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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 28/03/2010 07:47:05
Calciopoli, Prioreschi difesa Moggi. V parte

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 23 marzo 2010. Quarta audizione teste Auricchio V parte. Prioreschi, difesa Moggi

Dopo la pausa l'udienza riprende con un misterioso teste che sollecita di essere sentito.
Il pm chiarisce di non aver citato altri testi e si va avanti.

Le ammonizioni mirate – informativa del 2 novembre 2005

Prioreschi: «Vorrei che mi confermasse che su venticinque giocatori diffidati e ammoniti, dieci di questi sono stati ammoniti da arbitri non indagati o imputati».
Il colonnello conferma la lista dei dieci giocatori in questione e i relativi arbitri, che gli legge il legale.
Prioreschi: «Quindi, delle ammonizioni cosiddette “pro-Juventus”, se togliamo i dieci appena citati, ne rimangono quindici, che è un dato inferiore agli altri prima citati». L'avvocato si riferisce alla analoga statistica fatta per le altre squadre.

Informativa del 19 aprile 2005: associazione a delinquere

Prioreschi: «All'udienza scorsa lei ha trattato il tema di Budiansky/Zetulaiev e Mozart. Nel capo di imputazione è scritto che “attraverso l'attività di Franco Carraro e Francesco Ghirelli venissero realizzate finalità di condizionamento dell'ufficio indagini della FIGC, ovvero finalità di condizionamento degli organi di giustizia sportiva con particolare riguardo della CAF”. Lei ha detto che c'era una normativa FIFA che prevedeva la durata a tre anni e non a cinque anni come prevedeva una legge dello stato. Lei ha verificato che le norme della FIFA devono prima essere recepite nell'ordinamento della federazione nazionale, altrimenti non sono applicabili? Ha verificato che alla data della decisione ancora non era stata recepita quella norma?».
Il teste conferma quanto esposto dal legale della difesa.

Prioreschi: «Lei ha anche fatto i nomi dei componenti CAF che decisero il ricorso (della Juve, ndr). Le risulta che sono tutti alti magistrati con incarichi direttivi nell'ambito della magistratura?».
Auricchio conferma.
Prioreschi: «Allora, visto che abbiamo accertato che il regolamento FIFA non era stato ancora recepito, lei ha letto quella decisione?».
Auricchio: «Sì, l'ho letta».
Prioreschi: «Era conforme al regolamento vigente della FIGC o no?»
Auricchio svicola: «La norma cui fa riferimento, la legge 91, non parla di contratti a cinque anni... »
Interviene Prioreschi: «No, la norma FIFA che prevedeva i tre anni non era stata ancora recepita».
Auricchio: «E' stata recepita solo nel giugno successivo. Però abbiamo detto la volta scorsa che la commissione tesseramenti (organi di primo grado per la vicenda, ndr) l'ha ritenuta immediatamente vincolante». E ovviamente per il pool investigativo la riforma di una decisione errata in primo grado è sintomo di cupola.
Prioreschi: «Passiamo al caso Mozart. Lei ha detto che quello stesso giorno la CAF ha deciso non solo il ricorso di Mozart, ma anche altri casi analoghi di positività allo stesso farmaco. Poi lei ha detto che il ricorso di Mozart è stato accolto, mentre quello degli altri quattro è stato rigettato. Lei tutte queste decisioni le ha lette?»
Auricchio: «Sì».
Prioreschi: «Il primo dato è che la decisione di Mozart non è stata presa lo stesso giorno delle altre quattro, ma è stata presa in una udienza precedente (tre giorni prima). Quindi lei su questo deve correggere la risposta».
Auricchio: «Sì, lo abbiamo fatto alla scorsa udienza».
Prioreschi: «Presidente, non abbiamo potuto verificarlo, ma forse non erano neanche gli stessi collegi giudicanti. Vogliamo dire perché uno dei ricorsi è stato non respinto, ma dichiarato inammissibile?»
Auricchio: «Inammissibile perché il ricorso lo ha fatto la società e non il calciatore».
Prioreschi: «Analogie con Mozart: zero».
Auricchio: «Però l'analogia l'avevamo fondata sul farmaco assunto». Che?! Due persone accusate di fatti identici/analoghi ma distinti l'uno dall'altro, dovrebbero risponderne allo stesso modo?
Prioreschi: «Veramente l'analogia era stata assunta sui quattro casi identici decisi diversamente».
Il presidente, leggermente seccata: «Lo abbiamo detto l'altra volta “casi identici”. Andiamo avanti».
Prioreschi: «Gli altri tre, hanno ammesso di aver utilizzato la pomata per una dermatite, e hanno dichiarato di non sapere che la pomata contenesse una sostanza proibita, tutti e tre...»
Narducci: «Ma la risposta la vuole o se la fornisce da solo?» Dottor Narducci, dopo diciotto minuti “già dà segni di cedimento? Aaahhh, brutta...”
Prioreschi: «Sto facendo il controesame...! »
Narducci apre il mercato del pesce: «Eh sì … [incomprensibile] … mica il controesame».
Il presidente interviene a placare la situazione: «Andiamo pubblico ministero, così agevola anche il teste».
Prioreschi: «... tutti e tre non hanno avvertito né il medico sociale, né gli addetti al prelievo. Ed è per questo che la commissione disciplinare ha rigettato». Quindi la motivazione?
Casoria: «Che cosa hanno detto i giudici per questi tre?»
Auricchio: «La motivazione è che non è stata ritenuta sufficiente la giustificazione», indi consulta i documenti.
Prioreschi ricorda che tre giorni dopo la CAF si occupa di un altro caso di positività allo stesso farmaco e chiede gli esiti del ricorso.
Auricchio riferisce che in quel caso (un giocatore del Cesena) il ricorso, come per Mozart, fu accolto.
Prioreschi: «Come mai ha detto che i casi furono trattati lo stesso giorno, e non è vero?» Come mai riporta erroneamente i dati circa i ricorsi accolti, respinti e inammissibili «e a sotegno cita una telefonata tra Giraudo e Foti in cui gli dice “vedrai che andrà tutto bene”, ed ha motivato su questo e si è dimenticato di dirci che c'era un altro ricorso accolto».
Auricchio: «La questione è quella di Mozart, e ad abundantiam abbiamo citato gli altri quattro casi». Sbaglio o si rimangia quanto detto? I casi vennero messi a confronto per sottolineare una disparità di trattamento riservata al calciatore della Reggina.
Prioreschi: «No, no, per cortesia... »
Auricchio: «Mi faccia rispondere...»
Prioreschi: «No perché lei deve dare risposte credibili con me!».
Auricchio chiosa: «Credibile, credibile secondo lei... » e sghignazza.
Narducci: «Perché ha dimenticato, possiamo sentire la risposta?» Narducci fa il suggeritore.
Casoria: «Un momento! Lei l'altra volta ha adombrato una disparità di trattamento».
Auricchio: «Io l'altra volta ho riferito su Mozart, che derivava da attività tecnica».
Casoria: «Però ha fatto riferimento... »
Auricchio che interrompe il Presdente: «A domanda dell'avvocato che mi chiedeva se c'erano altri episodi... Non era il prodotto dell'attività dell'indagine». Un prodotto avariato come certi formaggi...
Casoria rivolta al difensore di Moggi: «Perché insiste su questi argomenti?»
Prioreschi: «Ma scusi, lui ha inquadrato questo fatto della decisione della CAF sottolineando ed enfatizzando che evidentemente Moggi, così come è scritto nel capo di imputazione, aveva fatto fare un favore a Foti che faceva parte delle società amiche. Tanto è vero che tre casi analoghi li avevano respinti. Questo è quello che abbiamo capito tutti! Siccome c'era un quinto caso e siccome il colonnello oltre ad essersi impegnato a dire la verità, si è impegnato a non nascondere nulla di quanto a sua conoscenza, io voglio sapere perché non ha parlato di Rossetti»
Casoria: «Dice, lei perché non lo ha detto?»
Auricchio: «Il caso Rossetti non lo ricordo affatto». Era in crociera, “Sono appena tornato”. Aaahhh...
Il teste ripete ancora una volta che l'analogia era stata considerata solo per il farmaco e aggiunge che «il caso Rossetti non è stato affatto menzionato nell'informativa».
Prioreschi: «Si è dimenticato?»
Casoria: «Non ha ritenuto di... »
Prioreschi: «Come “non ha ritenuto”?! O mi dice che lo ha dimenticato...»
Auricchio: «Non ho svolto accertamenti sugli altri cinque casi. Li ho citati in sede di esame la volta scorsa».
Sarebbe il caso di chiedere ai pm come hanno fatto a formulare questo capo di imputazione (e anche gli altri).
Casoria: «Glielo ha domandato il pm, di Rossetti non glielo ha domandato. Che facciamo il processo al testimone? Lei ha fatto risultare quello che voleva far risultare, è emerso a seguito del controesame che la perfetta identità non c'era».
Prioreschi: «Non solo. Daniele Amerini (uno dei quattro ricorrenti) a quale squadra apparteneva?»
Auricchio: «Non lo so».
Prioreschi: «Glielo dico io, Amerini era dell'Arezzo, secondo le prospettazioni dell'accusa, sarebbe una delle società amiche».
Auricchio: «Forse non a quel tempo, diciamo». Una precisazione da pm, comunque non pertinente visto l'impianto accusatorio.
Prioreschi: «Però lei ce l'ha sempre pronta la risposta, quando invece non le fa comodo non ce l'ha».
Auricchio: «Devo avere sempre la risposta pronta».
Casoria: «Andiamo va».
Auricchio continua i suoi sghignazzamenti.

Strumenti e metodi dell'associazione.

Prioreschi: «Lei all'interno di questo capitolo inserisce alcuni temi per dimostrare come l'associazione (presunta) operava nell'ambito del sistema calcio. Il primo tema è la vicenda di Reggina-Juve, Paparesta negli spogliatoi. Rispondendo al pm ha fatto riferimento alle dichiarazioni di Moggi quando dice: “ti faccio ritirare la patente”. Lei ha accertato se a Paparesta era stata ritirata la patente o quella di Moggi era solo una battuta?».
Auricchio: «Sì, nella classifica che fa Baldas... »
Prioreschi: «No, se la FIGC gli ha applicato...»
Auricchio: «No, ritirare la patente era in relazione a Baldas».
Prioreschi: «Ho capito. Ma poi Paparesta ha subito una sospensione, una squalifica da arte della federazione?»
Auricchio: «Ha saltato un turno di campionato e credo che poi sia andato ad arbitrare una partita in serie B»
Prioreschi: «No, ha arbitrato subito dopo in serie B. Ha accerto se la terna arbitrale è stata fermata poi per due mesi così come aveva dichiarato Moggi nella intercettazione?».
Auricchio: «Sicuramente i due assistenti non hanno più arbitrato al Juventus».
Prioreschi: «Colonnello, io le ho fatto una domanda diversa! Sono stati fermati per due mesi così come aveva dichiarato Moggi nella intercettazione?»
Auricchio: «Sì, hanno avuto un periodo di sospensione...»
Prioreschi: «Ma quando mai!?»
Auricchio: «Hanno avuto un periodo di sospensione in serie A sicuramente».
Prioreschi: «”Sicuramente” se ce lo trova...»
Auricchio: «Vediamo...» e controlla i suoi documenti.
Prioreschi: «Abbiamo gli atti ufficiali, ma non ci sta la sospensione. Presidente, se vogliamo guadagnare tempo... »
Auricchio: «Peraltro parliamo di una cosa che non è formalizzata, diciamo».
Prioreschi: «Però lei non dica..., verifica. O dice non lo so...»
Auricchio: «Ho detto “sicuramente non hanno arbitrato in serie A”».
Prioreschi: «Adesso ha modificato. Prima ha detto sono stati sospesi, adesso non hanno arbitrato». In realtà ha detto che non hanno più diretto la Juve, adombrando l'allontanamento punitivo dalle gare dei bianconeri.
Auricchio: «Vabbè, allora non mi ricordo».
Prioreschi: «Benissimo. E non solo, perché non lo ha verificato».
Auricchio: «No, “non mi ricordo” è “non mi ricordo”». E sghignazza ancora. È anche insolente.
Prioreschi: «Ha verificato questo dato?»
Auricchio: «Non lo ricordo».
Prioreschi: «Non lo ricorda nemmeno se lo ha verificato!?» E come fa a rendere certe risposte?
L'avvocato chiede formalmente al Presidente: «di ammonire il teste, perché la reticenza è reato come la falsa testimonianza. E a me il colonnello dei carabinieri non mi sembra che...»
Casoria: «Comunque è negativa la risposta»
Auricchio: «Ma le dà fastidio qualcosa della...»
Prioreschi: «Assolutamente no»
Auricchio: «...perché la vedo un po'... »
Casoria: «Vabbè testimone, lei non polemizzi con gli avvocati».
Auricchio: «No, ma siccome non posso fare a meno di osservare delle...»
Prioreschi: «Però presidente, il colonnello è furbo, perché poi quando va in difficoltà vede come fa? Cerca di guadagnare tempo...».
Auricchio: «Non sono mai in difficoltà...» Seee... Anche modesto!
Prioreschi: «Ma questi son trucchi vecchi, non attaccano».
Auricchio: «Però funzionano allora».
In questo teatrino non poteva mancare il valoroso Narducci: «Lasciamo perdere quello che fa l'avvocato Prioreschi. Poi glielo dico io, avvocato». Il pm evidentemente soffre.
Il presidente Casoria, molto infastidita: «Andiamo avanti».

Prioreschi: «Lei nell'informativa (nella parte relativa a Reggina-Juventus, ndr), scrive, “Le minacce che Moggi pone in essere in tale circostanza sono accompagnate da atti concreti di violenza fisica, denotanti anche maggiormente la notevole capacità dello stesso di ricorrere disinvoltamente alle più caratteristiche condotte dell'intimidazione di tipo delinquenziale”. Ora colonnello, le intercettazioni sono due, con due versioni diverse. “Ho chiuso l'arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le chiavi in aeroporto”. Poi dice, “So' entrato negli spogliatoi, li ho fatti neri tutti quanti, poi li ho chiusi a chiave e volevo portà via le chiavi, me le hanno levate sennò le portavo via”.»
Auricchio: «Sì».
Prioreschi: «Innanzitutto, mi pare che il dato tecnico che emerge è che non è che ha chiuso, ha chiuso e ha riaperto, perché ha lasciato le chiavi all'addetto agli arbitri della Reggina. Ma lei in questo comportamento ci vede “con disinvoltura le caratteristiche condotte dell'intimidazione delinquenziale”?».
Auricchio: «Nel complessivo comportamento rientra anche l'attività successiva di non riportare nulla sul referto arbitrale. È l'attività complessiva». E l'omissione nel referto sarebbe da ascrivere a Moggi?
Casoria: «Ha interpretato così le telefonate».
Auricchio: «Senza avere chiaramente il riscontro oggettivo. Poi dopo è stata tutta un'attività, abbiamo sentito i testimoni». Anche le informative “a sensazione”!
Casoria: «Lei dunque sulle parole ha fatto questo commento».
Auricchio: «Sì». (!!!)
Prioreschi: «Lei ha verificato poi come si è conclusa questa vicenda alla Procura di Reggio Calabria?»
Auricchio: «No, la vicenda l'abbiamo ricostruita noi dal punto di vista... non so Reggio Calabria …, rimane il fatto oggettivo della discesa negli spogliatoi...»
Prioreschi: «Eh, rimane il fatto oggettivo di due dirigenti che vanno a protestare alla fine della partita, in maniera veemente, maleducata... »
Auricchio: «No, in maniera... ora io non posso riferire i testimoni, li sentite voi. Non è una protesta diciamo, se fosse stata una protesta...». E che cos'è un encomio?
Prioreschi: «Grazie a questa informativa e ai termini da lei usati, è stata elevata a Moggi e Giraudo una imputazione di sequestro di persona, trasmessa per competenza alla Procura di Reggio Calabria che ha archiviato il caso. Altro non poteva fare perché... voglio dire in Calabria si occupano di sequestri un po' più seri di questo (presunto, ndr)».
Auricchio: «Vabbè, questa è una valutazione sua».

Fiorentina-Sampdoria 0-3, arbitro Dondarini

Prioreschi: «Nei primi minuti di gioco l'arbitro espelle Bojinov e Delli Carri della Fiorentina. Lei che normalmente si è avvalso dell'ausilio investigativo degli articoli della gazzetta dello sport, ricorda che cosa è successo tra il primo ed il secondo tempo, che cosa ha fatto Lucchesi, direttore sportivo della Fiorentina?»
Auricchio: «Fa riferimento a delle intercettazioni specifiche?»
Prioreschi: «C'è anche nelle intercettazioni, ma non ho il dato (il progressivo) tecnico, “qualche cosa mi scappa...”. Le do il dato giornalistico. La gazzetta dello sport del 9/02/05, titola: “Lucchesi, la sfuriata gli costa cinque mesi. Pena spropositata non si è detta la verità” […] “la notizia del raid nello spogliatoio dell'arbitro durante l'intervallo era già filtrata nell'immediato dopo partita...”. Nel referto del giudice sportivo, Maurizio Laudi, appare la seguente motivazione “... Quale dirigente non inserito in distinta entrava durante l'intervallo nello spogliatoio arbitrale senza essere autorizzato e dopo aver spinto il dirigente della società avversaria addetto all'arbitro. Nonostante l'invito rivolto dal direttore di gara, rimaneva nello spogliatoio e lo investiva di diverse frasi di protesta di tenore irriguardoso ed una di tenore minaccioso di nuovo spintonava il dirigente della società avversaria […] si intratteneva ancora diversi minuti protestando e bestemmiando. Prima di uscire rompeva con gesto rabbioso un piatto contro una parete dello spogliatoio [...]”. Allora questo comportamento di Lucchesi come lo vogliamo qualificare se quello di prima era delinquenziale?»
Narducci: «C'è opposizione presidente».
Casoria: «Va bene, basta. Andiamo avanti».

Arbitro di Nichelino, Bonocore

Prioreschi: «Seconda vicenda che lei usa per evidenziare strumenti e metodi dell'associazione è quella dell'arbitro Di Nichelino. Ricorda?»
Auricchio: «Mi dà il progressivo?»
Prioreschi fornisce il riferimento: « La vicenda sarebbe questa: c'è una partita della categoria allievi, stiamo parlando di allievi di dodici/tredici anni, la Juve allievi vinceva 1-0 e all'ottantanovesimo dà un rigore che a giudizio di Nello De Nicola, dirigente accompagnatore della giovanili della Juventus, è inesistente. Da questa interlocuzione lei ricostruisce tutta una questione e puntualizza come il comportamento di Moggi sia da stigmatizzare. Lei dice: “la forma prevaricatrice dei comportamenti, emerge altresì dalla tracotanza che dimostra Luciano Moggi nelle conversazioni di seguito riportate, le quali hanno oggetto azioni nei confronti di arbitri e assistenti. A dimostrazione del grado raggiunto nell'ambito del sistema calcio. La spregiudicatezza dei suoi atteggiamenti manifesta l'assoluta sicurezza di Moggi per la particolare forza della compagine che ha creato […], che fornisce la garanzia allo stesso di godere l'impunità, come in effetti accade e si è riscontrato attraverso le indagini”». Il legale riporta la telefonata tra De Nicola e Moggi, in cui il primo dice che l'arbitro “si è inventato un rigore”.«Lei chiosa: “A tale ultima affermazione del suo interlocutore, Moggi, con l'assoluto piglio di chi è assolutamente convinto del proprio poter chiede 'ma questa partita qui l'ha arbitrata una di Nichelino?' e avuta risposta positiva dice, 'ora a questo qui ci parlo, lo metto a posto io', non lasciando adito a dubbi che interverrà personalmente sull'arbitro, peraltro considerando che la sezione arbitrale è la stessa del sodale Pairetto”.»
Prioreschi: «Ha fatto accertamenti per vedere se la carriera di questo arbitro è stata stroncata da Moggi?»
Auricchio: «No. Ci sono anche altre intercettazioni».
Prioreschi: «Visto che Moggi era sotto intercettazione, ha verificato se Moggi ha telefonato a Pairetto per dirgli che uno della sua sezione... »
Auricchio: «No, non ci sono intercettazioni».
Prioreschi: «E allora colonnello, come fa ad usare questo tenore... »
Narducci: «C'è opposizione presidente».
Prioreschi: «Stiamo parlando di associazione a delinquere...»
Narducci: «Presidente, il pubblico ministero per tre udienze si sente dire di tutto. Chiediamo i fatti, che poi l'esame diventi l'analisi lessicale o semantica delle espressioni...»
Casoria: «Ha fatto il collegamento»
Narducci: «Chiediamo conto dei fatti, delle circostanze in un senso o in un altro».
Casoria: «Ha già risposto però. Dice che non solo su questa intercettazione ha fondato questo giudizio»
Auricchio: «Non c'è solo quel cappellozzo».
Prioreschi: «Ma è stato lei che lo ha scritto, “ma questa partita qui l'ha arbitrata una di Nichelino?”, sarebbe questo l'assoluto piglio di uno che ha il potere!?»
Casoria: «Così l'ha interpretata, avvocato. È un fatto soggettivo, poi è da vedere».
Prioreschi: «E che si fa con i fatti soggettivi? A me hanno insegnato una cosa diversa».
Auricchio: «La tracotanza di cui lei parla è messa in riferimento alla telefonata successiva, Moggi – Baldas, che parlano di Copelli».
Prioreschi: «Poi ci arriviamo a Copelli, non si preoccupi».
Casoria: «Lei dopo questo fatto ha messo questo commento. All'avvocato sembra esagerato rispetto al tono della telefonata. Vabbè, il colonnello ha visto il piglio autoritario... ».

Il metodo Facchetti, "Ci penso io!"

Prioreschi: «Anche qui presidente, c'è una vicenda speculare a questa e che non ha avuto alcuna rilevanza sotto l'aspetto del piglio delinquenziale. Colonnello, lei è a conoscenza che il giudice sportivo con questa motivazione ha applicato una sanzione ad un dirigente dell'inter che si è recato negli spogliatoi. Allora, Facchetti Giacinto, internazionale...»
Narducci: «Qual è la pagina, mi scusi avvocato?»
Prioreschi: «No, questa è una vicenda parallela per la quale io devo chiedere perché..., abbia pazienza».
Narducci: «Mi scusi, io mi oppongo. L'avvocato utilizza propria documentazione, propria scienza privata, che non è agli atti del processo, chiedendo conto al testimone se...»
Prioreschi: «E' un atto pubblico».
Narducci: «Avvocato, è un atto pubblico che per il momento conosce lei, che non è neanche depositato al fascicolo del pubblico ministero...»
Prioreschi: «E che significa?»
Narducci: «Dopo di che, lei ci fa una lunga introduzione, ci spiega la vicenda...»
Prioreschi: «Nessuna lunga introduzione...»
Il Presidente Casoria: «E' in sede di controesame, sentiamo cosa vuole dire».
Narducci borbotta: «Che sede di controesame, fa il controesame, fa pure l'esame».
Prioreschi: «Giudice sportivo Laudi: “Giacinto Facchetti, ... perché quale dirigente non inserito in distinta e non autorizzato ad accedere allo spogliatoio arbitrale, vi entrava durante l'intervallo e rivolgendosi ad un assistente gli chiedeva conto in modi non rispettosi del ruolo di quest'ultimo, di una sua segnalazione. Poi uscendo dallo spogliatoio pronunciava in modo polemico le parole 'adesso capisco tutto, ci penso io!', così realizzando completamente una condotta oggetto di disturbo nei confronti degli ufficiali di gara prima della conclusione della medesima”».
Casoria: «Questa decisione del giudice sportivo che data ha?»
Prioreschi: «Diciotto febbraio 2003».
Casoria rivolta al teste: «Lei la conosce?»
Auricchio: «No, non la conosco. È proprio quello che è stato sanzionato Facchetti?».
Narducci: «Sì, infatti. Basta questo»
Auricchio: «Ha refertato subito l'arbitro».
Narducci: «Sempre».
Prioreschi: «Io due cose volevo dire »
Auricchio con tono ironico: «E' stato sanzionato? Almeno ci dica il fatto».
Prioreschi: «Colonnello, risponda alla domanda, certo che è stato sanzionato».
Casoria: «Ma lei lo conosce questo fatto?»
Auricchio: «Non so neanche spazio-temporalmente quando collocarlo »
Prioreschi ripete: « Diciotto febbraio 2003»
Auricchio: «Quindi voglio dire, potrei non conoscerlo»
Prioreschi: «Voglio chiedere due cose, il “ci penso io!” di Facchetti e il “ci penso io” di Moggi»
Narducci: «Presidente!»
Prioreschi: «Ma che?! Si è preso un'imputazione per associazione a delinquere per il “ci penso io”! »
Casoria: «Va bene, nell'atto è depositato il “ci penso io!”? E lo depositi»

Copelli “cancellato dai mondiali”

Prioreschi: «Telefonata del 24 gennaio 2004 tra Moggi e Baldas. Ad un certo punto si parla di Copelli e Baldas dice, “questo lo hanno pure designato per andare a fare i mondiali”. E Moggi risponde, “ah sì, uno così lo hanno designato per fare i mondiali? Lo faccio cancellà io”. Lei ha fatto accertamenti per vedere se Copelli a seguito di questa vicenda è stato cancellato dai mondiali?»
Auricchio: «E' andato ai mondiali». Riscontri oggettivi a quello che si ipotizza mai eh?
Prioreschi: «Lei quando ha evidenziato questi fatti, ha fatto una cernita tra le chiacchiere si fanno al telefono...»
Auricchio: «Ho capito, ma i mondiali sono nel 2006, questa conversazione è del 2004... »
Prioreschi: «Sì, ma questa indagine è finita dopo i mondiali».
Auricchio: «Ecco, dopo i mondiali non ho potuto fare quello che dice lei».
Prioreschi: «Perché lei non c'era più?» Ma c'erano i pm che hanno redatto il capo di imputazione
Auricchio: «Esattamente».
Narducci: «L'indagine è finita a maggio avvocato».
Prioreschi: «Però l'attività integrativa...»
Prioreschi: «Sempre su questo tema, nel capo di imputazione si legge, con riferimento agli arbitri, “Perché venissero sempre tutelati gli arbitri che avevano favorito la Juventus o comunque erano vicino alla società, e che invece venissero arbitrariamente penalizzati gli arbitri che non avevano favorito la Juventus”. Cominciamo dalla tutela degli arbitri presunti amici. Lei ha accertato se l'arbitro Dattilo (amico della Juventus) dopo aver arbitrato Udinese-Brescia non ha arbitrato più in serie A per oltre due mesi?»
Auricchio: «Non lo ricordo questo dato». Che strano.
Prioreschi: «Lo dovrebbe ricordare, perché lei ricorda di aver acquisito sia i verbali dei sorteggi dai notai, sia alcuni comunicati ANSA relativi ai sorteggi. Se lo ricorda, sono allegati alle informative».
Auricchio: «Sì, quando sono trattate le griglie, come documentazione»
Prioreschi: «Ci sono allegati tre comunicati ANSA con l'esito dei sorteggi. In uno di questi comunicati, del 3 dicembre 2004, c'è scritto testualmente, “continua a restare escluso dalla serie A Antonio Dattilo, 33 anni della sezione di Locri. Inserito nella griglia C e sorteggiato per la gara di serie B tra Bari e Venezia, Dattilo non dirige una gara del massimo campionato dal 26 settembre scorso, Udinese-Brescia, quando gli ospiti andarono in gol con Mannini mentre il portiere udinese De Sanctis era a terra infortunato”».
Narducci: «Ma dove sta questo comunicato? Lei cosa dice? »
Prioreschi: «Manca negli atti del pubblico ministero »
Narducci: «Comunicato ANSA? Su che cosa?» Se stesse attento non lo chiederebbe, a meno che...?
Prioreschi: «Sui sorteggi»
Narducci: «Comunicato ANSA? Questo è il commento».
Prioreschi: «Ma che commento?! Questo è il testuale»
Narducci: «Che cosa?»
Casoria: «Dice che è allegato all'informativa»
Prioreschi: «E' il comunicato ANSA che commenta... »
Auricchio: «Se è stato acquisito...»
Narducci il docente: «Comunicato ANSA significa che viene data notizia di chi saranno arbitri e cose... Questa mi sembra un'altra cosa ».
Prioreschi: «No! È un dato oggettivo! Abbiamo fatto l'imputazione sulla gazzetta dello sport, potremmo leggere l'ANSA, no? ». Comunicato che per di più è stato prodotto dai carabinieri con l'informativa!
Narducci: «No legga, ma non dica che è nelle carte del pubblico ministero! Dica che è sua e basta». Ancora distratto...
Prioreschi: «No, ma questo lo avete acquisito, perché questo l'ho preso dal suo fascicolo! Glielo faccio vedere». Il pm è in confusione.
Casoria ad Auricchio: «Lei non esclude che sia stato acquisito?»
Auricchio: «Come potrei? Se è agli atti».
Prioreschi: «Parlando di dati oggettivi, qui ci troviamo di fronte ad un dato oggettivo che un arbitro che favorisce (secondo la prospettazione accusatoria) la Juventus viene fermato per due mesi. Invece di essere tutelato viene penalizzato, sta fermo due mesi. Le risulta che è stato fermo due mesi?»
Auricchio: «No».


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