“Fateje largo che passano loro...”. Potrebbe essere questa la parafrasi della domenica degli uomini del Cavallino. Dopo aver sollevato un polverone per la sanzione inefficace inflitta ad Hamilton due settimane fa nel GP d'Europa, oggi la scuderia di Maranello ha vissuto il più fastidioso dei contrappassi, che al contempo è la più saporita vendetta per gli avversari. La questione: Alonso supera Kubica mettendo tutte e quattro le ruote fuori dalla pista e non restituisce la posizione, anzi ne approfitta per allungare. Dopo tutte le polemiche dell'ultimo GP, attendevamo che il ferrarista in quella situazione restituisse immediatamente la posizione al pilota della Renault, tanto per poter poi polemicamente dire: “avete visto che noi rispettiamo le regole anche senza che ce lo dica la direzione di gara?”. Invece niente, in casa del Cavallino non hanno avuto neanche la malizia di fingere la restituzione della posizione restando in scia per riprendersela immediatamente e in modo regolare. Ciò proprio nella consapevolezza di essere molto più veloci dell'avversario. Con la recente puntualità della direzione di gara è arrivato l'ordine di restituire la posizione al pilota Renault, già staccato di qualche secondo, e nel momento stesso in cui questo si ritirava. Al muretto della Rossa si saranno sfregati le mani pensando che la penalità diveniva impossibile e quindi pensavano di averla fatta franca. I giudici di gara però hanno pensato che non si può svilire a questo modo il rispetto del regolamento e, abbracciando la filosofia urlata dalla Ferrari due settimane fa, hanno deciso che la manovra del pilota asturiano non poteva portargli un vantaggio ingiusto e così hanno commutato l'obbligo di restituzione della posizione in un drive through . Tutto questo al giro ventisei, quando Alonso era in lotta per la sesta posizione. Se il ferrarista si fosse fermato subito, senza attendere il terzo giro dalla comunicazione, si sarebbe ritrovato undicesimo. Ma ad ulteriore beffa al giro ventotto è entrata in pista la safety car, a quel punto i giudici hanno imposto di scontare la penalità dopo il ritorno ai box della safety car. Morale della favola: Alonso ultimo in coda al gruppo e uomini di Maranello rossi sì, ma per rabbia! Al di là della professione di innocenza, al box ferrarista sostengono che sia stato Kibica a spingere fuori Alonso, in casa Ferrari hanno messo un muso lungo così, parlando (e scrivendolo anche su Twitter) di pena afflittiva. Ora, senza scomodare le teorie afflittive o rieducative della pena (saremmo in ben altro ambito), a Maranello hanno poco da protestare; il regolamento è stato applicato come loro hanno reclamato due settimane or sono, quindi farebbero bene ad accettare e a ringraziare la FIA e i giudici di gara per aver recepito l'orientamento che la scuderia modenese ha preteso dopo l'affaire Hamilton. Se i Montezemolo's boys, nella presunzione di essere sempre dalla parte del giusto, si lamentano una volta perché le regole sono applicate troppo blandamente e un'altra troppo severamente, non devono meravigliarsi di risultare ridicoli e antipatici nel circus della F.1, e troppo simili a certi “onesti” ai rancorosi di qualche forum.
|