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Mercoledì 02.10.2024 ore 21,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 19/05/2024 20:50:40
La Coppa Italia Radioattiva

 

Di Crazeology

- PREMESSA

Come sapete, cari lettori, GLMDJ ha deciso tempo fa di non parlare più in questa sede di calcio giocato, perché i tornei italioti sono di fatto una buffonata, e non ha senso perderci tempo, avallarli e legittimarli anche solo indirettamente. E così sarà anche questa volta, perché parleremo della finale di Coppa Italia 2023/2024 solo come il luogo dove si sono svolte alcune note vicende.
Da tempo immemore noi di GLMDJ descriviamo e denunciamo lo stato attuale della Juventus, e il nulla cosmico di cui è stata rimpinzata dal suo padrone. Qualche giorno fa c'è stato un nuovo triste capitolo da aggiungere alla recente storia del club, un nuovo sfregio sul viso della zebra.

- PROLOGO

Qualche anno fa, come tutti sanno, Andrea Agnelli ha fatto un contratto ad Allegri di ben 4 anni, e viste le cifre per farlo è stato interpellato, prima della firma, pure il cugino capo e padrone reale del club. Perché?
Semplice; entrambi hanno pensato che si potevano fare le nozze coi fichi secchi, hanno cercato l’usato sicuro, una scorciatoia per non dover ragionare davvero di pallone, di progetto commerciale "Juventus" nel complesso, di materiale umano a disposizione, di identità bianconera, di progetto calcistico vero e proprio, e soprattutto un modo per non dover fare campagna acquisti di impatto e tenere i costi bassi su tutti i fronti. Meglio pagarne uno molto bene, che si accontenta e segue pedissequamente la linea aziendale imposta, piuttosto che tanti acquisti costosi e tanti stipendi alti. Attenzione, Allegri si era già sentito cacciato con la forza la volta scorsa, prima del conseguente arrivo di Sarri, quindi ha sostanzialmente quasi fatto lui il prezzo e la durata del suo contratto di rientro. In sostanza, se proprio vi siete pentiti di avermi mandato via e mi rivolete, adesso per farvi perdonare adeguatamente, cacciate la grana, tanta, e per un bel po’ di tempo, sennò nisba. L’amicizia con Agnelli e la situazione contingente di quel periodo hanno fatto tutto il resto.
Poi ad un certo punto, non senza collezionare altri innumerevoli casini sulla groppa del club, è arrivata la cacciata di Agnelli, indagato e su cui ancora la storia aspetta la sostanza da archiviare e tramandare, e la situazione è lentamente peggiorata e precipitata. Sono arrivati i volti nuovi, voluti e guinzagliati dal padrone in persona, e volti alla celebre non-difesa nelle sedi competenti, ma solo per mancanza di arroganza. La Juve nel frattempo ha subito di tutto anche in campo; var, arbitri, e ingiustizie varie. E infatti, manco a dirlo, mancano diversi punti all’appello, nonostante la pochezza competitiva della squadra. La situazione è rimasta sportivamente stantia, e poi è precipitata definitivamente nella seconda metà di questo campion-azzo (che fa rima con?...). Niente più trofei, rosa mediamente più scadente, e solita assenza di idee complessiva, passando dall’allenatore, giocatori, dirigenza, e fino al padrone.
Però, nonostante tutto, è stata conquistata faticosamente la finale per un trofeo nazionale.

- LA FINALE DI COPPA

Ora veniamo al sodo. La finale si gioca e la Juve vince il trofeo. Il 15° nella sua storia. Eppure scoppia un kaos senza precedenti, e la vittoria della Coppa finisce immediatamente in secondo piano. Ricapitoliamo.

- Durante il match, la Juve subisce una serie di decisioni arbitrali che mandano in bestia Allegri (e pure molti tifosi, perché mica abbiamo l’anello al naso eh, la partita era finita da mezzora senza arbitro e var che pasticciavano con disinvoltura).

- Allegri evidentemente stremato da mesi di accerchiamento (dentro e fuori la Juventus, e dal sistema calcio-marcio dove opera) e di messa in discussione del suo operato (a torto o a ragione, non è importante), perde completamente il controllo, forse anche sapendo che a breve lascerà la Juventus.

- Con fare molto sincero, istintivo e maleducato (comprensibile o no, dipende dai propri punti di vista morali, civili ed educativi) lancia accuse a destra e a manca. Grida, si spoglia, corre dappertutto, insulta qualcuno, e nessuno riesce più a trattenerlo. Se la prende con tutti, dirigenti federali, dirigenti dalla Juventus, giornalisti, ecc, fregandosene pesantemente del fatto che ha appena alzato un trofeo nazionale.

- Durante il match è stato ovviamente espulso, ma nel post gara viene fuori un po' di tutto. Secondo lui in sostanza, qualcuno in società utilizzava da tempo alcuni organi di stampa per rendergli la vita difficile, diffondendo notizie false, e mettendogli contro probabilmente alcuni giocatori. Questo più o meno quello che abbiamo capito noi dall'esterno. Alcuni addetti ai lavori, osservatori esterni, pseudo-testimoni, confermano. Offende, e forse minaccia anche, chiunque gli capiti davanti che considera un “nemico”. Anche su questo punto, parrebbe che ci siano dei testimoni.

- I dirigenti della Juventus e il padrone però, come se nulla fosse, sfilano dalla tribuna al campo, a favore dei media (ricordiamo che due di questi sarebbero anche indagati dalla Procura della Repubblica di Torino), e fanno le foto col sorrisone in faccia, rilasciano dichiarazioni, di fatto prendendosi dei meriti che di sicuro non hanno.

- Nei giorni successivi Allegri, dopo un incontro in società, viene esonerato, e trova una chiarificazione e una riappacificazione con il giornalista con cui avrebbe avuto l’alterco più significativo.


- COMMENTO SU ALLEGRI

Evidentemente Allegri era davvero stremato. Comprensibile dal punto di vista umano, e dispiace.
Si è sentito per tanto tempo scaricato da tutti, accerchiato, capro espiatorio di ogni problema, e le sue emozioni sono sincere perché la sera della gara oggettivamente non aveva affatto la faccia di uno che aveva appena vinto un trofeo nazionale contro tutto e contro tutti. Non era una recita. Questo per certi versi è davvero molto apprezzabile, perché è troppo facile far finta di niente solo perché hai vinto.
Ovvio però che se si passa dalla sfuriata alle minacce fisiche, (anche farlocche, dai su, mica avrebbe menato davvero qualcuno), contro chicchessia, si passa dalla parte del torto. Avrebbe dovuto fare le stesse cose, ma controllandosi, e dirle anche davanti alle telecamere, colpire chi voleva colpire con più astuzia e strategia, ma senza superare i limiti. Gli avrebbe fatto molto più male. Paradossalmente non è stato abbastanza subdolo e furbo stratega. Se lo fosse stato si metteva in tasca tutti, e si sarebbe parlato di lui e delle sue ragioni per giorni. Ma il livornese ha il carattere così, quando sbarella non lo tieni, quello che gli esce gli esce, e tanti saluti. Facendo fatica a nascondere le emozioni, gli è persino scappato davanti alle telecamere che avrebbe lasciato comunque una Juve forte al suo successore. Si era già autoesonerato, praticamente. Sappiamo bene che molti tifosi, umiliati e distrutti da anni di veleni, ingiustizie frequenti e falsità, istintivamente sono sempre dalla parte di chi insulta “pennivendoli” e “giornalai”. Sappiamo bene che il celebre "sentimento popolare" si costruisce, ogni giorno con un mattoncino… Ma ovviamente Allegri ha superato il limite, è innegabile. Che avesse ragione o no è indifferente. Senza dimenticare poi che in linea generale un qualunque giornalista, gentleman dei poveri, mediamente quando capitano cose del genere, come prima cosa racconta e pubblica l'accaduto, sempre con l'idea di fare facili click. Ora invece, con il classico effetto boomerang, Allegri è passato nell’immaginario di tanti osservatori come l'esaltato maleducato che crede di essere chissà chi, cosa che non merita. Così come la sua storia in Juventus, la netto dei tantissimi trofei strameritati e del suo palese non-gioco, comunque non meritava un'epilogo di questo tipo.

- COMMENTO SULLA DIRIGENZA

Sappiamo bene che la nuova dirigenza di "improvvisati" non può che fare innervosire un qualunque serio uomo di calcio in generale. Da un manager ci si aspetta come obbiettivo del suo lavoro, che porti vantaggi e supporto al lavoro di tutti i dipendenti del club a vario titolo, che mitighi i rischi, e disinneschi tutti i problemi che possono generarsi.
Ora, dall’esterno per noi è molto difficile comprendere, e non sappiamo esattamente come sono andate tutte le cose, ma se le cose stanno come le ha descritte Allegri, diciamo che mettere la stampa contro il proprio allenatore durante una stagione in cui stai lottando per raggiungere dei risultati, non sembra affatto un modo di operare professionale ed efficiente. In una società sana questo non accade, anche se la Juve ormai da anni e anni non è una società sana dal punto di vista dei rapporti proprietà-dirigenza-allenatore-squadra-media-tifosi-clienti-federazioni, ecc.
Però il mondo del calcio in generale (e non solo quello a dire il vero), da sempre funziona un po' così. La stampa viene utilizzata spesso per secondi fini; sapendo che è fisiologicamente e costituzionalmente avida di notizie, si prova a dargli dei bocconi utili al proprio disegno. Si cerca di strumentalizzarla, quando ci si riesce, ecco. A volte anche per alterare o stimolare il calciomercato.
Si costruiscono rapporti strategici, e ogni singolo individuo del sistema poi fa il suo specifico interesse per mantenere il suo cadreghino ben retribuito, e per costruirsi una sorta di protezione/schermo/scudo per i momenti difficili, o per poter giustificare le proprie scelte aziendali, che potrebbero risultare anche sbagliate in futuro, o semplicemente per monetizzare e fare carriera.
Un'immagine, una scenografia, insomma. Niente di nuovo, lo fa anche la politica, o le aziende più conosciute di cui si occupano anche i media.
Solo che poi tra coloro che lo fanno ci sono i distinguo, ossia che poi c'è chi comunque è molto bravo nel suo lavoro al netto della “scorrettezza morale” di cui stiamo parlando, e chi resta un dirigente mediocre pur con tutta la scenografia da furbetto costruita ad hoc. I secondi prima o poi vengono scoperti, perché col tempo il lavoro di qualità quando è assente diventa molto evidente.

- COMMENTO CONCLUSIVO

Purtroppo, come al solito per tutto ciò che riguarda Allegri, ci si continua a dividere, tra Allegriani e non, a dire il vero mischiando anche un po' gli schieramenti iniziali che conoscevamo, perché i fatti di questi giorni hanno preso una piega che non c'entra nulla col calcio giocato.
Per conto mio, continua ad essere una divisione obsoleta che serve a poco, perché i fatti stringi-stringi sono:
• Il quadro complessivo è desolante.
• La gestione totale del club, che avrebbe vinto un trofeo nazionale di cui non parla praticamente nessuno, è da scappati di casa. L’incompetenza regna sovrana e il club continua a subire danni sportivi e danni economici di immagine di proporzioni bibliche. Fiumi di fango, praticamente un'inondazione ormai incontrollabile.
• I comportamenti di tutti i protagonisti sono deprecabili, almeno pari a quelli del sistema calcio di cui ci spesso ci si lamenta.
• Tutto ciò accade con il permesso timbrato e firmato di certificazione del padrone olandese, per cui lo Stadium e La Continassa probabilmente sono solo proprietà satellite utili per andare in bagno quando gli scappa e si trova casualmente da quelle parti.
Domanda: secondo voi, cari lettori, questa è ancora la Juventus?
Secondo me no. E dico di più; meno male che i tornei sono irregolari anche un bel po' per volontà dell'olandese volante di cui sopra, ingegnere per diletto. Perché se i tornei fossero stati regolari, come tifosi ci sarebbe stato da incazzarsi, anche molto più di Allegri. Ma no, la Juve è morta tanto tempo fa, state pure tranquilli, non c’è niente per cui perdere le staffe, state solo assistendo al circo, non a qualcosa di credibile e reale. E il circo, pur se radioattivo, continua serenamente. Buon circo a tutti!

- BARZELLETTA DI CHIUSURA

C'era un ingegnere olandese indagato in tribuna la sera della finale, che ha sofferto tutta la partita, e che con gli occhi spaventati e strabuzzanti, col sudore freddo in fronte, cercava il suo idolo Lautaro in campo.
Si è ripreso solo alla fine, quando l'altro indagato, seduto di fianco a lui, al fischio finale gli ha spiegato che i nerazzurri erano l'Atalanta. Meno male! Allora non è l'Inter ad aver perso la finale di Coppa Italia!

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