CILE – HONDURAS 1-0
Il Cile può puntare al secondo posto Il Cile non otteneva una vittoria ai campionati mondiali di calcio dal 1962, quando si classificò al terzo posto della competizione che aveva ospitato nel proprio paese. Da Sanchez a Sanchez: se nel 1962 fu protagonista Leonel Sanchez, il giocatore più presente di sempre della nazionale cilena, e che al termine dell’edizione dei mondiali fu capocannoniere con quattro reti (in compagnia tra gli altri di Garrincha), oggi un altro Sanchez è risultato il migliore in campo: si tratta di Alexis, il 21enne che gioca in italia nelle file dell’Udinese. A suo agio in un tridente offensivo che gli permette di giocare largo a destra, Sanchez ha sfoderato una buona serie di dribbling riusciti, molte sgroppate e parecchie occasioni pericolose. Non è suo però il goal che decide l’incontro, bensì di Beausejour, centrocampista tahitiano naturalizzato cileno, che rimpalla fortunosamente in rete un rinvio di un difensore honduregno alle spalle del portiere Izaguirre. I giocatori cileni, tra i quali si registra anche l’ottima prova del centrocampista Ferdandez, che da tre anni calca i palcoscenici della penisola iberica tra Spagna (Villareal) e Portogallo (Sporting Lisbona), possono però ritenersi soddisfati solo a metà. Se infatti il gioco è stato a tratti spumeggianti, è pur vero che aver sprecato così tante occasioni da rete da chiudere l’incontro con un solo goal di vantaggio può causare grossi inconvenienti alla compagine allenata da Marcelo Bielsa. Se infatti si confermeranno i valori sulla carta delle squadre del girone, e la Spagna dovesse conquistare a punteggio pieno la vetta mentre l’Honduras rimanere la cenerentola a 0 punti, i sudamericani si troverebbero a dover contendere il secondo posto utile per l’accesso alla fase successiva dei mondiali con la Svizzera. E se la differenza reti non dovesse essere dalla loro parte, alla “roja” non resterebbe che un solo risultato possibile nello scontro diretto con gli elvetici: la vittoria. Merita comunque un plauso anche la prestazione dell’Honduras, che sebbene nettamente inferiore non ha recitato il mero ruolo da sparring-partner rimanendo a guardare, ma si è talvolta reso pericoloso dalle parti del portiere cileno Bravo. Il giocatore honduregno a noi più noto, Suazo, è rimasto seduto in panchina senza mai entrare in campo. Da sottolineare il tabellino finale, che registra ben 20 conclusioni a rete da parte del Cile contro le 7 dell’Honduras, a dimostrazione di una partita gradevolissima, che in attesa di Spagna-Svizzera, l’altro match del girone, risulta probabilmente la più divertente della prima giornata di questi mondiali alle spalle dello spettacolo offerto dalla Germania e dal big match del girone E Olanda-Danimarca.
SPAGNA – SVIZZERA 0-1
La palla è rotonda e le partite durano 90 minuti… Spesso si dice, quando si vuole indicare che nel calcio non si può mai dare un risultato per scontato, che la palla è rotonda e le partite durano 90 minuti. E allora diciamolo pure anche per questo incontro. La Spagna domina, termina l’incontro con il 63% di possesso palla, complessivamente segna 24 azioni da rete contro le 8 della Svizzera, colpisce la traversa al 70° con un tiro dal limite di Xavi Alonso, ed il migliore in campo senza ombra di dubbio, autore di pregevoli interventi, risulta infine il portiere dei rossocrociati Benaglio. Ma a dispetto di tutto ciò i 3 punti li incamera la Svizzera di Ottmar Hitzfeld, che va così in testa insieme al Cile, rendendo tutto indubbiamente interessante e aperto ad ogni pronostico riguardo le due squadre che si guadagneranno l’accesso alla fase successiva. Per gli amanti delle correlazioni impossibili e delle serie storiche con alla base nessuna regola statistica credibile, viene confermata la tradizione negativa all’esordio ai mondiali della vincente degli ultimi campionati europei: nelle ultime 8 occasioni, infatti, nella gara d’apertura la vincente degli europei ha perso per ben 6 volte. Né il precedente della Spagna era confortante: ai mondiali del 1966, dove si erano presentati come campioni d’Europa, le furie rosse finirono terze nel loro girone dietro Germania Ovest ed Argentina. Inutile citare anche il ruolino di marcia degli iberici fino ad oggi: 6 vittorie su 6 negli ultimi incontri nei gironi di qualificazione ai mondiali, e 27 vittorie negli ultimi 28 incontri internazionali disputati. Tutto ciò non basta in questo strano pomeriggio dove la Svizzera si gode un trionfo che interrompe una striscia negativa nei confronti degli spagnoli che dura da sempre: mai, nei precedenti 17 incontri, gli elvetici avevano avuto la meglio. A riposto precauzionale Fabregas e Torres, con Pedro in panchina ma con Iniesta in campo, la Spagna ha fatto il suo gioco, ha dominato e creato molte occasioni. Ma la fortuna non le ha mai mostrato il suo volto. Dal canto suo la Svizzera in tutta la partita ha centrato lo specchio della porta due volte. Nel primo caso è andata a segno ad inizio ripresa con Fernandes, ed al 74’ ha colpito il palo con Derdiyok. Quest’ultimo, che fungeva da prima punta data l’indisponibilità del capitano Frei, è stato decisivo in occasione del goal partita: lancio dalle retrovie, e Derdiyok è bravissimo ad anticipare tutti sulla tre quarti e spizzare di testa per un compagno che gli ritorna il pallone in mezzo ai difensori spagnoli chiudendo una splendida triangolazione. Un po’ fortunato il controllo del centravanti, che si presenta davanti a Casillas e lo supera rovinandogli poi addosso. Ma la palla finisce prima su Piquet e poi ritorna sui piedi di Fernandes, che insacca la rete della vittoria. I favoriti alla vittoria finale del mondiale partono così con una sconfitta, e non sarà facile ora guadagnarsi il primo posto nel girone che garantirebbe in teoria un turno più semplice agli ottavi. Anche se forse, data la presenza nel girone di una squadra materasso, l’Honduras, a questo punto ci si potrebbe anche accontentare di passare il primo turno. Per riuscirci bisognerà però battere il Cile, e non sarà così facile vista l’ottima performance esibita dai sudamericani questo pomeriggio.
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