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SALERNITANA
Domenica 12/05/24 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di L. BASSO del 30/05/2010 07:28:33
Distortion

 

Provate ad immaginare di essere ad un festival rock, quelli che accendono le notti dell'estate italiana.
Avete pagato fior di palanche per il biglietto, vi siete messi in viaggio nella notte, avete sopportato il caldo e la folla, ma adesso, finalmente, siete qui!
Leggete su un manifesto i nomi dei gruppi che si esibiranno, ed un punto interrogativo si materializza sopra la vostra testa... Alcuni nomi sono dei veri monumenti del rock, ma la maggioranza sono dei carneadi sconosciuti. E vabbè...
Finalmente il palco si apre, ed entra in scena colui che presenta la serata. Purtroppo è ubriaco perso e non pare nemmeno sapere bene cosa fare lì sopra: confonde i nomi dei gruppi, li inverte, fino ad ammettere "Non mi ricordo un'emerita cippa!".
Pazientate... Dopotutto siete qui per la musica, no?
Ed ecco la musica riempire finalmente lo Stadio. Ma anche qui la sorpresa non è affatto gradita: i gruppi sconosciuti dimostrano di non sapere nemmeno suonare gli strumenti: nascosti dietro all'alibi del Brutal Death Metal il chitarrista ed il bassista ciccano tutte le note, il vocalist cerca pateticamente di nascondere nel suo canto in growl il fatto che abbia completamente dimenticato il testo.
Lo spettacolo è indubbiamente desolante, e iniziate a maledire mentalmente il vostro amico che vi ha consigliato di acquistare il biglietto.
Ma, in fondo, la speranza è l'ultima a morire, e il vostro cuore musicale mantiene un flebile battito leggendo il prossimo nome della lista: Iron Maiden.
Un nome che non tradisce. Una garanzia.
E quindi, quando Steve Harris sale sul palco, quasi non vi domandate perché non imbracci il suo fido basso elettrico. Ma rimanete allibiti quando il plurilaureato artista si avvicina al microfono, tira un "Ma andatevene aff..." e se ne va.
Fine dello spettacolo.
Pare folle, vero?
Invece (scusandoci con la band di Harris, immarcescibile icona rock) è grosso modo quello che sta succedendo al Processo di Napoli.
La sfilata dei testimoni dell'accusa , che si immaginava come uno tsunami infinito che avrebbe sommerso nunc et semper la Juve sotto le sue stesse vergogne, si è rivelata alla fine una litania di testimonianze al limite (e oltre) dell'imbarazzante.
Smemorati di Collegno e non, bancarottieri che giustificano la loro mala gestio con i guai subiti dalla Cupola, ufficiali dell'Arma che fanno le indagini frugando tra le pagelle della Gazzetta (si parla già di sostituire il RIS di Parma con un abbonamento all'Eco del Chisone o alla Gazzetta del Mezzogiorno), pignoli recensori di partite dei tempi andati che sanno riportare quale dito usò per scaccolarsi il centromediano, ma toppano il risultato della partita... Insomma, un geyser ininterrotto di cazzate, in confronto al quale anche la famigerata falla del pozzo del Golfo del Messico sembra lo schizzetto di una pistola ad acqua.
Ma niente paura: a salvare la capra ed i cavoli, ci avrebbe pensato lui: l'uomo dal ciuffo un tempo mechato e oggi sempre più sale e pepe (...vabbè, proprio io parlo... Ehm...), l'eroe dalla Pashmina che tutti gli invidiano, il condottiero che vince anche se arriva terzo... Roberto Mancini!

E qui casca l'asino: la Gazzetta, sul suo sito, organizza addirittura un "live report" dal Tribunale di Napoli (à bbelli... Noi su GLMDJ li facevamo già, e molto più approfonditi del vostro, quando voi ancora stampavate con la macchina di Gutemberg!).
Si vuole essere "sul pezzo", riportare per filo e per segno le parole del grande Accusatore alla folla che non aspetta altro per esplodere nuovamente, duemila anni dopo, nell'urlo demente "Crucifige! Crucifige!"
E invece che ti fa Bellicapelli?
In dieci-minuti-dieci confessa che tutto il suo "J'accuse!" erano sbuffi dovuti allo stress agonistico del dopopartita, che fin da quando giocava nei "Pulcini" si è sempre lamentato degli arbitri perché è fatto così (se non vinco me ne vado e mi porto via il pallone, in pratica) e quindi le sue accuse alla Juve e a Moggi erano solo... Me lo consentite? Una sarabanda di vaccate!

Ma torniamo per un attimo al nostro concertone metal: ancora sotto choc per il "pacco" subìto, torniamo a casa. Accendiamo la Tv ed il tg della sera porta sui nostri schermi le immagini del giorno prima: le penose esibizioni dei gruppi di spalla vengono giudicate dal giornalista come "un'esplosione di energia vitale" (ma "esplosioni" altrettanto meritorie potrebbero essere anche quelle di un mangiatore abituale di borlotti) per finire con gli Iron Maiden, che "hanno stupito il pubblico con un'esibizione innovativa, fuori dagli schemi". La notizia è semanticamente corretta, ma il significato che arriva alla gente è “un pò” distorto, non credete?
Lo stesso han fatto molti giornalisti, specie quelli del Tg che ultimamente sostituisce gli Anchormen con le Veline, riportando le notizie da Napoli. "Mancini quando parlava di Amici di Torino intendeva Moggi". Punto. Basta. Stop.
Ecco come, facendo un semplice taglia&incolla, una smentita su tutta la linea diventa un netto e laconico atto d'accusa.
Ad onor del vero, altri hanno riportato la notizia in modo corretto, ma non si sono astenuti dall'infilarci commenti propri di dubbio gusto per spiegare a modo loro il "dietro-front" manciniano.
Chi dice che il Mancio cerchi la benevolenza juventina nel caso dovesse rimanere disoccupato, chi parla dell'immane potere di Moggi, che con la sua sola entrata in aula inibisce i testimoni manco fosse Sauron...
Ormai è ogni giorno più chiaro, nonostante la censura di regime, che il castello accusatorio di Farsopoli sta perdendo pezzi in quantità, colpito da alcune bordate ben assestate. Inoltre, è palese come le armate mercenarie assoldate quattro anni fa abbiano gettato alle ortiche le loro divise e stiano correndo alla rinfusa verso le nostre posizioni: "Effettivamente quattro anni fa... C'è da dire che... Se si fosse saputo tutto... C'è stata troppa fretta di..."
La battaglia, però, è tutt'altro che vinta: sulle mura resistono forti e saldi coloro che furono complici sodali nel preparare il Grande Tranello. E non cederanno facilmente.
Dalle prossime udienze entreranno in scena le nostre armi migliori, i testimoni chiamati dalla difesa, e i difensori del castello faranno piovere su di noi -senza dubbio- secchi di olio bollente mediatico.

Sarà dura, ma lasciatemi citare poche parole amiche, oggi quanto mai appropriate:
"Vinceremo noi, non c'è alcun dubbio!"
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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