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Attualità di P. CICCONOFRI del 04/08/2023 14:30:35
Campagna amtijuventina

 

Ci appare palese il tentativo di togliere appeal alla Juve. Scritto diffusamente del contributo che in tale ottica dà la proprietà, oggi ci soffermiamo sull'azione dei media.

Emblematico come viene raccontato l’intrigo di mercato che vedrebbe realizzato lo scambio Vlahovic-Lukaku.
Dal momento in cui è stata chiara l’impossibilità per l’Inter di riscattare il belga, o la volontà di non riscattarlo, è iniziato l’incessante martellamento mediatico volto a screditare l’immagine del gigante ex interista.
Da uomo dal cuore d’oro, bersaglio dei razzisti juventini, si è trasformato in un affarista, che pensa solo al portafoglio, fuori forma e senza rispetto per i tifosi: Qualche titolo del giornale rosa: «Lukaku, l’attaccante che cambia squadra, spogliatoi e sponsor. Sempre per i suoi affari», o «Dusan scatta e va in gol: ha tutto per tornare al top». E Lukaku? «Lotta con la bilancia». Da gigante buono a bersaglio quotidiano, carne da macello, mercenario.
Chissà se Lukaku riterrà quei fischi subiti allo Stadium ancora così gravi davanti a questa campagna denigratoria messa in atto dalla stampa italiana.
La solita volata salva immagine per il popolo nerazzurro. Una condotta editoriale che trova terreno fertile presso un certo tifo.

Passiamo all’addio di Buffon, leggenda bianconera, che con la vecchia signora ha vinto quasi tutto. Ebbene, i media nazionali hanno fatto il possibile per non ritrarlo con la maglia della Juve, preferendo immagini con i colori del Parma, o con la maglia del PSG per la sua breve esperienza in Francia, o con la maglia azzurra della nazionale.
Un tentativo, anche questo chiaro, di non riconoscerlo come juventino, un modo per non dare visibilità alle vittorie bianconere. Un subdolo lavoro, teso ad allontanare dai nostri colori le nuove generazioni.

Antijuventinità anche a margine del Mondiale femminile. Non è stata convocata Sara Gama, juventina, e ripescata la Girelli, non favorita nelle turnazioni di campo, la bianconera ha potuto fare qualche piccolo spezzone in cui ha realizzato gol e assist. Ci è sembrata anche questa una scelta tesa a non dare valore alla squadra femminile juventina, la più vincente in Italia. Purtroppo tutto il movimento ne ha pagato le conseguenze, nell’indifferenza generale.

Qualcuno ha pensato di dover rallentare la crescita della Juve, troppo avanti rispetto a tutte le altre realtà italiane e lo ha fatto nel modo più subdolo: penalizzandola in classifica e togliendole la Champions conquistata sul campo, lo stanno facendo mediaticamente togliendo visibilità positiva e proponendola sempre con un’immagine negativo.

Eppure questa politica, negli anni, ha solo portato ad una perdita di interesse verso il calcio italiano.

Se le Istituzioni sportive fossero condotte in modo virtuoso e fossero motivate da valori diversi (non da quelli che portano alla collezione di cariche personali e aumenti di compensi vari), ci sarebbe da valorizzare chi è riuscito a fare un passo avanti agli altri e permette a tutto il movimento di avere un diverso appeal. Dovrebbero evitare di darsi la zappa sui piedi...

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