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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di L. BASSO del 31/05/2010 22:04:54
Sliding Doors

 

Uno degli spunti da sempre più usati dagli scrittori è senza dubbio quello degli universi paralleli.
Il protagonista attraversa un banco di nebbia, apre una porta, si sveglia da un sonnellino, e -cucù- si ritrova in un altro mondo simile al suo, ma con qualche piccola differenza da cui si origina il plot del racconto.
Nel famoso film, la Gwyneth Paltrow che prende il treno della metropolitana scopre il marito a letto con un'altra, quella che lo perde vive ancora nella sua beata ignoranza.
Ed il discorso vale per migliaia di altri esempi... basta cambiare un particolare ed immaginare un mondo dove Hitler non abbia mai attaccato la Russia, o lo sfigato della classe abbia trovato il coraggio di dichiararsi alla bomba sexy del college.
O magari un mondo dove la bella signora della casa di fronte non sia sposata a quell'energumeno le cui misure mi sconsigliano ogni tipo di avance.

Beh, proprio stamattina, girandomi nel letto, devo aver attivato un varco spazio-temporale che mi ha portato in un universo parallelo.
Sgombriamo subito il campo da facili entusiasmi: anche “di là” l'odiata squadraccia milanese ha vinto la Coppa, ed allo stesso modo le notizie su “Morattopoli” viaggiano per tam-tam, al contrario di quelle su “Moggiopoli”.
Soprattutto -ahimè- anche in quel mondo rischi di finire accoltellato in mezzo ad una strada per aver criticato “coloro il cui Nome non può essere pronunciato invano”. E non si parla di qualche popolo barbarico del Tardo Medioevo, ma di Torino, anno 2010, duecento metri o poco più da casa mia.

La differenza, però, è tangibile.

Di qua, il mondo dove ieri sera mi sono addormetato, il “Trionfo di Madrid” è merito soprattutto del Grande Condottiero e Stratega Josè Mario dos Santos Felix Mourinho, che ha saputo costruire una squadra invincibile amalgamando sapientemente un gruppo di campioni senza pari, studiando raffinate strategie, trovando ogni volta le contromisure per neutralizzare squadroni i cui soli nomi farebbero tremare le vene dei polsi: Barcelona, Chelsea, Bayern Monaco...
E come Aslan, il grande Leone delle Cronache di Narnia, il condottiero se ne va da solo sul suo cavallo mentre tutti sono distratti dai festeggiamenti per la vittoria più grande.
Se ne va, perchè ora a Milano non c'è più bisogno di lui, ha trasformato gli sbandati ribelli che combattevano il tiranno Moggi in un esercito impavido ed invincibile.

Mi son svegliato, ho fatto colazione e mi son fatto la barba. Tutto uguale, tutto come sempre. Anche quel pezzo sotto la mandibola che non viene mai “liscio-liscio”, come tutte le mattine.
Accendo il televideo: “Moratti critica Mourinho”. E beh, in fondo ha anche ragione il nostro Onestone: andarsene così, in mezzo alla festa... è come vedere due amici che litigano ad un compleanno, l'atmosfera festosa un po' ne risente...
Prendo il solito giornale free, apro allo “Sport” e non posso non strabuzzare gli occhi: una pagina completa dedicata all'addio del Mou, ma non coi toni che mi sarei aspettato: il portoghese viene descritto come una persona capace solo di gesti plateali come quello delle famose “manette”, reazione a due espulsioni che –guarda un po’- stavolta diventano sacrosante, e di eccessi che potrebbe talvolta risparmiarsi, uno per tutti l’aver dato delle “prostitute intellettuali” ai giornalisti.
E -ovviamente- viene salutato facendogli sapere che ci mancherà... o forse no. Bel modo per dire e non dire che uno così è meglio perderlo che trovarlo.
Qualcosa nella mia mente si fa strada... guardo sul balcone della casa di fronte: macchè, l'energumeno è sempre lì, mannaggia...
Salgo sul mio 206 ed accendo la radio. La musica mi accompagna mentre vado verso l'ufficio, e tutto sembra essere normale. Ma al giornale orario la verità mi cade addosso inesorabile.
Un ex-giocatore, ora opinionista televisivo, quello con le sopracciglia che se gliele espiantassero ci potrei fare un paio di visoni da regalare alla moglie... quel tale, dicevo, che spara a zero luparate su quello che, nel nostro mondo è il “Vate di Setubal”, mentre nel mondo “di là” è più o meno Oronzo Canà uscito dallo schermo.
“Nelle vittorie dell'Inter c'è molto poco di Mourinho. C'è la mano della Società, una Società che ha vinto con Mancini, ha vinto con Mourinho e continuerà a vincere con chi ci sarà dopo di lui”.
Manca solo che dica “Siamo talmente forti che siamo riusciti a vincere tutto MALGRADO quell’incapace e borioso di un portoghese!”
Per poco non perdo il controllo della macchina.
Comeeee? Ma se fino a ieri era il dio sceso in terra degli allenatori, adesso ne parlate come di un povero mentecatto?

Per carità, la nostra storia è costellata di episodi dove, curiosamente, gli idoli acclamati a furor di popolo vengono, dalla mattina alla sera, gettati nella polvere. Restando nell’ambito sportivo è emblematico il caso di Michael Schumacher, campione impareggiabile alla guida della “Rossa” di Maranello, ed etichettato come “bollito” dopo la firma del contratto con la Mercedes.
Ma molto più famoso fu il caso di Robespierre, che perse davvero la testa dopo che l’opinione pubblica gli si ritorse contro.
Per tacere di un caso di cui si parla ancora oggi dopo quasi duemila anni, quando dalle parti di Gerusalemme accolsero un rivoluzionario dotato di un carisma ancor oggi ineguagliato con grandi feste di piazza, per poi ucciderlo inchiodandolo ad un pezzo di legno nemmeno una settimana dopo.
C’è da dire che, conoscendo l’ego smisurato di Mourinho credo che –forse- accetterebbe di essere accostato a quell’uomo (ma ho detto forse).
E questo gli permetterà di ignorare le critiche che gli piovono addosso in queste ore. “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”.

E, in fondo, questo ego smisurato potrebbe essere la motivazione alla base di questa scelta: io sono il calcio, datemi anche il Terontola Calcio e io ve lo porterò sul tetto del mondo! (...intanto però vado al Real, perché non sono un pirla...)
Certo, potrebbe.
Ma non è un caso che questi fatti arrivino in contemporanea col momento di massima gloria e –guarda caso- di massima fragilità dell’impero morattiano.
Mentre tutti i giornali e le televisioni sono monopolizzati dal “Triplete” interista (“Triplete”, “Grande Slam”... ma qualcosa in italiano, tipo “abbiamo fatto il botto” sembra brutto??) nel silenzio i tarli hanno ormai minato tutte le centine del galeone nerazzurro...

Ormai da più parti si parla, a mezza voce, di scudetti che potrebbero essere revocati se non addirittura restituiti, e nonostante le grancasse del regime facciano del loro meglio per coprire il rumore, organizzando anche sfilate di magliette vomitevoli, il mormorio cresce di giorno in giorno... è un passaparola che cresce grazie all’informazione “alternativa” e che, come mille rigagnoli che si uniscono, sta diventando un torrente, una fiumana che li travolgerà.
Tutto questo mentre la nave rischia di affondare e l’orchestra continua a suonare per tranquillizzare i passeggeri.
E in questa tragedia annunciata, come in una commedia dell’assurdo, il Capitano è il primo a mettersi in salvo, mentre i Ratti rimangono al timone continuando ad illudersi e ad illudere che l’imbarcazione arriverà trionfalmente in porto.

E, a coloro che si stanno facendo qualche domanda di troppo riguardo alla precipitosa fuga del Capitano Special Uan, non si può permettere di pensare.
Occorre distrarli, occorre dichiarare l’allenatore portoghese insano di mente, come si faceva nelle dittature per mettere ai margini i contestatori del Regime.

Tutto questo mentre l’acqua sale inesorabilmente....
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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