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Udienze Processi di E. LOFFREDO del 28/03/2010 07:12:12
Calciopoli, Prioreschi difesa Moggi. IV parte

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 23 marzo 2010. Quarta audizione teste Auricchio IV parte. Prioreschi, difesa Moggi

Prioreschi interroga il teste sulla telefonata tra Moggi e Ghirelli successiva alla partita di Cagliari, match per il quale a seguito delle polemiche del presidente Cellino l'arbitro della gara subisce un procedimento, poi archiviato, dell'ufficio indagini.
Prioreschi: «Lei ha detto che questo era uno degli elementi per dimostrare come Moggi cercava di difendere l'arbitro, diceva a Ghirelli “Perché volete interrogarlo? Vuoi sentire un arbitro che non ci ha dato neppure un rigore… Quando il Milan ha vinto in fuorigioco a Genova, nessuno ha interpellato nessuno!”, su questo Moggi ha reso dichiarazione spontanea in cui ha precisato che non voleva tutelare l'arbitro, voleva solo tutelare la Juve. Le chiedo se lei continua a dire che con questa telefonata Moggi voleva tutelare l'arbitro o la Juve?».
Auricchio: «Che Moggi volesse tutelare l'arbitro la faccio su due elementi. Uno è quello appena ricordato di Ghirelli, ma poco prima c'è quello di Baldas, in cui Moggi nel tentativo di tutelare la Juve dice, “L'arbitro deve essere assolto alla grande”, anzi sul piccolissimo fuorigioco c'era da accorciare i cinquanta centimetri. Sulla base di questi due elementi ho sostenuto che Moggi voleva tutelare l'arbitro».
Prioreschi: «Però ha omesso di riferire completamente l'interlocuzione sul Milan, che poteva essere rilevante».

L'avvocato cambia capo di imputazione, Messina-Parma e chiede se il colonnello ha visto la partita.
Auricchio: «Non ricordo».
Prioreschi: «Come ha accertato attraverso quali atti fraudolenti è stata alterata questa gara? »
Auricchio: «Sicuramente dalle intercettazioni telefoniche, coinvolgimento del Fabiani», pausa per consultare i documenti: «Non ricordo di aver fatto accertamenti su Messina-Parma».
Prioreschi: «E' stato mezz'ora a controllare, non ricorda o non li ha fatti? ».
Auricchio: «Non risultano».

Prioreschi: «Juventus-Udinese 2-1, ha visto questa partita?»
Auricchio: «Credo di sì».
Prioreschi: «Ha fatto accertamenti per verificare se il sorteggio (dell'arbitro) per la partita è stato alterato?»
Auricchio: «No».
Prioreschi: «Attraverso quale condotta questa gara sarebbe stata alterata?»
Auricchio: «Riprendendo le principali fonti di informazioni giornalistica, Gazzetta, Repubblica, eccetera, abbiamo sostenuto…, c'era un gol annullato al giocatore Fava dell'Udinese».
Prioreschi: «Tuttosport non l'ha visto?»
Auricchio: «Non credo, sarebbe stato…» e sghignazza: «Sarebbe stato di parte…, come se leggo il Mattino sul rigore di Lavezzi».
Trofino: «Perché la gazzetta esce a Canicattì!?»

Prioreschi: «Capo di imputazione relativo a Siena-Messina 2-2, l'ha vista?».
Auricchio: «No».
Prioreschi: «Ha fatto accertamenti per verificare attraverso quali atti fraudolenti sarebbe stata alterata questa partita?»
Auricchio: «No, probabilmente le ricostruzioni in merito al Messina non mi appartengono».
Prioreschi: «Non ci sono intercettazioni?»
Auricchio: «No, non l'ho ricostruita, se ci sono intercettazioni posso non saperlo».

Prioreschi: «Capo di imputazione per Palermo-Lecce 3-2 e Lecce-Messina 1-0», solita domanda dell'avvocato: se ha fatto accertamenti per verificare atti fraudolenti.
Auricchio ribadisce che non ha seguito le indagini relative al Messina.
Prioreschi: «Né ci sono intercettazioni?»
Auricchio: «Non lo ricordo, non credo».
Prioreschi: «Non crede o non ci sono? Non è che poi…?»
Auricchio: «Lo verifichiamo… peraltro lei già lo sa. Però ho fatto gli accertamenti, evidentemente non ci sono».

Prioreschi: «Capo relativo a Roma-Juventus, marzo 2005. Ha visto la partita?»
Auricchio: «Sì».
Prioreschi: «L'ha vista allo stadio o alla televisione?»
Auricchio: «Credo di averla vista per televisione».
Solita domanda sui presunti atti fraudolenti per alterare la partita.
Auricchio: «Abbiamo fatto riferimento a una serie di intercettazioni prima durante e dopo la partita. Abbiamo ricordato anche gli episodi di attenzione tecnica, il gol in fuorigioco di Cannavaro e il fallo su Zalayeta fuori area, non sulla linea», e ride…
Prioreschi: «Quando si tratta di episodi a suo favore…»
Auricchio: «Non a mio favore, il mio favore nel senso che me ne sono occupato investigativamente».
Prioreschi: «Ha notato ulteriori episodi sfavorevoli alla Juventus?»
Auricchio: «Sì, lo abbiamo ricordato, il fallo di Coufré su Del Piero. Con prova TV richiesta, poi abbiamo commentato una serie di intercettazioni sul punto».
Prioreschi: «Falli da espulsione di Cafu e Coufré su Zebina e Blasi li ha notati?»
Auricchio: «Questo onestamente no».
Prioreschi: «Il gol in fuorigioco di Cassano lo ha notato?»
Auricchio: «Non lo so, lo dice lei. Io non lo ricordo».
Prioreschi: «Un gol regolare annullato a Ibrahimovic lo ha notato?»
Auricchio: «lo abbiamo ricordato la volta scorsa».

L'avvocato conduce lo stesso tipo di indagine per Chievo-Fiorentina dell'8 maggio 2005, ricevendo le solite risposte: «Non abbiamo fatto accertamenti sul sorteggio arbitrale».

Il legale di Moggi sposta l'interrogatorio su Lecce-Parma.
Prioreschi: «Ha fatto accertamenti per vedere se e come è stato alterato il sorteggio?»
Auricchio: «No».
Prioreschi: «L'atteggiamento dei giocatori in campo non ha sollecitato la sua sensibilità investigativa?»
Auricchio: «Questo fatto è stato oggetto anche di un'assunzione di informazioni da parte dell'allenatore del Lecce».
Prioreschi: «Che cosa hanno fatto i giocatori? Ha avuto la percezione che c'era un accordo tra le due squadre?»
Auricchio: «No, io non l'ho avuta questa percezione, sennò avrei fatto altre valutazioni. Sicuramente l'andamento della partita è stato altalenante. Questo atteggiamento può capitare ed è capitato anche recentemente».
Prioreschi: «Lei però nella sua ottica investigativa ha sottolineato non l'atteggiamento dei giocatori, ma dell'arbitro »
Auricchio: «Ma sempre per restare al metodo che abbiamo spiegato. È un comportamento che è emerso dalle intercettazioni, De Santis che parla con Mazzini».
Prioreschi: «I quotidiani dell'epoca non li ha letti?»
Auricchio: «Come no! Abbiamo assunto le dichiarazioni post-partita di Baraldi e dei protagonisti in relazione all'evento».
Prioreschi: «Come sarebbe stata alterata questa partita?»
Auricchio: «Sicuramente le parole più eloquenti sono quelle dell'arbitro De Santis durante un'intercettazione».
Prioreschi: «Nell'informativa del 2 novembre 2005 lei ha fatto uno schema con tutti gli arbitri che hanno diretto la Juve. In tutto il campionato si sono alternati undici arbitri. Quali sono stati i risultati che la Juve ha fatto con gli arbitri indagati e quelli con gli arbitri non indagati? De Santis ha arbitrato la Juventus cinque volte, con quali risultati?»
Auricchio: «Due vittorie un pari e due sconfitte». Media punti: 1,4.
Prioreschi: «Con Collina, non indagato?»
Auricchio: «Cinque volte, quattro vittorie e un pareggio». Media punti: 2,6
E così per Trefoloni, non indagato, quattro vittorie su quattro, (un cupolaro honoris causa); Farina, non indagato, tre vittorie e un pareggio; Messina, non indagato, tre vittorie e una sconfitta; Bertini, co-imputato, una vittoria e due pareggi (media punti: 1,66); Paparesta, due vittorie e una sconfitta; Rodomonti, due vittorie e una sconfitta; Dondarini due vittorie su due partite; Pieri, due vittorie; Racalbuto, una vittoria e un pareggio; Banti per l'ultima partita, una vittoria.

Il legale passa ad esaminare la statistica relativa agli assistenti, soffermandosi però solo sugli indagati. I risultati non sono dissimili dalla statistica per gli arbitri.

Prioreschi: «È corretto dire che per la Juventus si sono alternati trentadue assistenti diversi?»
Auricchio: «Sì, è il dato che emerge».
Prioreschi: «Ora, questa statistica l'ha fatta solo per la Juventus o l'ha fatta anche per tutte le altre squadre?»
Auricchio: «Solo per la Juventus».
Prioreschi: «E perché?»
Auricchio: «Perché era l'oggetto della nostra investigazione». One way only…
Prioreschi: «Però il dato statistico, lei mi insegna, è significativo se lo confrontiamo anche con tutte le altre».
Auricchio: «Non era un'indagine conoscitiva statistica, era un'indagine investigativa. Esiste un mezzo di ricerca della prova che è l'intercettazione, e noi quella abbiamo seguito. Appena è saltato fuori un dirigente di un'altra squadra, non abbiamo fatto altro che intercettare anche il dirigente dell'altra squadra». Ma davvero? Sicuro sicuro? E allora dove sono le intercettazioni di…?
Prioreschi: «Poteva avere un senso se comparava».
Casoria: «Non ha fatto questa comparazione, avvocato »
Auricchio: «Noi da quella tabella non abbiamo tratto spunti investigativi, era solo una statistica». Non serviva allo scopo.

Prioreschi: «Passiamo al tema delle cosiddette ammonizioni mirate. Anche qui lei fa l'analisi solo sulla Juve. Dico bene?»
Auricchio: «Sì, sì».
Prioreschi: «Per le altre squadre non è stato fatto».
Auricchio: «C'è scritto, perché da una intercettazione tra il dirigente…» Meani del Milan e Babini…
Prioreschi: «Questo sistema della ammonizioni sarebbe stato utilizzato di più quando la Juve doveva affrontare squadre di prima fascia, tipo inter, Milan o la Roma, o sarebbe stato utilizzato di più quando la Juve doveva affrontare le squadre più deboli? È lei che lo ha scritto, eh!».
Auricchio: «Non ho scritto questo in questi termini. Il metodo non è in base alle squadre più o meno deboli, il metodo è ammonire il giocatore diffidato».
Prioreschi legge l'informativa in cui i carabinieri scrivono che il sistema sarebbe stato usato di più verso le provinciali.
Prioreschi: «Ma lei ricorda la formazione dell'epoca della Juventus? Se c'erano palloni d'oro tipo Nedved, che “prestavano servizio” in nazionale. Aveva bisogno delle ammonizioni delle provincali per vincere?». Ogni commento è superfluo.
Auricchio: «Beh, è un dato oggettivo, questo dato c'è!» Allude alle ammonizioni, non al valore della Juve. «Poi se aveva bisogno… Il bisogno emerge dalle parole dello stesso signor Moggi, che chiede questo. Non è che lo abbiamo inventato noi».

Il legale chiede della ricostruzione effettuata dai carabinieri dalla quale risulta che la Juve avrebbe usufruito di 24 gialli mirati per 16 giornate.
Prioreschi: «In realtà sono venticinque, ma non ha importanza.».
Auricchio conferma il dato.
Prioreschi: «Poi in questa indagine mirata, giocatori ammoniti e squalificati per la partita successiva, la classifica è la seguente, prima la potentissima Atalanta con 30, poi la Reggina con 27, la Juventus con 25…»
Narducci sbuffa.
Prioreschi: «Lei ha fatto questa indagine anche per i cartellini rossi?».
Auricchio: «No, sulle espulsioni dirette no».
Prioreschi: «Lo abbiamo fatto noi».
Interviene Narducci: «Presidente, l'avvocato dovrebbe fare domande, non è che deve farci una dotta esposizione…».
Prioreschi: «Gli faccio l'esposizione, poi alla fine gli dico perché…».
Casoria: «Si sta un po' appesantendo, tanto non l'ha fatta. Lei gli chieda se lo ha fatto».
Prioreschi: «Lei ha accertato se la società che ha beneficiato di più di questa tecnica del rosso diretto nella gara precedente è la Reggina? Dodici volte, il Bologna nove, la Sampdoria nove, la Juventus solo due».
Casoria: «Lo ha già detto, non ha fatto questo tipo di indagine comparativa.
Prioreschi: «Lei ha accertato che anche l'inter ha beneficiato per 17 gare della doppia ammonizione di giocatori nella gara prima?».
Il teste tituba per l'ovvietà della risposta. Prioreschi: «Mi dica di no, io son contento…».
Auricchio: «No».

Il legale evidenzia che le squadre che hanno beneficiato di più del presunto sistema del diffidato poi ammonito sono Atalanta e Bologna retrocesse, Chievo quindicesimo, Fiorentina sedicesima, e così molte squadre più della Juve. Prioreschi di conseguenza chiede al teste se ha verificato ciò.
Auricchio: «No».
Prioreschi: «Non era un dato significativo per voi?».
Auricchio: «Non capisco la sua significatività». Ma ci è o ci fa?!
Prioreschi: «Lei ha verificato il dato del rosso diretto nel corso di una gara?».
Auricchio: «Lo abbiamo detto prima, ha fatto anche il dato totale.
Prioreschi: «Se un arbitro volesse favorire una squadra durante una partita… Lei sa quante volte la Juve ha beneficiato dell'espulsione diretta durante la gara?».
Auricchio: «No, non lo so. Per quanto mi riguarda questo dato è meno significativo della perniciosità della diffida».
Narducci (con insofferenza): «Lo dica avvocato, lo dica, non vede l'ora di dirlo, avanti, prego». Se questo è un pm.
Prioreschi: «Due volte!».
Narducci: «Così siamo tutti soddisfatti…». Quanta tracotanza!
Prioreschi: «Presidente, non voglio appesantire, siccome qui la costruzione è…», è quella che è.
Casoria: «Il teste ci ha spiegato come si è mosso. Insistere…».
Prioreschi: «Sì, ma io ho interesse a far emergere…».
Casoria: «A mettere in evidenza. Andiamo».

Prioreschi torna sui calciatori diffidati e poi ammoniti, che non erano dei grandi campioni.
Il difensore di Moggi chiede anche se i carabinieri hanno verificato la media punti ottenuta con gli arbitri della cosiddetta combriccola e quelli non indagati.
Il teste ovviamente non ha fatto questa media, che gli fornisce l'avvocato.
Prioreschi: «La media punti con gli arbitri non indagati è di 2,63; con gli arbitri indagati è di 1,89».
Auricchio: «Vabbè».
Casoria: «Prende atto, avvocato. Andiamo avanti».
Poi si sente Narducci che bisbiglia: «Dove c***o sta?», e sembra che calcoli la media.
A questo punto Prioreschi chiede una pausa, e il “goliardico” Narducci: «Già dà segni di cedimento avvocato Prioreschi? Aaahhh, brutta».
Caro pm. I segni di cedimento ci sono, ma non sono di Prioreschi. Stanno altrove…

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