate cartelle esattoriali alla società molisana. Il Campobasso aveva ricevuto solo avvisi “bonari” dall’Agenzia delle Entrate (avvisi che sono privi di valenza sanzionatoria e non sono impugnabili) e aveva trovato un accordo per la dilazione del debito, ma fuori tempo.

Oltre alla considerazione che il Campobasso sembra una società in buono stato di salute economico, sorprende che la cifra di lieve entità contestata ai rossoblù sia stata sufficiente per deciderne l'esclusione dal campionato quando lo scorso anno il Catania fu ammesso con cinquanta milioni di debiti. La vicenda assume connotati kafkiani se si considera che il club sarebbe creditore verso la FIGC di un importo pari al triplo della contestazione ricevuta dalla Covisoc. La situazione si è dimostrata ai limiti della forzatura interpretativa tanto che, qualche giorno fa il TAR del Lazio ha concesso la sospensiva al Campobasso rinviando la discussione a oggi 2 agosto.

Contemporaneamente, accanto alla rigida interpretazione riservata al Campobasso è stata seguita la linea della flessibilità regolamentare per altri. La FIGC infatti ha deciso di rinviare la scadenza per il divieto delle multiproprietà. Il Consiglio Federale ha modificato la norma transitoria dell'articolo 16-bis delle NOIF prorogando la scadenza per il divieto delle multiproprietà all'inizio della stagione 2028/2029. Il Consiglio ha votato all’unanimità la proposta di De Laurentiis, come confermato dallo stesso Gravina: «Abbiamo ricevuto nelle ultime settimane la proposta di Napoli e Bari di abbandonare qualsiasi controversia legale in corso purché venga spostata in avanti dal 2024/25 all’inizio del campionato 2028/29 l’entrata in vigore della norma transitoria». Lo stesso Presidente Federale ha ulteriormente chiarito i motivi della decisione: «Il rinvio del divieto è stato deciso solo per evitare altri ricorsi di De Laurentiis».

Davanti a queste situazioni ci chiediamo come mai la stessa rigidità adottata nei confronti del Campobasso, per una cifra realmente irrisoria e con un accordo già siglato con l’Agenzia delle Entrate, non viene estesa a tutte le società, anche della massima serie? Le posizioni debitorie di alcuni club, seppur addolcite da escamotage contabili, dovrebbero destare un’attenzione maggiore da parte della Covisoc che, in quel contesto non riesce ad essere ugualmente puntigliosa. Ne viene fuori la solita istantanea del nostro calcio, quella che tende ad aiutare alcuni privilegiati. Si conferma la tendenza ad emanare norme ah hoc per amici e amici di amici.

La decisione di spostare il divieto alle multiproprietà di quattro anni ci offre un De Laurentiis che tronfio del suo successo si presenta ai microfoni dichiarandosi “soddisfatto” e “contento” di questa modifica e annunciando che rinuncerà ad ogni azione di natura risarcitoria prendendo la scena per dichiarazioni veramente da libro cuore: «È arrivato il momento di aprire una pagina nuova per il calcio italiano fondata sulla fattività e sullo spirito di collaborazione».

In tutto questo, la serietà dove va a finire? Ammesso che di serietà ne rimanga ancora a un movimento che per etica regredisce sempre di più nel panorama sportivo internazionale.



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